Il sabato classista di Dario Nardella, tra birre della coop e auto devasta-giardini

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Firenze ha vissuto il primo sabato sera dell’era “Piazze vivibili”, nove luoghi della città in cui da ieri è vietato acquistare e vendere stupefacenti (sic); ritrovarsi per mangiare un panino o una pizza al taglio, accompagnati da una bevuta; dormire da ubriachi. A controllare severamente un manipolo di oltre cento vigili urbani. Chi trasgredisce, ringhia la giunta fiorentina, rischia fino a tre mesi di carcere o 206 euro di multa.

Si tratta dell’ennesima tappa della campagna elettorale avviata da Dario Nardella – ricordate le ruspe “umanitarie” contro gli immigrati di pochi giorni fa? – in vista della primavera prossima quando i fiorentini sceglieranno il nuovo sindaco.

Il primo sabato sera di “Piazze vivibili” a Santo Spirito però non si è visto nessun vigile. Eppure l’amministrazione comunale avrebbe potuto far cassa e riempire i corridoi di Sollicciano fino all’autunno inoltrato. La piazza era piena di fiorentini, turisti, artisti di strada che hanno vissuto pienamente, mangiando e bevendo, una serata di fresco dopo il caldo assillante del giorno appena passato. Molti si sono divertiti a commentare col sorriso sulle labbra l’ennesima trovata liberticida di Nardella, certi che una risata – molte risate se continua così, la campagna elettorale è ancora lunga – lo seppellirà.

Sul sagrato della chiesa, tra cartoni di pizza e birre, c’è uno striscione portato da alcuni ragazzi: “La Piazza è di chi la vive e non di chi specula. Il pretesto le birrette, l’obiettivo le mazzette”, per la prima parte forse riferito alle parole dell’assessore Gianassi che ha presentato il provvedimento così: “Puntiamo ad avere piazze e i giardini sempre più vissuti dalla popolazione, come testimonia tra l’altro il programma dell’Estate Fiorentina”. La polemica sembra chiara: se esco la sera con la birra comprata al supermercato sono un pericoloso bivaccatore che merita il carcere; se mi presento in un locale dei circensens nardelliani con un fascio di banconote per birre e cotillons sono un cittadino modello.

Delusi dall’assenza dei vigili Oltrarno, siamo andati allora a vedere cosa succede al lago dei cigni della Fortezza, esattamente uno degli spazi appaltati ai privati da Nardella & Co. promossi da Gianassi. Tanta gente, tanta birra, tanta spensieratezza. Come in Santo Spirito. Anche qui nessun problema di ordine pubblico. Vince la “legalità”, ma solo in apparenza.

Già, perché al lago dei cigni ci si va in macchina. E il parcheggio più vicino è quello davanti al Binario 16 della stazione. Aperto ma desolatamente vuoto. La folla di bevitori dove cavolo ha parcheggiato allora? Basta girare l’angolo per scoprirlo.

Nel parco di via Caduti dell’Egeo, sotto le mura della Fortezza. Sopra le aiuole e sotto gli alberi. In maniera sconsiderata, montando sui cordoli e impedendo la normale fruizione di un giardino pubblico come sempre accade del resto in quel posto quando ci sono le fiere. Insomma, se volessimo usare le parole dell’amministrazione parleremmo di “una zona diventata teatro di degrado e illegalità […] un luogo che rappresenta un elemento di criticità per la vivibilità e la sicurezza”. Ma tant’è, di vigili nemmeno l’ombra. Chi compra il brand “Estate Fiorentina” è esentato dal rispetto del codice della strada.

Partendo da quanto osservato ci limitiamo a constatare come la Giunta Nardella, sindaco in primis, stia agendo in modo scomposto ed ipocrita in vista della competizione elettorale del prossimo anno. Una classe politica screditata – per anni ha colpito a sinistra per blandire la destra – che non teme il ridicolo quando chiede voti per fermare la deriva leghista con un fronte elettorale largo e unitario guidato naturalmente da Dario “il ruspista umanitario”.

Arriva in giornata per fortuna anche una risposta da sinistra che torna utile in un dibattito elettorale schiacciato tra politiche di destra agite ora dalla Lega, ora dal Partito democratico.

Potere al popolo definisce l’ordinanza “un attacco ai poveri e alla vita di piazza” e rimarca come “la vivibilità e la sicurezza sociale di una città si ottiene ampliando e non svendendo il parco di case popolari utili per ri-abitare alcune zone ormai inaccessibili a partire proprio dal centro storico; con trasporti pubblici efficienti che consentano di connettere la periferia col centro città, anche la sera tardi; aumentando la fruizione delle piazze con alberi, panchine, impianti sportivi per tutti”. Invece per Nardella – conclude Potere al Popolo – “il famoso degrado sono i poveri, i senza tetto del Parterre o le migliaia di giovani fiorentini che bazzicano le scale di Santo Spirito nelle sere d’estate invece di infilarsi nei più costosi locali”.

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1 commento su “Il sabato classista di Dario Nardella, tra birre della coop e auto devasta-giardini”

  1. Renzoni Roberto

    Buon articolo e buon commento di “Potere al Popolo”. A primavera la città passerà alla Lega come buona parte della Toscana si accinge a fare ed allora certe presenze d’ordine costituito nelle piazze non mancheranno

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