A Firenze, War Games in via de’ Neri

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A Firenze nella centralissima via dei Neri i turisti si accalcano per mangiare la schiacciata più rinomata di Tripadvisor e dopo aver conquistato l’agognato premio mangereccio, in mancanza di panchine, giardinetti e di qualsiasi spazio per fermarsi un attimo, si siedono a mangiare sui marciapiedi. I negozianti della via, che i giornali goliardicamente chiamano Borg’unto, si sono lamentati, arrabbiati, sono arrivati persino a tirare secchiate d’acqua davanti ai loro ingressi, ispirando le gesta estive del sindaco Nardella, e alla fine, non ricevendo risposte dal Comune, si sono autorganizzati con dei volontari.

Il Comitato di via de’ Neri, infatti, guidato da Roberta Pieraccioni negoziante e consigliera del Quartiere 1 per Forza Italia, ha ingaggiato le «guardie volontarie contro i bivacchi». Ed è proprio in questo esatto momento, con l’entrata in campo dei volontari dell’Associazione degli osservatori volontari per la sicurezza urbana, che la storia dei marciapiedi resi scivolosi dall’unto dei panini perde di botto quest’ aura da goliardata di quartiere, da storia buffa condita con battute in fiorentino. Iniziative di questo tipo sono state rese possibili a partire dal 2009 con il pacchetto sicurezza (decreto 94/2009) che, tra le altre cose, ha reso possibili le “ronde ”, stabilendo gli “ambiti operativi delle associazioni di osservatori volontari” e poi a seguire dal Decreto Minniti.

Le foto pubblicate da Firenze Today a corredo della notizia mostrano quattro signori con giglio rosso alato disegnato su una pettorina scura, ad accompagnarli un cane lupo dall’aspetto piuttosto bonario ad essere sinceri. Leggiamo sul Corriere Fiorentino che i volontari, che comunque percepiscono 250 euro al mese, sono stati accolti a braccia aperte da negozianti e abitanti e dovranno favorire il flusso dei mangiatori di schiacciata e far sì che non intralcino passaggi vari; a conti fatti niente di trascendentale, ma noi ci siamo incuriositi e ci è venuto voglia di saperne di più.

Da una breve ricerca in rete è venuto fuori che il presidente dell’associazione, Claudio Naldoni, ex calciante dei Bianchi) era salito agli onori della cronaca nel 2011 come presidente di un’altra associazione la VII R.A.I (Settimo Rai Camp, dove Rai sta per reparto assalto e interdizione) e come proprietario di un’area a Roveta nel Comune di Scandicci dove c’era un campo di softair, giochi di guerra simulata. Niente di illegale né di pericoloso ma appunto nel 2011 Antonio Cataldo, un contractor (mercenario) italiano venne fatto prigioniero in Libia, insieme a due colleghi mentre cercava un ingaggio nella settore della sicurezza privata in Tunisia, e, una volta liberato, affermò di essere stato formato proprio in questo campo.

All’epoca, sollecitato da diversi giornalisti, Naldoni dichiarò che quelle realizzate a Roveta erano soltanto attività ludiche e che nessuno veniva formato per la guerra in quel campo. Interessante comunque leggere quanto riportato da alcuni articoli sulle attività che si svolgevano a Roveta e riportate sul loro sito. Su La Nazione 31 agosto 2011 si leggeva “A maggio in particolare si sono tenuti corsi di diritto islamico, pattuglia da combattimento, diritto internazionale umanitario. A giugno invece è stata la volta di pattuglia da ricognizione, ma soprattutto tiro dinamico, tiratore sniper (cecchino) e applicazioni tattiche degli esplosivi. A luglio si è tenuto il corso di combattimento in aree urbane, mentre ad agosto i ‘giocatori’ hanno sperimentato il corso di sopravvivenza. La sezione ‘addestramento militare’ nel sito invece è stata oscurata. E’ possibile dare un’occhiata attraverso la cache di google: si legge che si tratta di corsi rivolti a militari in servizio e civili appassionati di tecniche militari.”  Ad oggi, per la cronaca, il sito www.settimoraicamp.it è irraggiungibile e in stato di pending delete.
(Altre notizie pubblicate nel 2011 http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/08/31/news/nel_finto_campo_militare_di_scandicci_ma_qui_la_guerra_solo_per_gioco-21082905/
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/31-agosto-2011/prove-guerra-scandicci-1901401114449.shtml).

Del resto Antonio Cataldo risulta un personaggio “sui generis”, tanto che le ultime notizie su di lui, risalenti al 2015, lo dipingono come foreign fighter a fianco dei i ribelli filorussi nell’est dell’Ucraina
https://www.ilmattino.it/avellino/antonio_iene_ucraina_cecchino-947100.html
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/litaliano-che-combatte-coi-filorussi-ak-47-lanciagrante-e-1112837.html.

Al di là di tutti questi intrecci viene da chiedersi se davvero sia così opportuno mettere per strada come volontari chi ama così tanto giocare alla guerra.

Il problema della gestione dei flussi turistici a Firenze esiste, l’espulsione dei cittadini dalla città in favore dei turisti anche, Firenze è senza dubbio sottoposta a cambiamenti repentini dovuti all’enorme numero di visitatori: proprio ieri sono state diffuse le rilevazioni del Centro studi turistici di Firenze secondo le quali nel corso del 2017, in città, sono stati superati i 10 milioni di pernottamenti ufficiali.

Anche noi ce ne siamo occupati e continuiamo ad occuparcene, ma ci sembra pericoloso che, in assenza di risposte immediate da parte dell’amministrazione comunale, ogni comitato si organizzi con la propria sicurezza. Nardella ha dichiarato a Lady Radio che contro i pericolosi untori rimetterà in funzione gli idranti, mentre la prefettura, a quanto apprendiamo dal Corriere Fiorentino del 27 marzo, preferisce vederci più chiaro e affronterà il tema insieme al Comune al prossimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Organizzare ronde per i turisti che mangiano schiacciata ci sembra inaccettabile, e ci chiediamo quale sarà il loro ruolo e con quale autorità si rivolgeranno ai turisti mentre, al solito, spostano il problema dalla vivibilità alla sicurezza.

*Francesca Conti

 

 

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