Ospedale di Livorno: a volte purtroppo ritornano

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Nell’anno 2017, a Firenze, lo studio di architettura ROSSIPRODI associati srl, con l’arch. Silvia Viviani, ed altri, ha vinto il concorso di progettazione per la riconversione dell’ex Ospedale Militare San Gallo, promosso da Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare (CDP).

Come è noto, la CDP Immobiliare ha come interesse principale la “valorizzazione”, ossia la privatizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà e di provenienza pubblica attraverso operazioni di “sviluppo e riqualificazione urbanistica” che naturalmente devono essere attuate previa Variante degli Strumenti Urbanistici comunali.

Rendering del Progetto ex Ospedale San Gallo

Infatti, per la realizzazione della riconversione dell’ex Ospedale, il Comune di Firenze, nel giugno 2020, ha adottato, e quindi fatto propria, una Variante urbanistica, definita semplificata, elaborata non dai propri uffici ma sulla base delle indicazioni del progetto scelto da CDP. L’incarico della consulenza urbanistica era stato affidato proprio all’arch. Silvia Viviani.

Da sottolineare che il Comune di Firenze ha anche escluso il progetto dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che avrebbe consentito una più approfondita analisi degli impatti ambientali dell’opera e la partecipazione attiva dei cittadini al processo decisionale.

A qualche anno di distanza, a Livorno, bontà loro, troviamo ad operare gli stessi soggetti che a Firenze hanno avuto un ruolo non secondario nella privatizzazione del complesso monumentale dell’ex Ospedale San Gallo. E guarda caso, le procedure sono sovrapponibili.

Nel giugno 2019, a seguito delle elezioni amministrative, il Sindaco di Livorno ha scelto proprio l’arch. Silvia Viviani come assessora affidandole le deleghe per LAVORI PUBBLICI – PIANO STRUTTURALE – PRG PORTO – URBANISTICA, ecc. Sulla base di queste, dovrà interessarsi dell’attuazione o delle modifiche dello Strumento Urbanistico comunale, ivi compresa la “valorizzazione” del patrimonio immobiliare di proprietà e di provenienza pubblica attraverso le consuete operazioni di “sviluppo e riqualificazione urbanistica”.

L’intensa attività dell’assessora architetto, già Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, viene premiata, nel novembre del 2019, con la nomina a componente del Consiglio di Amministrazione di CDP Immobiliare, società di cui sopra abbiamo tratteggiato gli interessi principali.

Questa sovrapposizione di incarichi non può non destare preoccupazione.

L’Accordo di Programma per la realizzazione del Nuovo Presidio ospedaliero di Livorno nell’area ex Pirelli, tra Regione, Comune, Azienda USL, Provincia e Soprintendenza, è stato approvato dal Comune di Livorno il 9 giugno 2020 ed è stato sottoscritto tra le parti il giorno 10 dello stesso mese.

A tale Accordo è allegata una Bozza di studio di fattibilità del nuovo ospedale redatto dallo studio ROSSIPRODI associati srl, assieme a MOMA studio, su incarico dell’Azienda USL, in questo caso, senza alcun concorso o selezione.

Attuale ospedale di Livorno

Questo indica, in evidente contrasto con gli Strumenti Urbanistici vigenti, l’utilizzo di una metà del parco pubblico “Sandro Pertini” per costruirvi un nuovo e ingombrante ospedale monoblocco. Prevede anche la profonda trasformazione del complesso ospedaliero esistente, sottoposto d’altra parte a rigoroso vincolo di tutela in quanto considerato complesso monumentale di primaria importanza.

È prevista:

  • la demolizione degli percorsi vetrati che collegano i vari padiglioni,
  • la demolizione delle parti più recenti dello stesso nosocomio (sale chirurgiche e pronto soccorso),
  • la realizzazione di una viabilità di congiunzione tra il viale Carducci e la via Gramsci, lasciando isolati gli edifici dei padiglioni esistenti, valorizzabili anche singolarmente.

    Area del nuovo ospedale di Livorno

In maniera singolare, notiamo che non è precisata la destinazione d’uso dei padiglioni che dovranno essere dismessi. Questi sono pregevoli da un punto di vista storico, architettonico e paesaggistico. Lo studio indica un generico “mix funzionale” che, secondo noi, può spalancare le porte ai più rapaci interessi speculativi a danno della città e della salute dei suoi cittadini.

La procedura urbanistica in atto a Livorno sembra ricalcare quella ben collaudata di Firenze: prima viene proposto un generico Masterplan, ossia una bozza di Studio di fattibilità, di cui si hanno poche notizie. Successivamente il progetto di massima è escluso dalla Valutazione Ambientale Strategica (perché escluderlo?), infine si prospetta l’adozione di una Variante semplificata (perché semplificata?).

Refrattaria a qualsiasi richiesta di coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali che li riguardano direttamente, la Giunta, con deliberazione del 6 agosto di quest’anno, dà atto anche dell’esigenza di costituire il diritto di superficie a favore dell’Azienda USL proprio sulle aree del Parco “Pertini” e sugli adiacenti fabbricati ex Pirelli, tuttora destinate a verde pubblico, scuola e servizi pubblici.

Questo atto, da un lato sottrae aree all’uso pubblico del parco e, dall’altro, consente all’USL di disporne a proprio piacimento, creando di fatto le premesse della costruzione del nuovo ospedale, operazione sulla quale la città ha espresso notevoli dubbi. A questo punto sembra che l’USL possa bandire il concorso di progettazione proprio sulla base dello Studio di fattibilità di ROSSIPRODI associati srl.
Si rimane in attesa di conoscerne i vincitori.

*Leonardo Bertelli

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Leonardo Bertelli

Architetto e redattore del blog Osservatorio Trasformazioni Urbane di Livorno.

1 commento su “Ospedale di Livorno: a volte purtroppo ritornano”

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