Nuovo Ospedalino di Livorno: il discutibile esito del concorso di progettazione

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Nello scorso mese di agosto, a Livorno, è stato reso noto l’esito del concorso di progettazione del nuovo ospedale cittadino, quello che ormai dai livornesi viene definito “Ospedalino”.
Sussurri e grida nei corridoi di via Cocchi, sede dell’AUSL Toscana nordovest: finalmente, sembrano dire, abbiamo non il progetto intero, ma il progetto di fattibilità tecnica, non ancora economica, per il nuovo ospedalino di Livorno!
Come siamo arrivati a questo punto?Riavvolgiamo indietro il nastro delle vicende a partire dalla presentazione dello Studio di fattibilità per il nuovo ospedale di Livorno in area ex-Pirelli” presentato dagli studi RossiProdi/MoMa di Firenze, avvenuta il 14 aprile 2020.
E’ in quell’occasione che apprendiamo, per la prima volta, che il nuovo ospedale potrà essere costruito all’esterno dell’attuale area ospedaliera, ipotesi fino ad allora mai presa in considerazione. Sarà collocato all’interno del vicino Parco Pertini, occupandone una parte sostanziosa.
Le indicazioni del precedente Accordo di Programma, del 12 dicembre 2019, con il quale era stato avviato l’iter progettuale, erano invece molto chiare: il nuovo fabbricato era previsto all’interno del sedime ospedaliero e non avrebbe dovuto occupare un centimetro quadro del Parco Pertini, come da cartografia allegata.

I progettisti però non si attengono a queste disposizioni, prevedendo la demolizione di tutto quanto costruito per la sanità livornese dal 1978 al 2008, la parte più nuova e funzionante, per un volume di 114.850 metri cubi, edifici pubblici, per un valore ad oggi di 35/40 milioni di euro. nonché l’abbandono di tutta la parte storica ad un destino non ancora configurato ma che tanto ci preoccupa, visti gli appetiti speculativi incombenti.
L’incarico per la realizzazione dello Studio di fattibilità era stato affidato agli studi RossiProdi/MoMa dall’AUSL con la delibera n. 337 del 14 maggio 2020.
Sorprende constatare che un mese prima dell’incarico fosse già stato redatto lo Studio di fattibilità definendo quantità, dislocazione di spazi ed attrezzature, distribuzione e percorsi nonché demolizioni, occupazioni di edifici pubblici ed ubicazione del Presidio stesso, contraddicendo le prescrizioni dall’Accordo di Programma del dicembre 2019.
Sarebbe interessante conoscere come è avvenuto il conferimento dell’incarico visto che anche la citata delibera dell’AUSL, la n. 337/2020, menziona ed allega come indicazione progettuale proprio l’Accordo del 2019 sottoscritto da Azienda Usl, Comune di Livorno e Regione Toscana.

Insomma, ci sembra che lo spostamento del nuovo fabbricato ospedaliero all’interno del Parco Pertini, una delle questioni dirimenti dell’affaire ospedale livornese, sia avvenuto al di fuori degli accordi precedentemente sottoscritti e poi da questi assunti con l’Accordo di Programma del 10 giugno 2020, che sancisce il quadro definitivo della progettazione dell’area.

Da sottolineare inoltre che l’incarico è stato affidato senza gara né selezione, certo nel rispetto del Codice dei Contratti pubblici del 2016 (art. 36 c.2 lett. a) che consente l’incarico diretto per compensi netti inferiori a 40.000 euro. Guarda caso il compenso netto richiesto assomma ad euro 39.800 mentre nella delibera 337/2020 non ci sono riscontri dei motivi per cui nella moltitudine di professionisti sia stato scelto proprio lo studio incaricato. Solitamente si sceglie o tra un elenco depositato presso l’ente o tra una terna o gruppo di invitati, ma non c’è menzione delle modalità o dei criteri di scelta.
Perché non valutare una più ampio ventaglio di competenze progettuali?
Lo Studio di fattibilità tecnico economico da 39.800 euro, uscito dal cappello del prestigiatore AUSL prima dell’affidamento dell’incarico, diviene quindi il progetto di riferimento delle amministrazioni e dell’attuale partito di maggioranza in comune, nonostante disattenda il programma elettorale del sindaco. Ma tanto si sa, promesse elettorali e promesse da marinaio molto spesso viaggiano in coppia

Il contrasto evidente si manifesta però con gli strumenti urbanistici vigenti, Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico, che vengono adeguati alle proposte progettuali.
La regia è affidata all’attuale assessore all’Urbanistica, arch. Silvia Viviani, “numero uno in Italia” secondo il sindaco Salvetti. Sembra in realtà di assistere a quanto già sperimentato a Firenze dove sono stati ampiamente applicati i dettami dell’“urbanistica a posteriori”: prima si approva un progetto e poi si modifica il quadro territoriale e urbanistico che non lo prevedevano, con gli esiti disastrosi che noi tutti conosciamo
Non ricorda tanto l’azione di una persona che prima ti dà un pugno e poi ti chiede il permesso?

Nel frattempo (col sistema del “tu vai avanti che poi si aggiusta”) il 16 dicembre 2021, sia pure in contrasto con gli strumenti urbanisticiC:\Users\Utente\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Localizzazione studio fattibilita.jpg livornesi, viene indetto dall’AUSL Toscana nordovest il “Concorso di progettazione in due gradi per la realizzazione del Nuovo Presidio Ospedaliero di Livorno nell’area ex Pirelli” attraverso la “riconversione urbanistica” dell’area esistente.
La progettazione e la conseguente opera dovranno essere eseguite “in attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto in data 10/06/2020” e tale Accordo contiene appunto lo Studio di Fattibilità del 14 aprile 2020, quello già redatto dai citati professionisti fiorentini.

Cinque erano gli studi professionali prescelti per la fase finale, concorrendo ad un primo premio di 1.034.000 euro e degradando successivamente da 125.000 euro, il secondo, a 50.000 euro il quinto, comunque con un esborso economico maggiore di quello relativo all’incarico affidato nel 2020 per un prodotto di simile livello.

Come sappiamo il concorso è stato aggiudicato agli studi RossiProdi/Moma, già autori della prima proposta progettuale, ante concorso, che quindi ha rappresentato il filo conduttore di tutti i passaggi successivi della competizione architettonica.

A questo punto ci chiediamo: vista l’importanza dell’intervento, sia da un punto di vista sanitario che urbanistico territoriale, non sarebbe stato opportuno dedicare maggiore attenzione alla genesi del progetto definitivo? Coinvolgendo concretamente i cittadini cui, ricordiamo, è stato offerto solo un percorso partecipativo preconfezionato mentre sono state loro scippate ben due proposte referendarie che avrebbero contribuito alla definizione di un complesso ospedaliero realmente adeguato ai bisogni della città.

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Leonardo Bertelli

Architetto e redattore del blog Osservatorio Trasformazioni Urbane di Livorno.

3 commenti su “Nuovo Ospedalino di Livorno: il discutibile esito del concorso di progettazione”

  1. La perplessità su questo modus operandi dell Amministrazione è più che legittima. Come mai per esempio, è tutto sffidato all’arch. Viviani che è anche Assessore del zComune, e come mai opera sempre lo studio RossiProdi/Moma, senza che vengano tenuti in considerazione altri progetti?

    1. Antonio Fiorentino

      Infatti, è proprio quello che ci chiediamo. Sembra che a Livorno gli architetti e i bravi progettisti siano scomparsi. E’ il caso, per esempio, del rinnovamento dell’arredo urbano di via Grande, anche questo affidato a un gruppo fiorentino. Niente di irregolare, per carità, ma Livorno e i suoi abitanti hanno tutte le qualità per farsi valere.

      1. Tutta la vicenda è spregiudicata e l’unico obiettivo sembra tagliare costi e posti letto con la scusa di un nuovo ospedale. In realtà si demoliscono edifici ancora funzionanti, mi chiedo con quale logica aziendale, nessun privato farebbe un’operazione del genere, poiché al posto dei blocchi demoliti non viene ricostruito nulla, viene creato un parco con una collina di “macerie”. L’ospedale attuale viene smantellato e non sappiamo che fine farà! L’edificio del nuovo ospedale appare troppo piccolo per una città come Livorno, in una zona già satura, per giunta toglierà quasi metà di un parco storico! Asl regione e comune si dimostrano folli nel perseguire un progetto che non ha logica a meno che il risparmio di soldi pubblici da un lato e il guadagno per i privati dia il loro scopo.

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