Verità e giustizia anche per Davide

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acad-associazione-contro-abusi-in-divisa1Un altro omicidio di Stato si aggiunge al troppo lungo elenco di morti ammazzati da agenti in divisa. Si chiamano Budroni, Cucchi, Uva, Ferrulli, Aldrovandi, Magherini e tanti ancora e sui loro decessi non è ancora stata fatta chiarezza, mentre Acad sta ricostruendo schede dettagliate attingendo a fonti non inquinate.

Decine di morti ‘accidentali’ per mano dei servitori dello stato, grazie a una legge anacronistica che consente alle forze dell’ordine di usare legittimamente le armi non solo in presenza di violenza o di resistenza, ma quando si tratti di «impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona». E a nulla vale sottolineare che queste morti non sono neppure riconducibili a questi casi, perché sono morti avvenute dietro ai muri di caserme, o per strada con persone già ammanettate. O, come nel caso di Davide Bifolco, ucciso a Napoli mentre si sta rialzando da terra dove era finito perché speronato dalle stesse forze dell’ordine.

davide-bifolcoLa morte di Davide e la reazione non solo dei suoi amici e parenti, ma di tutti gli abitanti del quartiere, richiama quanto è accaduto il 9 agosto a Ferguson, quando Michael Brown, con le mani alzate, è stato ammazzato da un poliziotto. Anche al Rione Traiano la risposta è stata chiara e un semplice presidio si è trasformato in corteo. Anche al Rione Traiano l’uccisione di un ragazzo è collegata alle condizioni di oppressione e degrado che vivono i proletari e sottoproletari.

Deve essere fatta piena luce su quanto accaduto quella notte. Perché non si può morire sparati a 17 anni. Perché verità e giustizia deve essere fatta anche per Davide.

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Ornella De Zordo

Ornella De Zordo, già docente di letteratura inglese all'Università di Firenze, e attiva per anni nei movimenti, è stata eletta due volte in Consiglio comunale - dal 2004 al 2014 - per la lista di cittadinanza 'perUnaltracittà', portando dentro il palazzo le istanze delle realtà insorgenti e delle vertenze antiliberiste attive sul territorio. Finito il secondo mandato di consigliera di opposizione ai sindaci Domenici e Renzi, prosegue con l'attività di perUnaltracittà trasformato in Laboratorio politico, della cui rivista on line La Città invisibile è direttrice editoriale.

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