Il decreto Sblocca Italia contiene due elementi di assoluta gravità la vendita del patrimonio immobiliare pubblico e la perpetuazione del sistema delle grandi opere dove si sostituisce la valorizzazione immobiliare che è stata il perno introno cui è ruotata la “legge obiettivo” con la finanza creativa.
Sono dieci anni che la grande speculazione finanziaria tenta di mettere le mani sul patrimonio immobiliare dello Stato. Dieci anni di tentativi sono serviti per mettere a punto il sistema di rapina: il primo atto fu l’affidamento nel 2004 a Investire immobiliare di 394 immobili dello Stato poi passati a Blackstone.
Attraverso lo “Sblocca Italia” di Renzi e Lupi, la finanziarizzazione diventa sistema. L’articolo 26 è interamente dedicato alla vendita del patrimonio pubblico. L’articolo 20 agevola l’attività delle Società di investimento immobiliare quotate (Siiq) anche per la vendita del patrimonio dello Stato. L’articolo 10 fornisce un ruolo centrale a Cassa Depositi e Prestiti, alla cui guida c’è Franco Bassanini, colui che ha cancellato l’obbligo di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per costruire servizi pubblici. Oggi, Cdp, attraverso la sua immobiliare Investimenti Sgr- sta diventando lo snodo affaristico che svenderà il patrimonio immobiliare dello Stato. A capo della immobiliare di Cdp siedono oggi due banchieri che si sono formati in JP Morgan e nei mesi scorsi Sgr ha concluso con l’inaspettato aiuto del comune di Roma la prima importante “valorizzazione” delle caserme del quartiere Flaminio. Il modello Roma-Sgr dilagherà in tutta Italia.
Nel campo delle grandi opere di fronte al fallimento della molla della valorizzazione immobiliare certificato con la Quadrilatero tra Umbria e Marche si passa alla fase della finanziarizzazione. Come noto per finanziare la Quadrilatero erano previste aree di “cattura di valore” e cioè aree da destinare ad edificazione che avrebbero alimentato la infrastruttura. Nella relazione di accompagnamento del Decreto del Fare (governo Letta, 2013) c’era scritto che il meccanismo non aveva funzionato ed occorreva stanziare soldi pubblici. Per continuare ad alimentare il sistema delle grandi opere, Renzi e Lupi perfezionano il meccanismo dei Project bond, e cioè la possibilità per il concessionario dell’opera di chiedere crediti sul mercato internazionale. Raffaele Cantone ha osservato che “le norme sul project bond possono provocare rischi sul piano della normativa riciclaggio”.
E’ stata come noto la finanza di rapina a provocare la crisi che sta minando il futuro delle giovani generazioni: lo Sblocca Italia perpetua questo fallimento ed affida al mondo finanziario le città e il patrimonio immobiliare pubblico.
Paolo Berdini
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