Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze scrive una lettera aperta ai lavoratori di Coopsette, la società che ha vinto l’appalto per la costruzione del Passante TAV e che adesso è in gravissime condizioni economiche. La cooperativa rischia la liquidazione coatta, per oltre 200 lavoratori si profila il licenziamento, per altri si prevede una riduzione sensibile dei salari. L’opera è finita in due gravissime inchieste della magistratura con gravi responsabilità dei dirigenti di Coopsette; nel progetto vi sono tali incongruenze che la soluzione più ragionevole sarebbe l’abbandono dell’opera.
I cittadini fiorentini del comitato hanno elaborato, con l’Università e con tecnici volontari, uno scenario alternativo dei trasporti metropolitani che prevede un potenziamento della rete ferroviaria e la creazione di un trasporto pubblico efficiente (tram-treno o metro-treno). Nella lettera, oltre a solidarizzare con i lavoratori, propongono agli stessi e alle istituzioni emiliane e toscane di iniziare un processo partecipato per progettare e realizzare queste opere alternative in modo da salvare i posti di lavoro, anzi di crearne di nuovi. Sotto il testo della lettera.
Lettera aperta ai lavoratori e ai soci Coopsette
Firenze, 20 ottobre 2015
Ci rivolgiamo a voi coscienti del bruttissimo periodo che state attraversando viste le pessime prospettive di Coopsette, la cooperativa per cui lavorate. Con questa lettera vogliamo per prima cosa portarvi tutta la nostra solidarietà e l’augurio di poter trovare una soluzione ai problemi che pongono a rischio posti di lavoro e risparmi di tante famiglie.
Coloro vi scrivono sono i membri del Comitato No Tunnel TAV di Firenze, il gruppo che da dieci anni si oppone alla realizzazione di un progetto sbagliato e dannoso per la città, per i trasporti e, adesso lo possiamo dire chiaramente, anche per voi lavoratori del settore. Coopsette è risultata la società che si era aggiudicata la chiacchierata gara di questa grande opera inutile.
Per anni abbiamo cercato di metterci in contatto con voi per far capire le ragioni della nostra opposizione; noi non siamo contro il lavoro e la realizzazione di infrastrutture, ma critichiamo aspramente quelle inutili e dannose. Abbiamo anche cercato di spiegare che mega opere in sotterranea come quella fiorentina non creano molti posti di lavoro, ma sono soprattutto operazioni di speculazione finanziaria. Noi siamo a favore della creazione di nuovi posti di lavoro, sappiamo benissimo la situazione in cui versa il nostro paese. Ma il progetto di Passante di cui ci occupiamo è stato fin dall’inizio sbagliato e mal fatto; non a caso ne sono nate due inchieste gravissime della magistratura che vedono coinvolti anche i vertici della Coopsette.
Ci duole dire che abbiamo sempre trovato un muro davanti a noi ogni volta che abbiamo tentato un dialogo o che vi abbiamo scritto altre lettere aperte: quello dei vostri dirigenti, che, più di una volta si sono frapposti fisicamente tra noi e voi per impedire ogni contatto. Anche con i vostri sindacati abbiamo trovato sempre un muro di gomma. Adesso proviamo con questa lettera aperta che speriamo inizi un dialogo vero e serva a smuovere la politica emiliana e toscana.
Il lavoro che come Comitato abbiamo fatto negli ultimi dieci anni, con il supporto dell’Università di Firenze, è stato quello di denunciare tutte le falle del progetto che sono tali e tante che prima si decide di abbandonarlo, meglio sarà per tutti; il rischio concreto è che i lavori si trascinino per decenni (ne è già passato uno), si sperperino ingenti risorse e non si arrivi a nulla. In questo le Ferrovie e soprattutto la politica dovrebbero avere un briciolo di coraggio e di buon senso.
Nel frattempo abbiamo elaborato uno scenario della mobilità nell’area fiorentina che prevede il potenziamento della rete ferroviaria in superficie su cui costruire un vero ed efficiente trasporto pubblico su ferro, compresa la linea dedicata ai treni AV. Un progetto del genere creerebbe molti più posti di lavoro sia durante l’esecuzione, sia a regime. La nostra proposta, a voi, ma soprattutto alla politica regionale emiliana e toscana, è di utilizzare le risorse economiche destinate al Passante, le vostre competenze e il vostro lavoro per realizzare questo progetto utile per noi Toscani.
Se solo ci fosse la volontà politica di supportarvi potreste riorganizzarvi lasciando da parte quelli che vi hanno portato al disastro. Crediamo che al vostro interno ci siano tutte le risorse per realizzare sia la progettazione delle infrastrutture, sia la realizzazione.
Il nostro gruppo e la stessa Università di Firenze sono disponibili a supportarvi in ogni modo in questo lavoro e a portare avanti un reale processo partecipato di progettazione infrastrutturale. Questa collaborazione tra lavoratori, cittadini, istituzioni universitarie e enti locali potrebbe essere un modello per garantire un futuro non solo ai Toscani e a voi lavoratori, ma al nostro paese che non ha bisogno di ulteriori pachidermi di cemento, ma di servizi e di creare lavoro vero.
Questa nostra lettera vuol essere un invito a voi al dialogo e una sfida alla politica perché finalmente abbia il coraggio di mettersi al servizio di lavoratori e cittadini, non solo dei poteri forti.
Rinnovando ancora la nostra solidarietà vi salutiamo
I cittadini del Comitato No Tunnel TAV di Firenze
Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze ha scritto contestualmente una lettera al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ecco il testo
Egregio Presidente Enrico Rossi,
il Comitato No Tunnel TAV di Firenze ha scritto una lettera aperta ai lavoratori di Coopsette, la società che ha vinto l’appalto per la costruzione del Passante TAV e che adesso è in gravissime condizioni economiche. Gliela incolliamo sotto. La cooperativa rischia la liquidazione coatta, per oltre 200 lavoratori si profila il licenziamento, per altri si prevede una riduzione sensibile dei salari.
Come lei ben sa – e come le documenteremo ulteriormente a breve – la realizzazione del Passante è un’opera impossibile; per questo noi abbiamo fatto ai lavoratori di Coopsette una proposta e la giriamo anche alla sua giunta: che finalmente si accompagni alla sepoltura questo progetto di sottoattraversamento e si indirizzino quelle risorse alla realizzazione di un efficiente servizio di trasporto pubblico su ferro a cominciare da quello che già esiste: il nodo ferroviario di Firenze. Questa potrebbe anche essere l’occasione per salvare concretamente quei posti di lavoro che si stanno perdendo nella Coopsette.
Ci vorrebbe un piccolo sforzo e non troppe risorse economiche per dirottare le centinaia di milioni di euro che si stanno buttando dalla finestra per organizzare un processo partecipativo che preveda una progettazione popolare della mobilità, una progettazione esecutiva dei lavori e la loro realizzazione da parte degli stessi lavoratori che stanno diventando disoccupati.
Come cittadini siamo disponibilissimi da subito a collaborare ad un simile progetto; molti docenti dell’Università già lo sono e altri se ne possono trovare; diverse associazioni (Italia Nostra, Legambiente, Rete dei Comitati in Difesa del Territorio) sono pronte ad un impegno concreto. Una collaborazione tra cittadini, lavoratori del settore, istituzioni culturali, istituzioni politiche sarebbe davvero una prova di democrazia reale che speriamo Lei e la Sua giunta vorrete accogliere.
Cordialmente la salutiamo.
Tiziano Cardosi
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