Pagine contro la tortura

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Sabato 19 dicembre al CPA ci sarà il lancio fiorentino della campagna già partita a livello nazionale contro l’ennesimo inasprimento del regime di carcere duro definito dall’art 41 bis dell’ordinamento penitenziario.

Sarà un’occasione per parlare di tutti gli aspetti del 41 bis, e del carcere come istituzione totale.

Perché una campagna sul 41 bis?

pagine contro (1)Perché la tortura di stato non è ammissibile, nei confronti di nessuno. E perché all’interno dell’ordinamento carcerario rappresenta il punto più avanzato di controllo totale e annichilimento personale del detenuto, ma anche il frutto maturo della progressiva differenziazione dei regimi: 41 bis, Alta sicurezza 1, Alta sicurezza 2, isolamento, e via dicendo.

Differenziazione che è funzionale al processo di individualizzazione dei detenuti, peraltro perfettamente in linea con quanto accade “fuori”: ognuno è solo nei confronti dell’istituzione, perché isolato materialmente, perché con i trasferimenti o le sezioni speciali si recidono i rapporti fra detenuti e si nega la creazione di ogni possibile solidarietà e comunità, per il clima di sospetto che si viene a creare quando l’unica via per uscire dai gironi infernali del regime speciale è la delazione.

L’iniziativa è organizzata, oltre al CPA, dal neonato Collettivo contro la repressione Firenze: sempre più spesso, e sempre più duramente, ogni conflitto viene gestito in termini di ordine pubblico. Denunce, divieti, sgomberi, interventi delle forze dell’ordine, la polizia nelle scuole, i rapporti nei luoghi di lavoro sempre più autoritari e asimmetrici: all’interno di una ristrutturazione in senso autoritario degli apparati dello Stato lo strumento della repressione viene rafforzato, ampliato e reso sempre più pervasivo, e più funzionale a garantire lo squilibrio dei rapporti di forza nello scontro di classe.

Per questo pensiamo che oggi più che mai sia necessario un lavoro ampio, articolato e approfondito sul tema della repressione, condiviso, con tutte le articolazioni del caso, da tutte le componenti di movimento: costruire solidarietà, rilanciare le lotte.

*Collettivo contro la repressione Firenze

PAGINE CONTRO LA TORTURA Porta un libro contro l’isolamento.

L’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario è il punto più rigido della scala del trattamento differenziato che regola il sistema carcerario italiano. Nato come provvedimento emergenziale, come sempre succede è diventato norma permanente e questo processo di stabilizzazione determina inasprimenti anche di altri regimi carcerari, come l’Alta Sicurezza 1 e 2 o l’isolamento prolungato dell’art. 14 bis. Dal regime di 41 bis non si esce, se non attraverso la collaborazione con lo Stato: esci da lì solo se fai l’infame e al posto tuo vi fai entrano un altro!

Il 41 bis prevede: 1. isolamento per 23 ore al giorno (soltanto nell’ora d’aria è possibile incontrare altri/e prigionieri/e, comunque al massimo tre, e solo con questi è possibile parlare); 2. colloquio con i soli familiari diretti (un’ora al mese) che impedisce per mezzo di vetri, telecamere e citofoni ogni contatto diretto; 3. esclusione a priori dell’accesso ai “benefici”; 4. utilizzo dei Gruppi Operativi Mobili (GOM), il gruppo speciale della polizia penitenziaria, tristemente conosciuto per i pestaggi nelle carceri e per i massacri compiuti a Genova nel 2001; 5. “processo in videoconferenza”: l’imputato/a detenuto/a segue il processo da solo/a in una cella attrezzata del carcere, tramite un collegamento video gestito a discrezione da giudici, pm, forze dell’ordine, quindi privato/a della possibilità di essere in aula; 6. censura-restringimento nella consegna di posta, stampe, libri.

E’ evidentemente un regime che mira all’annullamento de prigioniero, di ogni suo pensiero e autonomia. Solo in questo senso è spiegabile la nuova restrizione della possibilità di accesso a libri e pubblicazioni. Chi è sottoposto al 41 bis non può più ricevere libri, né qualsiasi altra forma di stampa, attraverso la corrispondenza e i colloqui sia con parenti sia con avvocati: è un’ulteriore restrizione in aggiunta a quella che già prevede che il prigioniero possa avere al massimo tre libri in cella.

La campagna “Pagine contro la tortura” vuole agire su questo ulteriore accanimento per mettere in discussione tutto il regime del 41 bis ed in ultima analisi tutto il sistema carcerario perché il carcere non è la soluzione, ma parte del problema.

La campagna consiste nello spedire cataloghi, libri, riviste e altre pubblicazioni presso le biblioteche delle carceri in cui sono presenti le sezioni di 41bis ed ai prigionieri e alle prigioniere che di volta in volta ne faranno richiesta. Per questo invitiamo tutti il 19 dicembre al CPA fi-sud dove alle 18.00 è fissato un incontro con OLGA (è Ora di Liberarsi dalle GAlere)  e UCR (Uniti Contro la Repressione) che presenteranno la campagna nazionale a Firenze. Nel frattempo chiediamo a tutti di pubblicare e diffondere questo appello e portare quanti più libri possibile alla Libreria Majakovskij del CPA fi-sud in via Villamagna 27a tutte le domeniche dalle ore 15.00 alle 19.00 o direttamente il 19 dicembre in occasione del dibattito.

Per maggiori info sulla campagna consulta http://paginecontrolatortura.noblogs.org/

Centro Popolare Autogestito fi-sud
Collettivo contro la repressione Firenze

 

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