Perché NO! dai Cobas Regione Toscana

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Perché NO!

La prima ragione è la necessità di salvaguardare la democrazia e di accrescerla il più possibile, e non ridurla, come Renzi & C. vorrebbero fare con queste modifiche reazionarie alla Costituzione.

I senatori devono continuare ad essere eletti dai cittadini come democrazia vuole, in modo da rappresentarli. Certo ci vorrebbe un sistema proporzionale e non maggioritario. Se si vuole risparmiare, si riducano i redditi di tutti i parlamentari, utilizzando come parametro i nostri tabellari, il risparmio sarebbe davvero consistente. Per eliminare la corruzione con gli appalti che triplicano i costi, l’unica strada è cambiare classe politica e non togliere ai cittadini il diritto di votare, come è già successo con le province. Iniziamo a eliminare segretari, sottosegretari e simili.

 

unnamed-2Prima hanno prodotto una legge elettorale maggioritaria che dà la maggioranza a chi non ce l’ha, ed infatti è una legge dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale. Che i cittadini abbiano minor peso nel decidere chi sono i propri rappresentanti significa che avranno meno peso nel processo decisionale su tutte le decisioni e le leggi, e quindi anche le loro proposte, richieste e proteste avranno meno peso. Questa non è democrazia ma il suo opposto.

La pratica del decreto legge del governo avrebbe dovuto essere utilizzata solo in casi straordinari di necessità ed urgenza eccezionale ed è diventata invece pratica quotidiana. Ora Renzi e il suo esecutivo vogliono che questa pratica utilizzata in modo scorretto, diventi una prassi statuita per legge. E’ lo stato di emergenza tipico delle dittature: decide solo il governo e toglie di mezzo quelli che considera intralci e che invece sono solo democrazia: dover tenere conto dei punti di vista di tutti e non solo di una maggioranza creata a tavolino.

Dare più potere al governo a scapito dei parlamentari significa per Renzi non dover mediare e disporre come crede: abbiamo visto come il suo procedere come uomo solo al comando (in cooperazione con i poteri economici e di classe) abbia prodotto jobs act a favore dei datori di lavoro, la buona scuola che peggiora la qualità dell’istruzione pubblica, il piano casa e lo sblocca Italia che favoriscono speculazione immobiliare e devastazione dei territori.cscobas2

Quindi votare no è necessario per salvaguardare la democrazia, che deve ampliarsi da rappresentativa a partecipativa e non ridursi addirittura a dittatura di una finta maggioranza.

Per chi lavora in Regione Toscana c’è una regione in più per votare NO, che può sembrare egoistica, ma che a ben guardare è un caso in cui interesse singolo e collettivo dei lavoratori si sposa con quello collettivo dei cittadini toscani, e non solo toscani. Questa contro riforma, questa modifica reazionaria della costituzione prevede che diventino competenze esclusive dello Stato: la tutela della salute; il governo del territorio; la tutela e la sicurezza sul lavoro; porti e aeroporti civili; protezione civile; grandi reti di trasporto e di navigazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; il turismo; la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.

Noi pensiamo che le decisioni politiche su questioni che pesano così tanto sulla qualità della vita di tutti debbano essere prese ad un livello territoriale quanto più vicino agli abitanti. Noi pensiamo che queste funzioni debbano essere gestite a livello di area vasta e regionale e non centrale, perché le diseconomie di scala di una gestione accentrata si uniscono ad una ridotta possibilità di incidere sulle scelte da parte degli abitanti dei territori coinvolti. Noi come lavoratori della regione toscana pensiamo che queste competenze tipiche delle regioni debbano continuare ad essere delle regioni. Certo abbiamo molto da dire e molto abbiamo da criticare su come la regione toscana è organizzata perché dovrebbe essere essa stessa più democratica e meno gerarchica e dare spazio ad una democrazia organizzativa.

Per questo riteniamo necessario votare NO al referendum.

Noi non ci facciamo abbindolare da falsi regali perché con la fine della democrazia, arriverebbero le leggi che ci toglierebbero reddito e diritti, e ci farebbero perdere ben di più dei regali pre-referendum.

*Cobas- Regione Toscana

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Marvi Maggio

Marvi Maggio, ricercatrice indipendente in questioni urbane e territoriali; socia fondatrice dell'International Network for Urban Research and Action; Architetta (laurea in Architettura Politecnico di Torino); abilitazione alla professione di architetto; Dottoressa di Ricerca in pianificazione territoriale ed urbana (Università di Roma La Sapienza); Master post lauream in Scuola di Governo del Territorio (SUM e Università di Firenze); Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di professore di seconda fascia per il settore disciplinare 8/F1 pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale.

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