La RSU delle lavoratrici e dei lavoratori della Regione Toscana condivide e sostiene le istanze di lotta del collettivo ex-GKN, attraverso una richiesta inviata il 18 aprile 2024 ai Presidenti di Giunta e Consiglio, affinché la Regione possa finalmente dotarsi di una legge che permetta la Costituzione e il funzionamento dei Consorzi di sviluppo industriale.
La lettera inviata a Giani e Mazzeo è la seguente:
“Il collettivo di Fabbrica ex-GKN propone che la Regione Toscana si doti di una legge relativa a ‘Costituzione e funzionamento dei Consorzi di sviluppo industriale finalizzati alla realizzazione di un polo di eccellenza nel settore della mobilità leggera e delle rinnovabili. Strumenti per il sostegno al recupero cooperativistico d’impresa e del tessuto economico e sociale del territori’.
Questa legge favorirà l’intervento pubblico a favore della re-industrializzazione della ex GKN e garantirà il sostegno alle iniziative delle lavoratrici e dei lavoratori.
La RSU delle lavoratrici e dei lavoratori della Regione Toscana sostiene e condivide la proposta di legge elaborata dal Collettivo di Fabbrica GKN, come sostiene la loro ammirabile lotta iniziata il 9 luglio 2021, perché ritiene di grande importanza e rilievo il fatto che in tutte le proposte del Collettivo la salvaguardia dell’ambiente e del lavoro coesistano in modo sinergico invece di essere contrapposte come avviene ancora troppo spesso. Finalmente la produzione è chiamata a preservare il patrimonio territoriale come bene comune, come prescritto nella Lr 65/2014 Norme sul Governo del territorio. Non è casuale che in questa proposta le lavoratrici e i lavoratori avranno un ruolo centrale”.
La lettera è stata consegnata dalla RSU al Collettivo di Fabbrica ex-GKN durante il presidio “Riprendiamoci il futuro sciopero globale per il clima” del 19 aprile 2024 di fronte al Consiglio Regionale, via Cavour 2 Firenze, indetto da Fridays for Future e Collettivo di Fabbrica ex GKN.
Perché è necessario un immediato intervento pubblico per la transizione ecologica: la produzione della base materiale necessaria alla nostra vita deve essere strettamente condizionata al rispetto e alla riproduzione della natura non umana e deve finalmente essere destinata a rispondere alla domanda sociale di valore d’uso e non a produrre merci per chi può pagare finalizzate al solo valore di scambio.
Salvaguardia del lavoro e dell’ambiente devono essere strettamente connessi ed in armonia: la convergenza fra movimento operaio e movimento climatico rivendica “benessere reale, psicologico, climatico, salariale, posti di lavoro”. Ci vogliono “climate jobs”, cioè lavori creati dalla transizione ecologica radicale e reale.
La Regione Toscana è dotata di una innovativa legge sul governo del territorio e di un piano paesaggistico fondato sulla convinzione della necessità di modificare radicalmente una economia che ha prodotto distruzione della natura non umana e alienazione della natura umana. Il piano chiede di sostenere una economia differente, attenta al territorio nei suoi valori materiali (strutture fisiche di paesaggio e ambiente, territorio come prodotto del rapporto fra insediamenti umani e ambiente) e immateriali (memorie, capacità, saper fare, solidarietà, cooperazione), e quindi in grado di riprodurre i valori ambientali, paesaggistici del territorio, che comprendono i valori immateriali di cui sono portatori i soggetti sociali che sostengono la nuova economia. Chi meglio del Collettivo di Fabbrica con le sue proposte di produzione di mobilità leggera e delle rinnovabili, incarna questa cittadinanza attiva che il piano chiede di sostenere e di promuovere. Chi meglio dei Fridays for Future la incarna.
E’ urgente un investimento pubblico da parte della Regione e dello stato che sostenga queste iniziative che sono davvero rivoluzionarie perché vertono su un tema cruciale della urgente trasformazione che è necessaria: produrre la base materiale della nostra società creando una nuova sinergia e non più un conflitto, con la natura non umana. Parliamo di natura non umana perché anche quella umana è natura a tutti gli effetti.
L’area della ex GKN deve essere il luogo della produzione in sinergia e sostegno della natura, umana e non umana.
La storia ci insegna che una delle iniziative più appetitose per le imprese che si trovano in un’area in fase di valorizzazione immobiliare, come è tutta l’area metropolitana fiorentina, è dismettere per poi intervenire con una speculazione immobiliare. E’ quello che è successo per la FIAT di Novoli che è stata liberata dalla fabbrica FIAT che è stata rilocalizzata a Campi Bisenzio in un’area inedificata e allora ben meno pregiata dal punto di vista dei valori immobiliari, cioè proprio in quella oggi ex GKN. Il gioco della speculazione deve essere impedito anche attraverso il sostegno pubblico alle proposte del Collettivo di Fabbrica ex GKN. Il momento è adesso.
Marvi Maggio
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