Lettera aperta ai nostri vicini di casa

  • Tempo di lettura:3minuti
image_pdfimage_print

Caro/a vicino/a di casa,
abbiamo deciso di scrivere questa lettera perché pensiamo che ciò che sta avvenendo al nostro quartiere riguardi anche te.

Il Comune ha deciso di vendere l’ultimo blocco di case popolari del centro storico fiorentino, quello situato nel quadrilatero compreso tra Via dei Pepi, Via Pietrapiana, Via Fiesolana e Via di Mezzo. Lo sta facendo in maniera illegale, in barba agli atti delle precedenti amministrazioni, che fin dal 1979 dichiaravano quegli alloggi come facenti parte del patrimonio dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), e quindi inalienabili. Sta cedendo tutto il pacchetto immobiliare ad un fondo di investimento, che lo immetterà sul mercato azionario: nessuno potrà più mettere bocca sulla destinazione di quegli immobili, è facile immaginare il sorgere dell’ennesimo hotel e la perdita di abitanti e di identità che il quartiere subirebbe.

Noi siamo contrari alla svendita di quelle case per almeno tre motivi:

1) Perché questo è il modo migliore per NON affrontare l’emergenza abitativa: a Firenze ci sono circa 2500 nuclei familiari che hanno partecipato al bando delle case popolari, e si stima che i nuclei in emergenza abitativa siano almeno il triplo. Sabato 20 maggio l’assessore Funaro, durante un convegno in Piazza dei Ciompi, ha affermato che il comune, al fine di fronteggiare l’emergenza, riuscirà a reperire risorse per circa 200/250 alloggi di risulta e di circa altrettanti che però sono ancora alla fase di progettazione e quindi molto lontani dall’essere realizzati. Di fronte ad un simile scenario la scelta di vendere 65 case popolari, equivalenti ad un quarto di quelle che saranno le risorse disponibili, è semplicemente criminale;

2) Perché questo è il modo migliore per NON affrontare la “turistificazione” del centro storico, ossia l’espulsione della popolazione verso la periferia e la perdita di identità e di vissuto della parte centrale della città;

3) Perché questo è il modo migliore per favorire l’inflazione del mercato immobiliare. Abbandonare il mercato a se stesso, senza occuparsi delle case popolari, senza regolamentare gli affitti turistici, etc., produce il rialzo dei prezzi in tutta la città.

Se vogliamo evitare la svendita e tutto quello che comporta tutto il quartiere deve mobilitarsi. Vincere si può, non è impossibile. Già nel 2003 vi fu un tentativo di vendita messo in atto dall’allora assessore alla casa Tea Albini. Il tentativo andò in fumo perché tutta Via dei Pepi scese letteralmente per strada per impedirlo. C’era quella volta anche Lorenzo Bargellini, che ha speso la vita per difendere il diritto all’abitare: la sua ultima manifestazione purtroppo è stata quella di sabato 27 maggio, da Via de Pepi a Via dei Georgofili, l’ultimo atto d’amore per il suo quartiere e la sua città. Ci mancheranno in questa occasione la sua forza e la sua determinazione.

Per tenerti informato/a sulle prossime iniziative puoi farlo sulla pagina fb dello Spazio Inkiostro e vieni a trovarci nello spazio che abbiamo aperto in Via degli Alfani 49 il lunedì pomeriggio alle 18.30, durante la nostra assemblea settimanale e soprattutto di partecipare all’aperitivo informativo in programma per giovedì 29 giugno dalle 19.00 in poi al Giardino Chelazzi, dietro Piazza dei Ciompi.

Non mancare!

Spazio Inkiostro
Movimento di lotta per la casa
Unione inquilini

The following two tabs change content below.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha *