Così è se vi pare. Ornella De Zordo sull’aeroporto di Firenze- VIDEO

Video realizzato dal Comitato Sorvolati, per il ciclo “La primavera della Piana” 

Chiunque non sia spinto da interessi privati oggi ha a disposizione tutti gli elementi per riconoscere quanto sia importante la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo. Ci sono ormai gli strumenti per sapere, ad esempio, quanto sia negativo per l’intera vita del pianeta questo sviluppismo spinto che porta a consumare materie prime, erodere suolo e sottosuolo, inquinare aria, acque e terre, che continua a alterare il clima e aumenta a dismisura l’ingiustizia sociale nel mondo.

Ecco, all’interno di questo quadro ben noto si colloca perfettamente un ragionamento sul progetto del nuovo aeroporto di Firenze. E’ un progetto che va a cementificare quello che è stato chiamato l’ultimo corridoio ecologico di una zona così urbanizzata come quella tra Firenze Prato e Pistoia: un’area ancora verde che è fondamentale per la salute complessiva del territorio. Il nuovo aeroporto dovrebbe andare a collocarsi a forza in questo ambito, e quindi alterarne completamente l’equilibrio, con gravissimi danni ambientali.

Allora ci si potrebbe chiedere perché si insiste a volerlo fare, visto che sappiamo gli effetti negativi di questo genere di grandi infrastrutture. Cos’è che muove questo tipo di decisioni? La risposta non è difficile: è il profitto, cioè sono gli interessi economici di chi va a costruire o andrà poi a gestire un aeroporto come quello previsto. Questo ce lo possiamo aspettare da un soggetto privato, o comunque quotato in borsa, come appunto Firenze Aeroporti, che è una società il cui azionista di maggioranza, il magnate argentino Eurnekian, ha già disseminato una cinquantina di aeroporti più o meno piccoli in giro per il globo. Personaggio discusso, coinvolto in fallimenti anche in Italia (si ricorda la compagnia Volare). Sappiamo che il suo mestiere è far profitto, e che non è certo interessato ai danni ambientali che ne possono derivare, lo avversiamo sapendo chi è e cosa ci dobbiamo aspettare.

Ma ancor meno accettabile è che le istituzioni locali, che dovrebbero proteggere la vita delle popolazioni e dei territori che amministrano, si ostinino a appoggiare questo progetto. E invece proprio Regione Toscana e Comune di Firenze sono i grandi sponsor del nuovo Vespucci, rendendo questo un caso esemplare dell’intreccio tra mondo degli affari e politica.

Tanti sono i motivi per cui il nuovo aeroporto non va fatto, e sono quelli che studiosi, cittadini, associazioni e comitati hanno evidenziato da anni; perché se ne parla da anni di questo progetto, che di fatto non sta decollando proprio per le numerosissime criticità che presenta.

Come prima cosa, chiediamoci che bisogno c’è di un nuovo aeroporto in quella zona. La risposta è: nessun bisogno. Abbiamo l’aeroporto di Pisa e ce ne siamo serviti per anni anche per l’area fiorentina, con un comodissimo raccordo ferroviario che dalla stazione Santa Maria Novella portava esattamente dentro all’aeroporto di Pisa. Questo collegamento però è stato smantellato, e il treno ora si ferma a Pisa Centrale, da dove viene fatto partire il “people mover”, che è un fallimento pazzesco, un dispendio di soldi pubblici che non sta funzionando, come stanno ammettendo anche i gestori. Pisa è un aeroporto che può servire benissimo un territorio più ampio. E poi, se non offendo la Toscanità di nessuno, aggiungerei l’aeroporto di Bologna. Siccome non siamo nel medioevo, quando ogni realtà doveva avere il suo campanile, ci sono due aeroporti che funzionano bene anche per i voli intercontinentali. quindi utilizziamoli, potenziando i collegamenti con Firenze. E aggiungo anche un fatto non secondario sull’aeroporto esistente, che ha provocato inquinamenti di vario genere alle popolazioni che stanno nella traiettoria dei voli: è fuori norma dal 2003, visto che non ha realizzato le misure di compensazione antinquinamento che erano state disposte. E noi ci dovremmo fidare di gente del genere?

Secondo punto: è un dispendio di soldi pubblici enorme: 281 milioni di euro è l’ultima cifra aggiornata di fondi pubblici che potrebbero essere destinati a questo progetto. Vogliamo scherzare? ma quanti interventi utili si possono fare con 281 milioni per la messa in sicurezza del territorio, di cui c’è estremo bisogno? Certo che l’azionista privato spinge per realizzarlo, perché intanto utilizza una gran parte di fondi pubblici che sono soldi nostri.

Terzo punto: la Regione Toscana ha stabilito che il Parco doveva essere il principio ordinatore della Piana. Ma questo è rimasto un discorso astratto, una specie di scatola vuota. Il parco non esiste ancora e anzi i fondi che potevano essere destinati alla realizzazione di questo progetto sono stati dirottati in grandissima parte sul sistema tranviario. I trasporti sono importanti, ma non ci sono solo quelli e comunque il parco della Piana è incompatibile con il nuovo aeroporto e quindi se vogliamo l’aeroporto di fatto viene cancellato. Con buona pace della salvaguardia dell’ambiente e di un progetto che può prevedere iniziative interessanti, come ci dicono anche le proposte che vengono da soggetti quali Alterpiana, che di questo in particolare si occupa e ha elaborato proposte avanzate. Insomma lì si possono fare molte attività innovative legate all’agricoltura, valorizzando terreni che producono senza essere violentati, senza essere avvelenati, secondo la filosofia dei nuovi contadini che riescono a coltivare, a produrre e a vendere i propri prodotti senza devastare il terreno usando tecniche avanzate. Perché è questo il punto. I nuovi contadini sono all’avanguardia rispetto all’ agricoltura meccanizzata e industrializzata che è quella che rovina anche la Toscana e non solo.

Altro punto da sottolineare: il nuovo aeroporto è incompatibile con il con il polo scientifico, un polo di eccellenza, con laboratori sofisticati che non tollerano vibrazioni, inquinamenti. Senza parlare poi degli studenti, delle aule e le biblioteche. A meno di 200 metri una legge sulla sicurezza dice che non si possono avere delle strutture di tipo pubblico densamente abitate nei pressi dell’aeroporto: qui le aule e la biblioteca stanno a meno di 200 metri dalla parte centrale della pista.

Ci sono poi molti altri aspetti che sono stati messi in evidenza da chi si è occupato in questi anni, e a cui abbiamo dato spazio in numerosi articoli e nel Dossier Aeroporto. Il cielo sopra Firenze, trafficato e fuori legge, a partire dal dissesto del sistema idrogeologico fino alla non monodirezionalità della pista. Ripeto, sono gruppi di cittadini, comitati, associazioni ma anche ricercatori, docenti, attivisti che hanno svolto negli anni con competenza analisi indipendenti. Infatti hanno scritto pareri che poi sono stati confermati dal Tar nel 2019 e dal Consiglio di Stato nel 2020; perché il non piccolo dettaglio è che non c’è un vero progetto di questo aeroporto. E’ stato presentato alla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale con un semplice Master Plan, cioè un testo privo degli approfondimenti e delle valutazioni che devono corredare un progetto del genere. Per questo la Commissione di VIA ha dato ben 142 prescrizioni, alcune delle quali rilevantissime.

In definitiva, ad oggi, per come è la legislazione vigente, l’aeroporto come è stato pensato non si può fare. Ma quale è il rischio? Che venga cambiata la legge e si aggiri così qualunque principio di rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. Su questo dobbiamo vigilare. Insieme agli altri soggetti che difendono la Piana anche noi ci saremo!

Ornella De Zordo