Sì parco, no aeroporto, una nuova casa per il presidio

Vogliamo costruire una struttura in legno su una porzione di terreni del Parco della Piana minacciati dal progetto del Nuovo Aeroporto di FIrenze. Una Nuova casa per il presidio in continuità con il Patto di Collaborazione siglato con il comune di Sesto Fiorentino nell’ottica di una gestione in uso civico e collettivo di 2 ettari di terreni.

La ‘Casa del Presidio’ è costituita da:

• Un piccolo edificio con struttura autoportante in legno e tamponamenti in doghe di abete; con una superficie interna di circa 50 mq. e altezza media interna di ml. 2,80 (esterna 2.90), destinata al ricovero di materiale informativo e di attrezzi per la manutenzione dei terreni in uso comune; accessibile anche ai disabili;
• Uno spazio aperto complementare destinato a riunioni, assemblee, incontri di approfondimento e di studio, proiezioni di video, momenti conviviali.

Perché donare

La Nuova casa per il presidio è un ostacolo fisico e diretto alla realizzazione del nuovo aeroporto di Firenze, progetto di aeroporto più grande con maggior numero di voli e traffico automobilistico collegato. La sopravvivenza e lo sviluppo del presidio significano quindi, tutela e protezione del territorio e dei suoi abitanti dall’aumento di inquinanti nell’aria, nei suoli e nelle acque che sarebbe determinato dal nuovo aeroporto. La Nuova casa per il presidio è un elemento di pressione sulle amministrazioni comunali e regionali in direzione di una ripresa della progettazione partecipata del Parco Agricolo della Piana e del complessivo ecosistema colline, pianura, acque, compreso il fiume Arno, a partire dalla costituzione anche normativa già avviata da questi soggetti istituzionali nel 2009-2010 e poi interrotta per le pressioni politico-imprenditoriali che prevedevano lo sviluppo del nuovo aeroporto sull’area geografica interessata dal parco. La Nuova casa per il presidio, costituisce un elemento di continuità innovativa tanto nel sistema territoriale in cui si insedia quanto nelle relazioni tra cittadinanza e amministrazione comunale.

Casa per il presidio No aeroporto

Chi siamo
Dal punto di vista geografico il presidio ha recuperato, rimuovendo ingenti quantità di rifiuti abbandonati illecitamente, una ampia porzione di terreni che dovrebbero essere destinati a parco. Dal punto di vista delle relazioni comunitarie gli/le attivisti/e del presidio rappresentano una comunità di base democratica ed egualitaria che contribuisce alla gestione dei beni comuni attraverso gli strumenti della partecipazione e della cittadinanza attiva previsti dalla Costituzione.

Dove siamo
La pianura Firenze – Prato – Pistoia tra l’ Appennino e il Montalbano, attraversata da fiumi e torrenti che si gettano nell’ Arno, è una delle aree più popolate d’Italia. Un’area metropolitana cresciuta a dismisura in pochi decenni, occupando il territorio di riferimento delle città e dei paesi, distruggendo la terra e molte delle zone palustri, impoverendo la biodiversità e un ecosistema complesso, ricco e delicato: il paesaggio della piana e le sue relazioni fondamentali. Con forti conseguenze in termini di inquinamento dovuto al traffico, al proliferare di centri commerciali, a molte attività produttive estranee ai luoghi, ad impianti nocivi di smaltimento dei rifiuti, ai pesticidi e fertilizzanti dell’ agricoltura e del vivaismo.
Ad aggravare la situazione, la Regione Toscana e alcune amministrazioni locali avrebbero voluto costruire al crocevia tra i comuni di Firenze, Sesto e Campi, un Inceneritore ed un Nuovo Aeroporto.

Le nostre lotte
All’interno del forte movimento di opposizione a queste scelte, matura l’idea e la necessità di riappropriarci del territorio come abitanti e quindi difendere il proprio ambiente di vita, partecipando dal basso realmente alle scelte relative al suo uso.

 

Il Parco che vogliamo
Non più Inceneritori e Aeroporto ma processi di evoluzione agroecologica di un ambiente di vita che mantiene ancora disponibile un capitale naturale e saperi, anche tecnici, degli abitanti, delle lavoratrici e dei lavoratori, come dimostra la lotta progettuale della comunità ex-GKN. Non più nocività ma un Parco agricolo: per rigenerare l’area metropolitana, per tutelare l’unica aera verde di dimensioni consistenti scampata alla cementificazione, per stimolare filiere agricole pulite, creare lavoro utile fuori dal ricatto tra salute e lavoro troppo spesso usato per frenare ogni cambiamento socialmente utile.

La Regione Toscana per il Parco
Un Parco agricolo a valenza ecologica, definito nelle Direttive del PIT/PPR (Piano di Indirizzo territoriale e Piano Paesaggistico Regionale) della regione Toscana, fatto naufragare, con l’ avallo del PD guidato da Renzi, per assecondare la sete di profitto di un soggetto imprenditoriale forte diventato azionista di maggioranza degli Aeroporti di Pisa e Firenze prevedendo per quest’ultimo scalo la realizzazione di un nuovo aeroporto con l’obiettivo di raddoppiare i passeggeri e aumentare voli. Un nuovo Aeroporto più grande che, con una pista più lunga, si mangerebbe il parco della Piana.

La storia
Fin dalle manifestazioni No Inc-No aero del 2016 inizia un lavoro di conoscenza, pulizia, cura e tutela di un’ampia porzione di terreni abbandonati da anni e utilizzati, nell’incuria e nell’indifferenza istituzionale, come discarica abusiva. Dove erano sotterrate lamiere piantiamo alberi. Dove giacevano televisori dissodiamo un sentiero. Dove era abbandono c’è vita e nasce così la prima struttura di un presidio di comitati e abitanti attivo; una struttura sequestrata e dichiarata inagibile nel tentativo evidente di impedire e limitare un’organizzazione popolare che ha contribuito a cancellare il progetto di Inceneritore di Firenze. Una nuova casa come ritrovo e spazio di iniziative, come luogo anche simbolico delle lotte contro le nocività nella piana, come presidio contro la costruzione del nuovo aeroporto, come piccolo seme di quella grande opera utile tanto attesa che è il Parco agricolo della Piana.

Aiutaci a costruire la Casa del presidio!
Perché non tutto dipende da noi ma è vero che dipende da tutti noi!