Cgil contro Nardella. Il ruolo della Polizia Municipale è da rivedere. Il soffocamento? Seguite le procedure

La Cgil non condivide le scelte del sindaco Dario Nardella in materia di ordine pubblico e di organizzazione del Corpo di Polizia Municipale. Lo afferma un comunicato della Rsu di Palazzo Vecchio (Cgil Funzione pubblica) pubblicato oggi a seguito del soffocamento di un ragazzo senegalese compiuto il 5 aprile scorso da due vigili sul lungarno Acciaiuoli.

Per il sindacato i due vigili sotto i riflettori dell’opinione pubblica stavano seguendo le procedure previste dalle disposizioni del Comando, al quale spetta la tutela della dignità dei lavoratori. Il personale – affermano – ha applicato quindi correttamente le disposizioni operative previste.

Le Rsu non condividono anche altre scelte dell’amministrazione comunale. Mancano i vice comandanti denunciano, mancano figure intermedie di coordinamento e controllo, scelte che vanno ad incidere sulla sicurezza di chi lavora che subisce alti indici di stress lavoro correlato come certificato da ben 3 indagini compiute negli ultimi 5 anni. Carente anche la formazione, spesso nemmeno attinente al lavoro previsto, e ne chiedono una specifica sulla gestione dei conflitti e l’autodifesa.

Uno dei punti di critica più forte riguarda le scelte riguarda il ruolo assegnato alla Polizia Municipale. Agli agenti vengono sempre più spesso chieste funzioni di ordine pubblico, che spetterebbero alle forze dell’ordine, come Polizia e Carabinieri. Funzioni che per il sindacato l’amministrazione non vuole però riconoscere come indennità ai dipendenti.

La Cgil denuncia le priorità politiche del sindaco: per ogni agente impegnato nel reparto Antievasione (che controlla sul recupero delle somme non versate al Comune, sui canoni, sui tributi e sugli affitti in nero) ce ne sono ben cinque assegnati al Reparto Antidegrado protagonista dell’irresponsabile azione contro il ragazzo senegalese. 

Il testo si conclude con la proposta di un incontro tra le Rsu della Polizia Municipale iscritte alla Cgil e i rappresentanti della Comunità Senegalese affinché si apra una più ampia e approfondita riflessione, insieme al Comune, per riconsiderare le priorità da affidare al Corpo di Polizia Municipale.