Firenze Antifascista non si tocca! Intervento degli Studenti Autorganizzati

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Come studenti autorganizzati di Firenze abbiamo scelto di scendere in questa piazza insieme a tutta la reale Firenze antifascista per veicolare un messaggio ben preciso, ovvero che non ci può essere antifascismo senza una pratica quotidiana che vada a togliere metro dopo metro legittimità a chi continua ad insinuare divisioni all’interno dei lavoratori creando distinzioni se sei immigrato, donna, trans o altro.

Quello che diciamo da sempre e con anche più determinazione da quando la feccia di Azione Studentesca si è presentata davanti al Michelangiolo per picchiare dei nostri compagni portando con loro alcuni “camerati” di Casaggi, è che non è scendendo in piazza per piangersi addosso o commemorando una volta l’anno il 25 aprile che sarà possibile estirpare i fascisti dal tessuto sociale di questo paese. Nella scuola vediamo chiaramente la contraddizione di un sistema che da un lato si professa antifascista formalmente, ma che poi da spazio a questi soggetti di farsi la loro propaganda indisturbati nel nome di una democrazia che è svuotata di qualsiasi significato. Come antifascisti ci opponiamo e ci opporremo sempre a qualsiasi tentativo di questi qua di avanzare politicamente e culturalmente, che sia attraverso un volantinaggio, una candidatura istituzionale o un’azione violenta, perché sono l’una la legittimazione dell’altra e quindi, in fondo, non c’è differenza.

Nelle scuole chi può fare questo lavoro siamo tutti, studenti, professori e personale ATA, senza scuse ed ognuno secondo le proprie possibilità. È importante costruire un pensiero critico ed una conoscenza tale da decostruire i miti revisionisti che le destre, con il supporto delle istituzioni, creano per annacquare una coscienza storica antifascista, dalle foibe alle stragi di Stato con le bombe fasciste sui treni, nelle piazze, nelle stazioni. Le m3rd3 sono loro e lo sono sempre stati. Inoltre, è un passaggio importante uscire dalla logica degli opposti estremismi, nella quale si vuole criminalizzare chi l’antifascismo lo pratica ogni giorno e con ogni mezzo necessario. Spesso si dice che la politica non deve entrare a scuola e su questo si legittima una narrazione rarefatta e parziale del mondo in cui ci troviamo, talvolta sfociando persino nella repressione ai danni di chi a questi limiti non vuole sottostare.
Una scuola antifascista è questo, toglie terreno dove i fascisti cercano di avanzare, vuole cacciarli dai marciapiedi in cui sono nati ed in cui agiscono oggi come vent’anni fa quando accoltellarono Dax. Bisogna cacciarli dai quei marciapiedi e lo faremo senza compromessi. In questo l’antifascismo non può e non deve essere un fatto di alcune componenti isolate della scuola, deve essere esteso e condiviso in tutta la comunità scolastica.

Fermamente convinti di questo, estendiamo il discorso a tutta la città ed a tutti voi che state ascoltando e che non fate parte dell’apparato della scuola. Costruire un antifascismo reale passa anche dal rompere quel meccanismo di apparente tolleranza per cui la loro ideologia prende piede costruendosi una propria legittimità democratica.
Oggi scendono in piazza i sindacati ed i partiti, ma che negli anni stanno perdendo qualsiasi tipo di dimensione di lotta complessiva, perdendo anche il contatto con intere fasce di lavoratori ed i settori periferici delle città…più o meno consapevolmente anche questo è lasciare spazio ai fascisti, poiché questi si intrufolano ovunque gli sia lasciato un vuoto politico.

Essere antifascisti vuole anche dire questo: non lasciar loro margine per dividere i lavoratori, puntando ad unirli contro il sistema di cui il fascismo è storicamente un’espressione violenta. Per questo sta a noi rifiutare la logica della delega e della rappresentanza tornando ad essere protagonisti e lottare per il nostro futuro. Antifascismo è anticapitalismo, senza mezzi termini. Negli anni Firenze antifascista sulla base di questi principi e di queste pratiche ha lottato, riuscendo a chiudere più di una volta i covi che i fascisti cercavano di aprire come Casapound o sotto l’insegna di qualche pub o locale di altro tipo. Così lottiamo ora per la chiusura della sede di Casaggì in via Frusa 37 e del pub legato a Casapound in via dei Vanni 29c.

Sulla base di questo, visto che la violenza squadrista da sempre va a braccetto con la violenza padronale noi oggi vogliamo esprimere solidarietà e vicinanza agli operai GKN e alle loro famiglie lasciate senza stipendio da ormai 5 mesi. L’assemblea di giovedì sera in Gkn ha messo sul piatto la necessità di una nuova mobilitazione popolare perché Borgomeo non riesca a fare ciò che abbiamo impedito a Melrose: la chiusura dello stabilimento. Aspettiamo che il lancio definitivo da parte dell’assemblea permanente ma intanto teniamoci liberi.
Abbiamo detto che “il CPA non si tocca!”
Abbiamo detto che “Firenze Antifascista non si tocca!”
Diciamo anche “GKN non si tocca!”

In questo contesto e su queste parole d’ordine rivendichiamo il nostro posto in questa piazza portando anche la bandiera della Brigata Sinigaglia, che liberò con la sola forza partigiana Firenze nel 1944.

Sulla base di questo non possiamo accettare che anche in una giornata come questa si taccia sugli studenti morti durante l’alternanza scuola lavoro o i PCTO, messi in campo da delle politiche scellerate come la buona scuola, che ha creato questo sistema di sfruttamento legale per i giovani.

Sulla base di questo rivendichiamo la nostra lotta contro la repressione degli antifascisti e contro il 4I bis, denunciando come questo stato nato dalla “costituzione antifascista” rimanga uno stato che non ci rappresenta e che a parole dice una cosa, nei fatti condanna a morte Alfr3d0 C0spit0 e mette in carcere gli antifascisti.

Cosmo Bonaiuti- video https://fb.watch/j4omBKO3rC/ – Studenti autorganizzati

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