Il Piano operativo comunale di Firenze viene adottato a maggioranza il 13 marzo 2023 dopo un articolato percorso di esposizione e discussione nelle Commissioni consiliari e di quartiere. Le aree Nucci di Novoli (entrambe censite anche da Giacomo Zaganelli), già oggetto di lungo contenzioso nel quale il Comune è risultato soccombente, risulteranno confermate come edificabili.
In particolare l’area Carraia-Geminiani, scheda AT 09.02 del Regolamento urbanistico e AT 09.01 del Piano operativo, estesa tre ettari, verrà costruita per oltre la metà; considerando i parcheggi e altre superfici di servizio, poco rimarrà a disposizione per verde alberato in piena terra, progettato quasi certamente con criteri di discutibile ornamentalità, senza alcun riferimento agli habitat Re.Na.To. o Natura2000 della piana contermine (es. H027 Paspalo-Agrostidion Pioppeti e frassineti – 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba), né al paesaggio agrario riconoscibile fino agli anni ’60-70 del secolo scorso. Sarà dunque un’occasione mancata per un corridoio ecologico.
L’area in questione era un seminativo arborato, poi abbandonato in attesa di urbanizzazione, concretizzatasi in un ufficio postale, un centro Caritas, un distributore di benzina e un grande palazzo per commercio e abitazioni; la Carta regionale dell’Uso del Suolo 1978 lo definisce come seminativo abbandonato. In realtà la componente arborea, come alcuni fruttiferi, l’olmo e l’acero campestri, sopravvive e viene integrata nel tempo da specie presenti nei vicini giardini, come il mirabolano e il ligustro sempreverde, e colonizzata da pioppi bianchi e ibridi di nero.
La Carta regionale dell’Uso del suolo dal 2007 al 2019 classifica l’area come 324 -Vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione. L’area di cui trattasi è stata oggetto di uno studio ecologico comparativo da parte di Trentanovi G., Campagnaro T, Kowarik I, Munafò M., Semenzato P. e Sitzia T. pubblicato su ELSEVIER nel 2021 ed è stata riconosciuta come bosco di latifoglie decidue, formatosi dopo il 1954, da Bottalico F., Nocentini S., Salbitano F. e Travaglini D. nella Carta della Foresta urbana di Firenze (AISF 2021).
Estratto da: Integrating spontaneous urban woodlands into the green infrastructure. Unexploited opportunities for urban regeneration. Trentanovi G. et al. ELSEVIER 2021
Il Piano operativo introduce un criterio innovativo per Firenze: la penalizzazione dei proprietari che lasciano abbandonati i loro immobili non dando corso alle previsioni dello strumento urbanistico; nel nostro caso niente è stato fatto dal 2015 a oggi, ma il Comune si limita a ridimensionare un poco la potenzialità edilizia, si sarebbe potuto osare di più. I cittadini che presentarono osservazioni al Regolamento urbanistico scaduto non mancheranno di ripresentarne al Piano operativo.
Anche l’altra area Nucci, AT 10.02, prossima all’isola di calore più accentuata di Firenze (Mercafir), è un seminativo abbandonato da decenni, esteso oltre cinque ettari, non classificabile come bosco per insufficiente copertura di specie arboree, ripetutamente soggetto a incendi di vegetazione; già riconosciuto dalla “Carta Ecologica del Comune di Firenze” edita nel 1987 come “incolti, cespugliati, vegetazione ruderale” e classificata 141 verde urbano dalla Carta regionale dell’Uso del suolo. Sarebbe un’area strategica di reperimento per nuovo verde pubblico, effettivamente richiesto dal Piano, insieme a un’area museale. Un percorso partecipativo si rende necessario per individuare estese aree arborate compatte, evitando di ripetere modelli infelici già sperimentati in altre speculazioni edilizie di questo secolo, dotate di numerose piccole strisce di terreno prativo arborato, inadatte all’uso ricreativo e poco efficaci nella depurazione dell’aria, nella mitigazione climatica e nella regimazione delle acque.
Area Guidoni dopo un incendio di vegetazione nel 2011
Paolo Degli Antoni
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