Su Peretola la lezione non è bastata

Il proprietario di un appezzamento di terreno ha ieri convocato un’impresa proponendogli di realizzare, su quell’area, un bel palazzo di cinque piani in grado di saturare tutta la superficie a disposizione; ha inoltre chiesto che i lavori inizino il primo di settembre. L’impresa, senza visionare sia i documenti relativi all’approvazione del progetto, sia il progetto stesso (il titolare del terreno ha dichiarato di non avere al momento in mano nulla, ma di ritenere OVVIO l’ottenimento dal Comune, nel breve tempo di qualche giorno, di tutti i nulla osta necessari) ha quindi firmato l’impegnativa organizzandosi con le proprie maestranze ad avviare quanto prima questa importante opera.

Siete mai stati testimoni di un accordo così strampalato tra un datore di lavoro ed un’impresa? Avete mai avuto a priori la certezza dell’esito positivo di una vostra istanza autorizzativa fondata su un’istruttoria di uffici competenti?

Certamente no, così come sono certo che, con queste vaghe supposizioni, non avreste trovato nessuno disposto ad impegnarsi in una avventura fondata sulla totale incertezza degli esiti.

E invece ieri è successo qualcosa di molto simile: ieri il Presidente Eugenio Giani ha dichiarato che a Pasqua sarà presentato il Masterplan di Peretola al Ministero dell’ambiente, e che conseguentemente è CERTA l’approvazione in tempi rapidissimi (giusto qualche giorno e niente più) della Valutazione di Impatto Ambientale; i primi di settembre le ruspe potranno cominciare a lavorare.

Queste “CERTEZZE” (oltretutto successive a fatti che hanno già visto soccombere, nei tribunali, quelli che con arroganza hanno tentato di percorrere l’identica strada) sono la più ignobile e volgare offesa che si possa immaginare nei confronti del prestigio della Pubblica Amministrazione relegata, alla luce degli “atteggiamenti” del Presidente, al ruolo di PASSACARTE amministrativa, soggetta e sottoposta alla sola volontà politica.

Atteggiamenti che sono anche forieri della crescita, nell’opinione pubblica, di una forte sfiducia nelle Istituzioni democratiche, interpretate come elementi deboli davanti al potere ma forti nei confronti dei singoli cittadini amministrati.

Chi ragiona in questi termini, chi ha questi comportamenti senza comprenderne il valore fortemente negativo nei confronti dell’opinione pubblica è solo un incompetente che non dovrebbe presiedere Istituzioni così prestigiose.