Ex Gkn, ormai è pura operazione immobiliare?

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Variazioni societarie aumentano i sospetti di una finalità immobiliare nell’operazione QF. La RSU: “Ecco perché attaccano qualsiasi piano di reindustrializzazione, generando confusione. Ecco perché si preparano a licenziarci tutti”

Il 2 ottobre scorso ci sono state importanti variazioni societarie riguardo a QF, che confermebbero i sospetti legati a una possibile speculazione immobiliare: la Pvar Srl, società che detiene il 100% delle quote di Qf, ha ceduto il 50% delle proprie quote a una società appena formata, con la quale condivide anche l’amministratore unico: Toscana Industry Srl, controllata al 100% da una fiduciaria del Monte dei Paschi di Siena.

“Qf sostiene di non avere più cassa integrazione dal 31 dicembre in poi – dichiara la RSU ex Gkn -. Ma questo non è semplicemente vero. La verità è che non la vogliono prorogare. Ed è lecito ipotizzare che sin dall’inizio l’obiettivo sia stato arrivare ai licenziamenti e ad un’operazione immobiliare. Gli ultimi cambiamenti societari confermano quanto Rsu e Collettivo di Fabbrica dicono sin dall’inizio. Domani non ci sarà nessun tavolo, il Governo ha annunciato qualcosa che non esiste. Sarà un incontro tra Mimit e Regione Toscana. Noi non abbiamo mai ricevuto alcuna convocazione, nonostante le richieste mandate via PEC. Le cose sono due: o il Governo è immobile oppure sa perfettamente cosa sta facendo”.

Il Governo afferma di non poter fare ritirare la liquidazione, di non poter convocare un tavolo, di non conoscere il piano industriale presentato dai lavoratori. In compenso, quando ha voluto, ha cucito una cassa integrazione su misura per Qf e Borgomeo. Soldi pubblici dati a un’azienda in liquidazione, senza chiedere conto nel frattempo dei piani aziendali.

La Pvar Srl è la controllante di Qf/ex Gkn, era stata creata da Borgomeo nel maggio 2022 ed aveva acquisito il controllo di Gkn nell’ottobre del 2022, acquisendo il 100% delle quote per 10.000 euro. Per dare un’idea, solo la Soms Insorgiamo è già oggi pronta a capitalizzare la cooperativa Gff per 150.000 euro, una cifra quindici volte superiore. Tuttavia tale mossa, da ottobre 2022, viene riportata nel registro delle imprese solo nel febbraio 2023, quando poi l’intera società è messa in liquidazione. “Un ritardo strano ed è lecito chiedersi se questo tempo non sia stato necessario a Borgomeo – ipotizza la Rsu – per costruire nel frattempo la leggenda metropolitana dell’inagibilità dello stabilimento”.

Pvar ha nel suo oggetto sociale, tra le varie cose, la seguente dicitura: “l’acquisto, la vendita, la permuta, la costruzione, la ristrutturazione, la gestione di beni immobili”. Lo scorso 2 ottobre ha passato il 50% delle proprie quote a una società, Toscana Industry Srl, formata appena lo scorso 22 settembre. Anche Toscana Industry ha nel proprio oggetto sociale la stessa dicitura e l’amministratore unico di entrambe le società è ora Mirko Polito, con un profilo fortemente legato al settore immobiliare.

Ma non finisce qua: Toscana Industry è a sua volta controllata al 100% da una società fiduciaria del Monte dei Paschi di Siena, che a sua volta vede le proprie quote detenute al 100% dal Monte dei Paschi di Siena stesso che, lo ricordiamo è controllato per il 64% dal Ministero dell’Economia e Finanza e quindi dallo Stato. Questa società ha il compito di agire per conto di altri, intestandosi quindi quote la cui titolarità effettiva appartiene a soggetti di cui non sappiamo il nome. Allora la domanda è: a chi appartengono? Chi è che non vuole apparire?

“Il territorio e l’intero diritto sindacale ne escono umiliati e derisi – conclude la RSU -. Per questo ci prepariamo all’ora X: l’ora in cui con i nostri licenziamenti, lo stabile diventerà un guscio vuoto a servizio del mercato immobiliare. Per questo ci volete distruggere. Perché noi sappiamo quali sono i vostri calcoli. E se non riusciamo a fermarli, almeno riusciamo sempre a svelarli. Prepariamoci ancora una volta, a difendere lavoro, vita, storia nostra e di tutte/i, con l’azionariato popolare, con il sostegno ai progetti di reindustrializzazione. Spiccare il volo o cadere”.

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Valentina Baronti

Giornalista per passione, ha iniziato la sua attività nel giornalismo di base. Oggi lavora nella pubblica amministrazione e occupa il suo tempo libero raccontando storie, alla continua ricerca di nuovi punti di vista, di angolature diverse, di prospettive alternative per interpretare il mondo nel quale viviamo.

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