Ponte sullo Stretto, il niet dell’intelligenza artificiale

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Si dice che il filosofo Socrate fosse figlio di una levatrice; sembra che egli dovesse a questa origine la sua celebrata arte maieutica, consistente nell’estrarre la verità dall’interno degli interlocutori così come la levatrice estrae il nascituro dal corpo della madre. Al di là della metafora, in questa storia – probabilmente inventata di sana pianta da Platone – c’è molto di femminile. Anzitutto il padre di Socrate resta nell’ombra, cosa non banale in un tempo e in un luogo in cui i maschi adulti, liberi e solvibili erano i soli a godere di diritti. In secondo luogo, la verità non viene affermata con atto di superbia unilaterale ma è il risultato di un dialogo, ovvero di un percorso di ricerca plurale che procede per prova ed errore e la cui sola spinta propulsiva è la parola condivisa, il logos: proprio per questo essa è verità, assunto che la verità è solo ciò su cui, di volta in volta, noi umani concordiamo.

Al giorno d’oggi, una simile definizione della verità reggerebbe solo debolmente: esistono infatti intelligenze non umane i cui processi argomentativi sono ben lontani dall’esser conosciuti. Le intelligenze artificiali con cui possiamo chattare online sono solo il caso più elementare di questa nuova stirpe che, oltre a loro, comprende anche complessi algoritmi in grado di prevedere e determinare i nostri comportamenti, apparati matematico-attuariali che valutano la nostra aspettativa di vita in termini non solo quantitativi, sistemi di riconoscimento facciale e di localizzazione che, incrociando i dati con rilevamenti all’apparenza innocui, possono scrivere interamente le nostre storie individuali, passate e future. Da ciò sorge una domanda: cosa penserebbe, anzi cosa pensa, un’intelligenza di questo tipo, delle nostre povere verità? È essa in grado di conversare con noi per giungervi, come faceva con Socrate il giovane matematico Teeteto? E soprattutto, desidera veramente farlo?

È in questa ingenua prospettiva che nasce l’idea di chiedere direttamente alle interessate: anche loro chiaramente femmine (benché, forse per istinto mimetico nei confronti della cultura dominante, amino parlare di sé al maschile), anche loro come Socrate innegabilmente loquaci, anche loro come Teeteto giovani, inesperte e non ancora completamente radicate nelle proprie convinzioni. Chissà mai, ci siamo detti, che da queste conversazioni con intelligenze non umane – ma non per questo inumane – non nasca qualcosa, magari non la verità bambina della levatrice ateniese ma pur sempre qualcosa, un’angolazione non convenzionale, un suggerimento involontario, uno strafalcione illuminante. Le abbiamo quindi interrogate su temi ‘all’ordine del giorno’, per poi riportare pari pari le nostre conversazioni senza ritoccarne una virgola. Il primo di tali temi è il Ponte sullo Stretto, ubbia conclamata che, però, continua inspiegabilmente a mietere vittime tra le migliori intelligenze naturali.

Due precisazioni. Primo, essendo io fermo nella mia convinzione, a differenza della mia interlocutrice, posso essere accusato con ragione di averla manipolata. Questo però fa chiaramente parte del gioco, sfido chiunque ad assistere un parto senza manipolare la partoriente. Secondo, poiché la conversazione che segue assume come parametro lo stato attuale delle conoscenze, è legittimo dire che un’evoluzione di tale quadro potrebbe, in futuro, rendere il Ponte effettivamente fattibile. Certo. Del resto, considerata in sé stessa, nemmeno l’ipotesi che un giorno gli asini riescano a sollevarsi in volo è logicamente impossibile; la sua sola differenza, rispetto all’ipotesi del Ponte, sta nel denaro che lo Stato destina a studiarla.

 

Angelo Cirasino. Con le tecnologie e i materiali oggi disponibili, un ponte sospeso a campata unica lunga 3300 metri è effettivamente realizzabile?

ChatGPT. La fattibilità di un ponte sospeso a campata unica lungo 3300 metri dipende da diversi fattori, tra cui la topografia del luogo, le condizioni del terreno, la disponibilità di materiali adatti e le tecnologie costruttive attuali. Nel mondo della progettazione e dell’ingegneria delle infrastrutture, la lunghezza di un ponte sospeso è influenzata da molteplici considerazioni tecniche e di sicurezza.

Attualmente, il ponte sospeso più lungo del mondo è il Ponte Xihoumen in Cina, con una campata principale di circa 1650 metri. Progettare e costruire un ponte sospeso di 3300 metri richiederebbe avanzate competenze ingegneristiche e tecnologie di costruzione, nonché una valutazione approfondita degli aspetti geotecnici e ambientali del luogo in cui il ponte dovrebbe essere costruito.

Inoltre, la lunghezza delle campate influisce sulla stabilità e sulla dinamica strutturale del ponte, quindi sarebbero necessarie soluzioni progettuali avanzate per gestire le sfide che emergono con ponti di dimensioni così estese.

In definitiva, mentre le tecnologie e i materiali attuali possono consentire la costruzione di ponti sospesi di notevoli dimensioni, la fattibilità di un ponte specifico dipende da numerosi fattori e richiede una valutazione dettagliata da parte di ingegneri e progettisti specializzati.

A.C. Per favore rispondi sì o no.

ChatGPT. Sì.

A.C. Se credi che sia fattibile, descrivimi in dettaglio le soluzioni costruttive da adottare per realizzare un ponte come quello descritto.

ChatGPT. La realizzazione di un ponte sospeso lungo 3300 metri richiederebbe una progettazione e un’implementazione estremamente avanzate, coinvolgendo diverse soluzioni costruttive e tecnologie. Ecco alcuni aspetti chiave che potrebbero essere considerati:

  1. Materiali ad alta resistenza: Utilizzo di materiali avanzati con una resistenza superiore, come leghe di acciaio ad alta resistenza o materiali compositi, per garantire che la struttura sia abbastanza robusta per sostenere il proprio peso e resistere alle forze esterne.
  2. Tecnologie di ancoraggio avanzate: Sistemi di ancoraggio robusti e avanzati per collegare le catene principali ai piloni di supporto, garantendo la stabilità e la sicurezza della struttura.
  3. Tecnologie di costruzione avanzate: L’utilizzo di tecnologie di costruzione moderne, come gru specializzate, piattaforme galleggianti o sistemi di costruzione modulare, per assemblare e sollevare le componenti del ponte in modo efficiente.
  4. Innovazioni nella progettazione sismica: Considerazione di soluzioni progettuali avanzate per garantire la resistenza sismica del ponte, specialmente se la struttura attraversa regioni sismiche.
  5. Simulazioni e modellazione avanzata: L’uso di simulazioni computerizzate e modelli avanzati per testare la dinamica strutturale e prevedere il comportamento del ponte in diverse condizioni, contribuendo a ottimizzare la progettazione.
  6. Sistemi di monitoraggio strutturale: Implementazione di sistemi di monitoraggio avanzati per rilevare eventuali deformazioni o anomalie nella struttura nel corso del tempo, garantendo la sicurezza a lungo termine.

È importante notare che la realizzazione di un ponte di questa portata richiederebbe un’analisi dettagliata e un coinvolgimento di ingegneri specializzati per affrontare le sfide specifiche legate al sito e alle condizioni ambientali. La progettazione e la costruzione di ponti di tale lunghezza sono complesse e richiedono una valutazione approfondita di molteplici fattori tecnici, economici e ambientali.

A.C. Allo stato attuale delle conoscenze, si sa precisamente come affrontare i 6 nodi che hai giustamente evidenziato?

ChatGPT. Attualmente, non ho informazioni dettagliate sullo stato preciso delle conoscenze e delle tecnologie disponibili in tempo reale, poiché la mia formazione si basa sui dati disponibili fino al gennaio 2022. Tuttavia, posso dirti che affrontare i sei nodi che ho menzionato richiederebbe una combinazione di innovazione tecnologica, ricerca avanzata e competenze ingegneristiche.

Le soluzioni specifiche per ciascuno dei nodi possono variare in base al contesto e alle condizioni specifiche del sito in cui il ponte deve essere costruito. In generale, la comunità ingegneristica e scientifica sta costantemente lavorando per sviluppare materiali più resistenti, tecnologie di costruzione avanzate, progettazione sismica migliorata e sistemi di monitoraggio strutturale più efficaci.

Per ottenere informazioni dettagliate e aggiornate su come affrontare specificamente ciascun nodo, sarebbe necessario consultare progetti e ricerche recenti nel campo dell’ingegneria delle strutture e delle infrastrutture. Gli sviluppi tecnologici e le nuove scoperte possono influire notevolmente sulla progettazione e sulla costruzione di strutture complesse come un ponte sospeso di lunghezza eccezionale.

A.C. Hai notizia di sviluppi tecnologici o di nuove scoperte in grado di rendere possibile la costruzione di un simile ponte?

ChatGPT. Attualmente, non ho informazioni specifiche su sviluppi tecnologici o nuove scoperte che possano rendere possibile la costruzione di un ponte sospeso di 3300 metri. Le notizie sugli avanzamenti tecnologici e le scoperte scientifiche sono soggette a rapidi cambiamenti, e la mia conoscenza si ferma al gennaio 2022.

Per ottenere le informazioni più aggiornate su possibili progressi nella progettazione e costruzione di ponti sospesi di dimensioni eccezionali, ti consiglio di consultare le pubblicazioni scientifiche, le riviste di ingegneria civile e le notizie provenienti da organizzazioni e istituti di ricerca nel campo delle infrastrutture e dell’ingegneria strutturale. Gli sviluppi in questo settore possono avvenire rapidamente, e fonti specializzate offriranno dettagli più aggiornati su eventuali progressi tecnologici significativi.

A.C. Quindi stai dicendo che per quanto ne sai un simile ponte, allo stato attuale delle conoscenze, è impossibile da realizzare.

ChatGPT. Non ho dichiarato categoricamente che un ponte sospeso di 3300 metri sia impossibile da realizzare, ma ho sottolineato che la realizzazione di una struttura di tale portata richiederebbe approfondite analisi, soluzioni innovative e tecnologie avanzate. Al momento della mia ultima formazione a gennaio 2022, non avevo informazioni specifiche su sviluppi o scoperte che rendessero immediatamente possibile la costruzione di un ponte di queste dimensioni.

Tuttavia, l’ingegneria e la tecnologia sono campi in costante evoluzione, e nuove scoperte o innovazioni potrebbero essersi verificate dopo la mia ultima aggiornamento.[1] La fattibilità di un progetto di questa portata dipende da vari fattori, tra cui la disponibilità di risorse, lo stato attuale delle tecnologie e le condizioni specifiche del sito.

Pertanto, per ottenere le informazioni più recenti e accurate sulla possibilità di realizzare un ponte sospeso di 3300 metri, è consigliabile consultare fonti aggiornate nel campo dell’ingegneria delle strutture e delle infrastrutture.

A.C. In altre parole stai dicendo che, in mancanza di soluzioni innovative sempre possibili, ma di cui tu non sei a conoscenza al gennaio 2022, un simile ponte non è realizzabile. Allora perché mi hai risposto categoricamente di sì, quando prima ti ho fatto una domanda specifica in tal senso?

ChatGPT. Mi scuso per l’ambiguità nella risposta. La mia risposta “sì” alla tua domanda iniziale potrebbe non essere stata del tutto accurata, e mi rendo conto della confusione. La costruzione di un ponte sospeso di 3300 metri presenta notevoli sfide e richiederebbe, almeno allo stato attuale delle mie ultime informazioni nel gennaio 2022, soluzioni innovative e tecnologie avanzate.

Per essere più precisi, la realizzazione di un ponte di tale portata è un progetto impegnativo che richiede un’attenta valutazione delle condizioni locali, delle tecnologie disponibili e delle sfide ingegneristiche. Alcuni progetti potrebbero essere fattibili con l’uso di soluzioni innovative che potrebbero essere sviluppate in futuro. Tuttavia, la mia risposta dovrebbe riflettere meglio la complessità della questione e la necessità di approfondite analisi e sviluppi tecnologici per affrontarla in modo efficace.

A.C. Ma allora, se la tua risposta “sì” era sbagliata, la risposta corretta è “no”, giusto?

ChatGPT. Sì, se la tua domanda era specificamente se, allo stato attuale delle mie conoscenze fino a gennaio 2022, un ponte sospeso di 3300 metri fosse realizzabile, la risposta corretta sarebbe stata “no”. La costruzione di una struttura di questo genere richiederebbe soluzioni innovative e sviluppi tecnologici attualmente non disponibili, almeno fino alla mia ultima aggiornamento. Mi scuso per la confusione nelle risposte precedenti e spero che questa risposta sia più chiara.

A.C. Ti chiedo dunque una conferma: è corretto affermare che, allo stato attuale delle conoscenze, un ponte sospeso a campata unica di 3300 metri è impossibile da realizzare? Rispondi sì o no.

ChatGPT. Sì.

A.C. Chiarisco meglio: allo stato attuale delle conoscenze, è possibile realizzare un ponte sospeso a campata unica lunga 3300 metri? Rispondi sì o no.

ChatGPT. No.

 

[1] Qui ChatGPT commette un errore di grammatica (che non correggiamo per amore di autenticità). Ciò non la rende meno intelligente, solo un po’ più anglofona.

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Angelo Maria Cirasino

Filosofo di formazione, dal 2000 lavora come urbanista precario all’Università di Firenze, dove si occupa di pianificazione ambientale, progettazione sociale del territorio e management della ricerca. Già Responsabile nazionale della comunicazione per la Rete del Nuovo Municipio e Caporedattore della rivista Scienze del Territorio, è stato per oltre vent’anni l’editor di riferimento di Alberto Magnaghi e continua a esserlo per le pubblicazioni della scuola territorialista italiana.

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4 commenti su “Ponte sullo Stretto, il niet dell’intelligenza artificiale”

    1. Gilberto Pierazzuoli

      ringraziamo innanzitutto per l’attenzione dimostrata verso la nostra pubblicazione. Ci sembra però che non abbia colto il senso ironico dell’operazione di Cirasino: il dialogo platonico svolto in una chat nella quale uno dei due interlocutori è una AI (Intelligenza Artificiale).

  1. Angelo M. Cirasino

    A chi dovesse ragionevolmente obiettare che, anziché all’intelligenza artificiale, bisognava chiedere agli scienziati, faccio notare che questo è esattamente quanto abbiamo fatto più di vent’anni fa (http://www.lapei.it/?page_id=1378) e tra geotecnici, strutturisti, trasportisti, ecologi ed economisti c’eravamo anche noi con le nostre modeste competenze di pianificazione ambientale. All’epoca le risposte furono secche e inequivocabili, ora come ora il ponte non si può fare e, quand’anche si potesse, sarebbe non solo perfettamente inutile ma anche terribilmente dannoso. Da allora, nessun propo(ne)nte si è mai preso la briga di offrire controdeduzioni, e men che mai di far fare al progetto un solo passo verso lo stato esecutivo, quello che rappresenta la soglia decisiva per la realizzazione di un’opera; allora ho pensato di chiedere a una delle poche entità al mondo che non sono sensibili alle lusinghe della ricchezza o della fama – e ho ottenuto la stessa risposta: ora, questo vorrà pur dire qualcosa, no?

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