Fuori Binario, le residenze virtuali e la figuraccia del consigliere Draghi

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Leggiamo sul sito del Comune di Firenze il ridicolo comunicato del consigliere di FdI Alessandro Draghi il quale, a proposito dell’Associazione Periferie al Centro, cui fa capo il giornale delle persone senza fissa dimora Fuori Binario, scrive “è mio dovere di consigliere comunale vigilare che l’amministrazione non faccia dei favoritismi non regolari”. A parte il fatto che il Comune sarà bene non faccia favoritismi “regolari”, ecco nelle sue stesse parole il motivo dell’esternazione: “Nella sede della rivista (Fuori Binario) sono residenti 32 persone con la residenza fittizia. Come è possibile tutto ciò?” si chiede meravigliato e anche un po’ sdegnato il consigliere. E così facendo dimostra la sua ignoranza in merito a norme comunali e nazionali che lui, appunto perché consigliere, dovrebbe conoscere.

Caro Draghi tutto ciò è possibile per legge. Innanzi tutto perché il diritto alla residenza, ovvero l’essere iscritti nelle liste anagrafiche tenute dai comuni, è appunto un diritto, come hanno precisato le Sezioni Unite della Corte di Cassazione nel 2000; dunque l’iscrizione anagrafica non è un provvedimento concessorio, bensì un diritto per la persona e un obbligo per l’ufficiale dell’anagrafe. E il Comune è tenuto a tenere un registro anche delle posizioni relative alle persone senza fissa dimora che hanno stabilito nel Comune il proprio domicilio. Anche in residenze fittizie o virtuali.

Tanto è vero che sul sito del Comune di Firenze, nella parte dedicata alla residenza dei senza dimora, si legge “L’iscrizione all’anagrafe dei residenti nel Comune di Firenze consente al cittadino senza dimora di richiedere la carta di identità, di accedere all’assistenza sanitaria e di ottenere tutti i documenti e i benefici per i quali la residenza anagrafica è condizione necessaria”. Ecco il luogo “fittizio”, che permette alle persone senza dimora di essere rintracciabili in un luogo fisico situato sul territorio comunale.

Quindi Periferie al Centro è una meritoria associazione che – oltre a essere l’editrice del giornale di strada Fuori Binario – rende utilizzabile il numero civico e la propria sede come “residenza virtuale”. Un servizio di grande valore sociale, oltre che perfettamente in regola con le norme vigenti.

Naturalmente ci sarebbe da sottolineare che la residenza anagrafica è condizione essenziale per godere di diritti fondamentali quali il diritto al lavoro, alla salute, alla difesa e al voto. Che è essenziale per l’integrazione della persona in un determinato contesto geografico, e che questo è ancor più rilevante per i soggetti più deboli, i quali possono così beneficiare di tutta una serie di tutele assistenziali.

Ma qui siamo in un ambito evidentemente estraneo agli interessi del consigliere Draghi, tutto dedito a scovare illegalità anche dove non c’è, anche a costo di fare una pubblica figuraccia.

E ringraziamo Periferie al centro e Fuori Binario per essere un prezioso presidio umano e sociale in questa città.

 

 

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Ornella De Zordo

Ornella De Zordo, già docente di letteratura inglese all'Università di Firenze, e attiva per anni nei movimenti, è stata eletta due volte in Consiglio comunale - dal 2004 al 2014 - per la lista di cittadinanza 'perUnaltracittà', portando dentro il palazzo le istanze delle realtà insorgenti e delle vertenze antiliberiste attive sul territorio. Finito il secondo mandato di consigliera di opposizione ai sindaci Domenici e Renzi, prosegue con l'attività di perUnaltracittà trasformato in Laboratorio politico, della cui rivista on line La Città invisibile è direttrice editoriale.

1 commento su “Fuori Binario, le residenze virtuali e la figuraccia del consigliere Draghi”

  1. Francesco Cuccuini

    Tranquillo consigliere Draghi
    NON cerchiamo favoritismi

    Vogliamo il giusto riconoscimento per quanto fatto e dato alla comunità

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