Pòle la Storia delle donne competere…

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Ormai è un dato di fatto: da un anno all’altro alla Regione Toscana non interessa più lo studio della Storia delle donne né tantomeno il suo premio intitolato a Franca Pieroni Bortolotti, che nel 2015 era stato istituzionalizzato con una Legge Regionale che ne garantiva la continuità nel tempo (LR. 33/2015, Capo V) e nel 2016 veniva considerato, parola del Presidente Giani, “tra i quattro grandi eventi espressamente individuati dalla L.R. 46 del 2015 come capaci di valorizzare al meglio le finalità previste dallo Statuto della Regione Toscana”.

Franca Pieroni Bortolotti

Nel marzo 2017, invece, lo stesso premio è diventato, e sono sempre parole del presidente Giani, “tra le iniziative estranee al profilo identitario, che è quello di nostra più stretta competenza”. E così viene allegramente sostituito da altro, primo tra tutti il premio ‘Giovanni da Verrazzano – Eccellenze toscane’, “rivolto alle categorie più rappresentative della produttività e del commercio di tradizione della Toscana, quali gli esercizi e i mercati storici, i centri commerciali naturali, le imprese”.

Vuoi mettere il prosciutto di cinta senese con la Storia delle donne?

D’altra parte che il profilo “identitario” nella sua accezione più ristretta sia il focus della revisione normativa regionale con cui viene cancellato il premio Pieroni Bortolotti lo dimostra tutta l’impostazione del testo di legge 153 presentato dall’Ufficio di Presidenza e approvato il 7 marzo di quest’anno dal Consiglio regionale della Toscana. Un testo con cui si decide di celebrare, oltre la ‘Festa della Toscana’ il 30 novembre, anche il ‘Capodanno toscano’ il 25 marzo (festa ufficiale fino al 1750), l”Indipendenza della Toscana’ con l’esilio del Granduca Leopoldo II iniziato il 27 aprile 1859, la prima seduta del Consiglio regionale il 13 luglio 1970. A questi eventi si aggiungerà la ‘Giornata degli Etruschi’ il 27 agosto, in ricordo del conferimento da parte di Papa Pio V del titolo di ‘Granduca della Toscana’ al Duca di Firenze Cosimo I, per il ruolo rilevantissimo del principe fiorentino nel sistema degli stati italiani a metà del XVI secolo.” Ah, dimenticavo “L’ufficio di presidenza potrà anche deliberare la celebrazione di singoli anniversari storici, che cadano nell’anno in corso.” Avessimo a farci mancare qualche ricorrenza granducale.

Sai quanti nastri da tagliare e quante occasioni da sbandierare!

Che importa se per anni il Premio Franca Pieroni Bortolotti – istituito dal Comune di Firenze nel 1990 in collaborazione con la Società Italiana delle Storiche e dal 2012 sotto l’egida del Consiglio Regionale della Toscana – è stato l’unico premio nazionale a dare visibilità e valore a studi inediti di Storia delle donne e di genere. Se grazie a questa iniziativa si sono aperti spazi di confronto tra generazioni diverse, si sono progettati archivi, collane editoriali, interventi nelle scuole superiori, seminari e convegni. Se ha prodotto, grazie alla collaborazione tra la Società Italiana delle Storiche e il Consiglio regionale della Toscana, una collana di ben 7 volumi di giovani studiose tra il 2013 e il 2016.

Tutte cose ritenute oggi non pertinenti  dalla Presidenza del Consiglio e dal Consiglio stesso, che con il plauso della Lega Nord (per forza!), ha approvato il tutto, con l’unica contrarietà di ‘SI-Toscana a sinistra’ che proprio per la cancellazione in sordina del premio di Storia delle donne ha espresso voto contrario.

Ah, un dettaglio sulla copertura finanziaria: per il “triennio 2017-2019, che vede la Festa della Toscana con risorse per un milione e 50mila euro (350mila euro l’anno), Pianeta Galileo con 323mila e 600 euro spalmati sui tre anni con diverse scansioni, per le altre ricorrenze sono previsti 600 mila (200mila l’anno), mentre le celebrazioni collegate a singoli anniversari storici 75mila euro (25mila l’anno), per il premio Innovazione – Made in Tuscany 300mila euro (100mila l’anno) e per il premio Giovanni da Verrazzano 150mila euro (50mila l’anno).”

Certo non si potrà dire che il premio Pieroni Bortolotti è stato cancellato per motivi di bilancio. No non c’è neanche questa scusa. Proprio, di Storia delle donne, Storia di genere, e altre bazzecole che chiamano in causa analisi, confronto, intelligenza critica ma non implicano bandiere e sbandieratori, la Regione Toscana non vuol più sentir parlare.

*Ornella De Zordo

Per una ricostruzione della storia del Premio si veda il volume di Monica Pacini, Premio Franca Pieroni Bortolotti 1990-2014. Le donne e le opere che hanno fatto la storia, Pisa University Press, 2016.

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Ornella De Zordo

Ornella De Zordo, già docente di letteratura inglese all'Università di Firenze, e attiva per anni nei movimenti, è stata eletta due volte in Consiglio comunale - dal 2004 al 2014 - per la lista di cittadinanza 'perUnaltracittà', portando dentro il palazzo le istanze delle realtà insorgenti e delle vertenze antiliberiste attive sul territorio. Finito il secondo mandato di consigliera di opposizione ai sindaci Domenici e Renzi, prosegue con l'attività di perUnaltracittà trasformato in Laboratorio politico, della cui rivista on line La Città invisibile è direttrice editoriale.

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