La verità sulle Grandi opere? In Toscana è imposta da Regione e sindacato giornalisti

Sindacato giornalisti e Regione insieme per promuovere acriticamente le Grandi opere. A denunciare il seminario di formazione obbligatoria per i giornalisti in cui Assostampa e Regione Toscana annunciano “la verità” sulle Grandi opere in Toscana sono le Mamme No Inceneritore, il Presidio No Inceneritori No Aeroporto, il Comitato No Tunnel Tav Firenze e i Fridays For Future Firenze.

Ecco il testo del loro comunicato stampa, che nessun giornale naturalmente ha ripreso, distribuito, insieme alla lettera aperta dell’associazione Idra, ai giornalisti iscritti.

***

Ci siamo chiesti spesso perché le tante buone ragioni dei movimenti No Tav, No inceneritori, No Aeroporto, e comunque di chi si oppone alle Grandi opere inutili e imposte (GOII), fossero nascoste dalla grande stampa, criminalizzate, nella migliore delle ipotesi relegate a folklore antisviluppista o accusate addirittura di “sciacallare” sugli effetti nefasti delle Grandi opere sui territori.

Il presidio al corso sulla “verità” delle Grandi opere toscane

Sul perverso rapporto tra stampa, politica e imprese in Toscana si alza oggi il sipario grazie all’improvvida organizzazione di un corso di formazione per giornalisti (di quelli obbligatori per legge) in cui Sandro Bennucci, presidente del sindacato dei giornalisti della Toscana, e Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti, imporranno agli intervenuti “l’informazione corretta su ambiente e grandi opere (Tav, aeroporto, terze corsie, Corridoio Tirrenico)” come recita l’invito ai giornalisti per partecipare al seminario del 25 novembre che si terrà all’Auditorium Sant’Apollonia di Firenze.

Chi si iscrivesse al corso scoprirebbe una descrizione da regime distopico: “La verità giornalistica e la correttezza dell’informazione di fronte ad argomenti che possono prestare il fianco a varie strumentalizzazioni”. Un testo che appare figlio di quei pregiudizi che infarciscono l’ultradecennale dibattito sulle grandi opere nel nostro Paese.

Si legge ad esempio: “C’è chi afferma che, in nome della tutela dell’ambiente, non si devono fare grandi opere ritenute invece fondamentali per migliorare la qualità della vita e i collegamenti. Tav, aeroporto di Firenze, terze corsie autostradali e Corridoio Tirrenico sono le grandi opere nell’occhio del ciclone. Approfondire i temi, con l’intervento dell’assessore regionale, Vincenzo Ceccarelli e di apprezzati professionisti, è sicuramente utile anche per i giornalisti, in nome di quella correttezza dell’informazione che è alla base del nostro impegno professionale in senso etico”.

In sostanza – in nome della correttezza dell’informazione, dell’impegno professionale e dell’etica che muove il Sindacato – “apprezzati professionisti” (quali? apprezzati da chi?) smonteranno le ragioni di coloro che affermano che “in nome della tutela dell’ambiente, non si devono fare grandi opere ritenute invece fondamentali per migliorare la qualità della vita” (ancora, fondamentali per chi?).

Del resto basta vedere i profili dei “formatori” presenti oltre a Bennucci e Ceccarelli: Marco Toccafondi (direttore RFI); Enrico Becattini, direttore politiche mobilità e infrastrutture Regione Toscana; Edo Bernini, direttore ambiente ed energia Regione Toscana; Raffaele Carso, responsabile Nuove Opere Anas. Si tratta sostanzialmente della committenza pubblica delle grandi opere, la Regione, e delle società realizzatrici (RFI per le ferrovie e ANAS per le strade). 

Una manifestazione di qualche anno fa contro la Tav fiorentina

Eppure la formazione dei giornalisti è considerata uno dei cardini “per la correttezza e la qualità dell’informazione”. Lo stesso statuto del sindacato difende “la libertà e il pluralismo dell’informazione” e il “prestigio della professione”. 

Nel 2019, in Toscana, in piena campagna elettorale per le regionali quando il dibattito deve essere il più possibile aperto e inclusivo, il sindacato dei giornalisti invece di rafforzare le garanzie di legge ai propri iscritti e tutelarli dalla pressione dei poteri, organizza una Messa cantata del pensiero unico sulle grandi opere.

La Regione Toscana si presta da parte sua ai massimi livelli a questo scempio dei valori che animano quel mestiere che qualche sprovveduto, tal Joseph Pulitzer, indicava dover essere “Il cane da guardia della democrazia” contro le dinamiche del potere che vanno scoperte e poi illuminate dalla stampa libera in un dibattito pubblico corretto e trasparente.

L’Ordine dei giornalisti ha qualcosa da commentare?

Nell’occasione sarebbe interessante ottenere dalla giunta e dal consiglio della Regione Toscana la massima trasparenza sulle modalità di finanziamento, contributo, pubblicità, delle realtà editoriali toscane almeno dall’inizio di questa legislatura. Se non fossero gli organi di governo a compiere questo atto di trasparenza sarebbe naturalmente compito delle forze di opposizione interrogare giunta e consiglio in tal senso.

Comitato No Tunnel Tav Firenze e Fridays For Future Firenze, Mamme No Inceneritore, Presidio No Inceneritori No Aeroporto

Aggiornamento pomeridiano dei Comitati

Oltre due terzi dei giornalisti iscritti al corso “L’informazione corretta su ambiente e grandi opere (Tav, aeroporto, terze corsie, Corridoio Tirrenico, inceneritori)” non hanno partecipato all’evento formativo organizzato dal Sindacato dei giornalisti e dalla Regione Toscana. All’ingresso, durante la nostra presenza per volantinare, abbiamo infatti potuto consegnare i nostri comunicati solo a 14 persone. Un flop salutare, che fa ben sperare per il futuro della libertà di stampa nella nostra regione.

Stamattina gli attivisti presenti al volantinaggio da noi organizzato, al quale ha partecipato anche l’Associazione Idra con un suo bel documento, hanno consegnato ai partecipanti e ai relatori, testi in cui si stigmatizza l’informazione di regime su un tema sensibile come quello delle Grandi opere e dell’emergenza climatica. Tema che per Sindacato e Regione sarebbe strumentalizzato dai movimenti ambientalisti. Come se pensare al futuro dell’umanità, stigmatizzando l’apertura di cantieri inutili e dannosi e la produzione di profitti per pochi a scapito della collettività, fosse un pericolo per i dominanti, qualsiasi posizione assumano nella scacchiera della devastazione ambientale e sociale del Paese.

L’impegno delle realtà che hanno sollevato il caso è ora quello di continuare in un percorso di conoscenza e sensibilizzazione sul rapporto tra stampa e potere a Firenze, in Toscana, in Italia certi che un’informazione indipendente e libera da condizionamenti possa seguirlo e accompagnarlo nell’immediato futuro. Sono tanti infatti i giornalisti che subiscono quotidianamente i condizionamenti di editori e direttori e che, per questo, vivono male la loro professione. Ne abbiamo conosciuti tanti personalmente in questi anni di attivismo. Ci schieriamo dalla loro parte e continueremo ad offrire loro analisi indipendenti sulle Grandi opere, curate da persone scevre da conflitti di interesse.

Concludiamo questo comunicato senza la solita chiusura “con preghiera di pubblicazione”, dubitiamo che qualcuna tra le grandi testate abbia la forza di ragionare su questi temi. Ringraziamo però i siti indipendenti e le piccole testate che vorranno tenere traccia di questo dibattito.

***

Sulla vicenda è intervenuta anche l’Associzione Idra, dal 1994 attiva per dare giusto rilievo ai danni della Tav in Toscana, ecco la lettera aperta consegnata ai giornalisti intervenuti al corso.

Cari amici giornalisti,

ci rivolgiamo a voi senza intermediazioni perché la correttezza e la qualità dell’informazione sono oggi pericolosamente a rischio.

In nome di un retaggio culturale che non sarebbe fuori luogo definire medievale (il preteso diritto al pensiero critico, al confronto, al dialogo!), si perpetra in realtà un intralcio quotidiano e sistematico al progresso sociale e alla crescita felice: traguardi per i quali lavorano sotto gli occhi di tutti, faticosamente e generosamente, i nostri governanti democraticamente eletti e accuratamente monitorati – come ben sapete – attraverso mille strumenti di interlocuzione e di controllo.

Abbiamo avuto notizia nelle ultime ore di alcune critiche insopportabili rivolte a questo appuntamento d’eccellenza convocato sulle ‘grandi opere’, che vede operare in ammirevole sinergia la migliore delle Regioni possibili (nella persona dell’esponente politico competente) e il sindacato dei giornalisti (nella persona del presidente, chiamato a moderare il seminario). A noi pare un valore raro, da imitare, il fatto che la Giunta di governo della Toscana e Assostampa organizzino fianco a fianco un evento di formazione professionale così innovativo, col contributo di esponenti qualificati della committenza pubblica delle grandi opere e delle società realizzatrici! Cosa potremmo chiedere di meglio a fronte di meglio di una squadra così plurale e ben assortita come quella che vi guiderà oggi verso un’informazione corretta e indipendente su interventi fondamentali per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente? Quali fonti migliori?

Oggi vi si offre il top della cultura ecologista e trasportistica della Toscana: non sottovalutatelo! E non lasciatevi fuorviare dalle solite voci fuori dal coro, interessate e sciacallesche. Ci sarà, certo, chi vi attenderà sulla soglia dell’evento per proporvi notizie, dati e cifre settarie e maligne. Ma non lasciatevi ingannare dall’evidenza dei fatti!

Un esempio, la TAV.

Se qualcuno giurerà di potervi documentare che la TAV ha già sconvolto abbastanza gli equilibri ambientali del nostro Mugello, che ha spostato spartiacque, che ha mangiato risorse erariali ingenti grazie all’operato di illustri amministratori regionali quanto meno negligenti (prescritti)… magari è vero, ma ignoratelo!

Se qualcuno giurerà di potervi documentare che i due tunnel TAV sotto Firenze, oggi in tribunale, sono stati approvati senza un confronto pubblico fra soluzioni alternative… magari è vero, ma ignoratelo!

Se qualcuno giurerà di potervi documentare che – dopo la bocciatura della stazione-squalo – la Regione ha lasciato approvare una nuova faraonica stazione Foster senza neppure una presentazione alla città, senza raccogliere le osservazioni dei cittadini, senza una valutazione d’impatto… magari è vero, ma ignoratelo!

Se qualcuno giurerà di potervi documentare che il presidente della Giunta regionale attribuisce pubblicamente al committente RFI programmi di smaltimento delle discusse terre da scavo prontamente smentiti da RFI e dal suo stesso assessore… magari è vero, ma ignoratelo!

Se un’associazione di cittadini giurerà di potervi documentare che il presidente del Consiglio regionale fornisce alla stampa informazioni inesatte sullo stato di avanzamento dei lavori e, richiesto di rettificare, non fornisce riscontri… magari è vero, ma ignoratelo!

Se un’associazione di cittadini giurerà di potervi documentare che il presidente della Giunta regionale e il sindaco del Comune di Firenze non rispondono regolarmente né alle proposte di incontro né alle richieste di informazione… magari è vero, ma ignoratelo!

E così via. L’elenco potrebbe essere lungo, troppo lungo. Credeteci: molto meglio fidarsi ciecamente della pravda istituzionale, perinde ac cadaver. Si evitano tante preoccupazioni…

Associazione Idra