Ormai è ufficiale: l’inceneritore di Firenze, che avrebbe dovuto essere costruito a Case Passerini, non si farà. È una vittoria schiacciante di tutti i comitati e delle tante realtà che da venti anni si sono battute instancabilmente per non far costruire questo impianto inutile, pericoloso, climalterante. Una vittoria dal basso, che deve essere di esempio e di stimolo per tutte le lotte che ancora ci aspettano.
Senza la gente non si fa niente!
È finita dunque l’agonia di un impianto tenuto in vita dall’accanimento terapeutico di una classe politica che parte da Primicerio e arriva a Nardella, senza dimenticare Renzi. Qtermo incassa la sconfitta e il rospo smeraldino festeggia.
A sancire il tutto è un protocollo d’intesa fra Regione Toscana, Ato Toscana Centro e Alia Servizi Ambientali, poi recepito anche in una delibera regionale.
Al posto dell’inceneritore sarà costruita ‘una fabbrica di materiali’, secondo i dettami della Strategia Rifiuti Zero, punto di riferimento internazionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani. Sono anni che andiamo dicendo queste cose e finalmente ci siamo. Meglio tardi che mai.
Vinta ‘la battaglia di Stalingrado’, ora l’attenzione si sposta su Livorno, sulla cosiddetta bioraffineria di Stagno. Eugenio Giani non ci sta, e già promette inceneritori nel caso la bioraffineria non vada in porto. Ha proprio trovato l’alternativa sbagliata: ormai dovrebbe essere chiaro che la lotta era non solo contro l’impianto di Case Passerini, ma contro il processo di incenerimento dei rifiuti. Ovunque si pensi di attivarlo.
*Gian Luca Garetti
Gian Luca Garetti
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