I diritti vanno difesi, così continueremo a farlo

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La storia ci ha insegnato che i diritti, da quelli civili a quelli sociali, vanno conquistati con lotte e rivendicazioni, a volte servono rivoluzioni altre volte “bastano” manifestazioni e movimenti che si fanno portatori di un pensiero. Oggi questo cammino sembra aver subito una battuta di arresto e ci troviamo a dover difendere sia diritti che credevamo acquisiti, sia altri che sembravano ad un passo; mentre tutto il resto del mondo cambiava anche il nostro paese non avrebbe potuto fare altro che adeguarsi.

In dieci anni passati in Consiglio comunale e nelle piazze, accanto ad associazioni femministe, LGBT e di migranti ci siamo battuti contro le discriminazioni, l’omofobia, il razzismo, il sessismo e la violenza.

Abbiamo visto anche ultimamente spazi pubblici concessi ad associazioni omofobe, la legge 194 sempre più svuotata a causa dell’obiezione di coscienza di molti medici e il femminicidio ridotto ad argomento da talk show, buono soltanto per far passare un decreto legge dove c’è tutto e niente, che usa i corpi delle donne uccise per rafforzare, tra le altre cose, le misure repressive contro chi si oppone in Val Susa alla realizzazione della Tav.

Da una parte la crisi economica e la dilagante disoccupazione hanno rimesso in discussione, se mai ce ne fosse stato bisogno, il ruolo della donna nel mondo del lavoro, dall’altro il moltiplicarsi delle emergenze (casa, lavoro, etc) ha dato man forte a chi considera certe questioni come marginali e non urgenti: dai diritti delle persone LGBT alla fecondazione assistita normata dalla legge 40 ormai e per fortuna smontata dalla Consulta perché incostituzionale.

Al tempo stesso le lotte per una presenza femminile nelle istituzioni sono state svuotate da una classe politica che pone le donne in posizioni di rilievo ma sempre grazie ad un capo che, paternalisticamente, concede un 50 e 50 di presenza femminile.

Per questo e per molto altro continueremo a presidiare il territorio insieme a tutte le associazioni che da anni si occupano e resistono su questi temi e cercheremo, stando in rete con gli altri e le altre, di contribuire alla riflessione e all’azione politica con il nostro laboratorio. Siamo pronti e pronte a rimetterci in cammino.