Corruzione nelle grandi opere: noi un futuro così non lo vogliamo​

Quattro arresti e una cinquantina di indagati per la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Tutto è partito dagli appalti per l’Alta velocità nel nodo fiorentino. Da lì l’inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell’Alta velocità del centro-nord Italia ed a una lunga serie di appalti relativi ad altri Grandi Opere, compresi alcuni relativi all’Expo: sotto inchiesta quindi, la Tav di Firenze, City Life e Fiera Milano, Metro 5 Milano, Fiera di Roma, Autostrada Salerno Reggio Calabria. Nel mirino ci sarebbe anche la costruzione della Tirrenica.

Dunque dietro le “grandi opere” si celerebbe in realtà una gigantesca macchina corruttiva per gonfiare i profitti di amici e sodali. Dunque lo scempio del territorio parrebbe non rispondere a esigenze di “sviluppo” e “modernità”, ma a illeciti quanto enormi arricchimenti della ennesima cricca.E qualcuno, su in alto ai posti di comando, farà mostra di stupore e indignazione, forse. O forse anche no. Ma i movimenti che contestano il TAV, EXPO, il MOSE, le grandi opere, hanno svelato il meccanismo da anni, inascoltati.

Ercole Incalza, il nome più altisonante fra gli arrestati odierni, è stato il primo Amministratore Delegato di TAV spa, e come tale principale protagonista dell’affidamento diretto a Eni, Fiat e Iri, i tre “General Contractor” per la costruzione delle prime linee ad alta velocità in Italia. Quello che Ivan Cicconi ha sempre individuato come il mattone principale di tutte le storture che hanno portato un KM di TAV a costare fino a 7 – 8 volte che nel resto del mondo.

Campione della riconferma, ha attraversato 7 governi, restando sempre ai vertici dell’apparato decisionale del ministero delle infrastrutture. Alla faccia della rottamazione e del rinnovamento. ​Riconfermato da Lupi​ nel governo Renzi​ anche quando già indagato nell’inchiesta sul sottoattraversamento fiorentino dell’Alta Velocità. Del resto Lupi già al meeting di CL del 2005 chiedeva un applauso a Incalza, “una persona eccezionale e un patrimonio per il nostro Paese”. Insomma, sempre più il re è nudo: ci stanno rubando il futuro, stanno devastando il territorio, stanno sperperando l’inestimabile patrimonio ambientale che appartiene a tutti, unicamente in nome del profitto degli amici, e tutto cercando di farci credere che quello è il progresso, quello è lo sviluppo, quello è il futuro.

E’ il momento di fare chiarezza, di dirlo forte: quello è solo malaffare, ingiustizie, iniquità, e noi, un futuro così, non lo vogliamo.