Collocata nel Comune di Bagno a Ripoli, la società agricola di Mondeggi-Lappeggi S.r.l., dagli anni ’60 di proprietà della Provincia di Firenze, gestiva una storica tenuta appartenuta a famiglie nobili quali i Bardi, i Portinai, i della Gherardesca. Tradizionalmente articolata in diversi poderi abitati da contadini, legati ad un’antica villa padronale, la fattoria comprende quasi duecento ettari di terra, comprensivi di parco, vigneti, olivete, pascoli e seminativi.
L’antica organizzazione poderale della fattoria, fu sostituita nel tempo da un’impostazione aziendale fallimentare, riconducibile al modello di impresa agricola moderna con coltivazioni estensive, massiccio ricorso alla meccanizzazione delle lavorazioni e impiego costante di trattamenti chimici convenzionali. La gestione scriteriata della S.r.l., che ha portato all’accumulo di più di un milione di euro di debito, è culminata nella messa in liquidazione della stessa Società. Ne è derivata una condizione di abbandono e incuria protratta per anni, che ha riguardato le stesse strutture poderali, ormai in parte diroccate.
Nel 2011, anche a seguito dell’approvazione del decreto Salva Italia da parte del governo Monti viene promossa, da parte del movimento di Genuino Clandestino, la campagna Terra Bene Comune che, in opposizione alla loro vendita, lotta per una gestione partecipata e autonoma delle terre pubbliche da parte delle comunità locali. L’attività del Comitato Terra Bene Comune – Firenze, sviluppando una rete con vari soggetti fiorentini come il Collettivo d’Agraria, la rete dei Gruppi di Acquisto Solidale ed alcuni centri sociali ed attivisti del territorio, è confluita nel comitato Verso Mondeggi Bene Comune con il quale ha proposto il recupero di tutta la fattoria di Mondeggi ormai abbandonata.
La sua prima azione è stata una due giorni di raccolta popolare delle olive con relativa spremitura dell’olio che, imbottigliato, è stato ridistribuito alla comunità locale durante mercati e iniziative nate per sensibilizzare e informare sui propositi e le prospettive per Mondeggi. Il comitato ha quindi iniziato a frequentare con continuità il luogo, sviluppando una serie di attività di lavoro nei campi e di assemblee nelle case del popolo, scandita da incontri ed eventi culturali e ricreativi aperti a tutti, per coinvolgere e riportare le persone a vivere e rivivere Mondeggi.
Le discussioni assembleari hanno portato alla stesura e all’approvazione della Carta dei Principi e degli Intenti, una sorta di prima progettazione della strada da seguire, una bussola per orientare e convogliare le volontà dei partecipanti di questo percorso collettivo. Nello stesso periodo, il Comitato ricercava ed otteneva vari tavoli di confronto con le istituzioni circa il destino di Mondeggi. Da parte del Comitato, sono state prodotte manifestazioni di interesse e proposte progettuali che esponevano una praticabile strategia di recupero e rivitalizzazione della fattoria.
Ma durante vari incontri presso la Provincia di Firenze, è emersa una sempre più decisa volontà di privatizzare Mondeggi. Così, con i suoi ultimi atti la Provincia ha autorizzato la S.r.l. alla vendita dei suoi beni; sebbene decisioni come questa tendano ad essere giustificate come ‘strade obbligate’, si tratta in realtà di scelte miopi oltre che irresponsabili, che tradiscono il compito di valorizzare la funzione sociale dei beni affidati integri agli amministratori pubblici, e che sottraggono sempre più beni comuni alla fruibilità sociale.
Il Comitato ha deciso quindi di opporsi alla vendita attraverso l’avvio di un presidio di custodia popolare del bene comune, che ha fin da subito iniziato a lavorare per arrestare il degrado, avviare le ristrutturazioni necessarie e sviluppare i vari progetti agricoli e socio-culturali, a partire da una tre giorni di dibattiti, lavoro, laboratori, intrattenimento e cibo genuino che ha assunto rilevanza nazionale, coinvolgendo almeno un migliaio di persone e integrando una grande eterogeneità di singoli e realtà. In quell’occasione, il Comitato ha diramato una serie di accorati appelli a cui hanno aderito numerosi cittadini, associazioni, movimenti, decine di personalità accademiche, nonché autorevoli giuristi che stanno spingendo da tempo verso una solida disciplina giuridica a garanzia della tutela e dell’accesso ai beni comuni.
Mondeggi è oggi una Fattoria Senza Padroni che si impegna a coltivare la terra in modo sostenibile, praticando un’agricoltura contadina rispettosa delle risorse naturali e della dignità delle persone e del lavoro. Attualmente a Mondeggi sono presenti due nuclei di presidianti residenti in due casolari. Tanto lavoro e collaborazioni, reti di solidarietà e pochi mezzi meccanici, hanno permesso una ricca serie di attività agricole, sociali, politiche e culturali. Attività agricole come la coltivazione di varietà antiche di grano e di altri seminativi, di centinaia di alberi da frutto, di svariati ortaggi, spezie e piante aromatiche, la gestione di olivi e vigne, l’allevamento ovi-caprino e di galline ovaiole, l’apicoltura, le produzioni erboristiche, la panificazione e altro ancora.
Al centro della visione di Mondeggi Bene Comune, la concezione della terra come risorsa preziosa, fonte di cibo e di relazioni umane, e la centralità del ruolo della partecipazione. Una visione che si esprime in primo luogo nei campi, con la reintroduzione e la rivitalizzazione in senso agroecologico dell’agricoltura contadina, a vantaggio dell’ambiente e di tutta la società. In secondo luogo, tra le persone: Mondeggi si mostra come un complesso esercizio sperimentale di democrazia dal basso, basato sulla partecipazione ad assemblee aperte e inclusive, in cui ci si mette in condizione di prendere decisioni condivise, senza ricorrere al principio della maggioranza che impone il proprio volere alla minoranza.
Nato per stimolare l’accesso alla terra e per coinvolgere in modo più attivo gli abitanti del comune di Bagno a Ripoli e di Firenze attraverso una riscoperta del rapporto con la terra e della socialità, il progetto MoTA. (Mondeggi Terreni Autogestiti) ha in questo senso convogliato l’impegno di più di duecento persone nella realizzazione di decine di orti e nella presa in cura di diverse migliaia di olivi.
In parallelo all’attività agricola, Mondeggi ha inoltre assunto un ruolo di nodo culturale, di interfaccia tra mondo urbano e rurale. I corsi gratuiti autogestiti della Scuola contadina, così come le conferenze e i seminari o gli appuntamenti ricreativi, si inseriscono in un continuo e conviviale fluire di scambi di idee, pratiche e saperi. Relazioni che si moltiplicano, come le occasioni di collaborazione con agricoltori, docenti e studenti universitari e come le energie investite nel costruire e consolidare reti di scambio con altri soggetti che si fanno promotori di un tipo di economia alternativa a quella vigente, basata su forme di relazioni e di scambio a carattere sperimentale e innovativo, slegate dalla logica del profitto.
Permane comunque la volontà politica di privatizzare Mondeggi alla prima occasione e di ignorare la funzione sociale, culturale ed ecologica ricoperta dalle attività che quotidianamente si svolgono nella fattoria con crescente intensità. Come permane la perseveranza di centinaia e centinaia di persone, che hanno deciso di sostenere attivamente questa vertenza, guardando in modo lungimirante a una risorsa che sta permettendo di re-inventare forme lavorative e stili di vita, capaci di generare ricchezza sociale, relazionale e ambientale, che forniscono un reale servizio al territorio e alla sua comunità. Di recente, è stata resa pubblica l’intenzione da parte della Città Metropolitana di smembrare Mondeggi in diverse parti, allo scopo di facilitarne la vendita. Il 24-25-26 giugno 2016, mentre miopi amministratori si scervellano scrivendo il nuovo bando pubblico per Mondeggi, si festeggiano due anni di custodia popolare e di coltivazione di relazioni per raccogliere un futuro diverso, con una tre giorni di iniziative.
Tra cui un presidio organizzato per sabato 25 giugno alle ore 9.30 davanti al comune di Bagno a Ripoli, a cui tutti sono invitati caldamente a partecipare.
La terra non si vende, si coltiva e si difende!
*Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni
Mondeggi Bene Comune
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