No sociale ai ladri di democrazia e futuro

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Da alcuni giorni sulle reti social circola un curioso post con il quale si ironizza sulla dichiarazione di Renzi circa la vittoria del NO al prossimo referendum. Secondo il premier questa farebbe arretrare il Paese di 30 anni, e quindi sarebbe l’affermazione della conservazione contro lo sviluppo e la modernità che lui rappresenta (sic!).

Il post invece auspica la vittoria del NO e la riappropriazione di tutto ciò di cui siamo stati espropriati in questi decenni di governi berlusconiani e di centro sinistra (Prodi, D’Alema, Monti, Letta, Renzi).

L’elenco proposto, decisamente parziale, è davvero impressionante: trent’anni fa non esistevano le tante forme di lavoro precario cui oggi siamo costretti a subire (vedi il vergognoso uso dei voucher che legalizza il caporalato di stato), lo Statuto dei Lavoratori difendeva i nostri diritti e si andava in pensione ad un’età decorosa.

Le trasmissioni televisive non erano interrotte dalla stomachevole pubblicità e la televisione pubblica italiana era una delle migliori d’Europa. La sanità pubblica era inclusiva e quella privata era realmente marginale, non esistevano i ticket sanitari.

La benzina costava la metà di oggi e l’arrogante presenza delle auto bulimizzate (i SUV) era lungi dal poter essere prevista e augurata. Oggi, questi carri armati dell’asfalto spianano tutto ciò che gli si para innanzi!

Le giovani generazioni non erano ancora state cacciate nell’angolo della miseria esistenziale dalla precarietà loro imposta e potevano aspirare ad avere dei figli, una vita familiare degna di questo nome, con prospettive rassicuranti.

Non c’era la “buona scuola” ma la scuola era buona davvero!

Non era il paese di bengodi, ma alcune tutele erano state strappate con il ciclo di lotte degli anni ’60 – ’70. Oggi, si potrebbe continuare ad libitum con questo “quaderno delle lamentele”, che in realtà sintetizza efficacemente i diritti, le opportunità, la gioia di vivere di cui, in tutti questi anni, questo miserrimo ceto politico ci ha depredati.

E’ il bilancio di un trentennio di predazione sociale attuata dalla finanza e dai politici a questa sottomessi, che non ha confronti nella nostra storia!

La questione non è quella di auspicare un ritorno al passato, ma di rilanciare una incisiva iniziativa politica che ribalti gli attuali equilibri a favore di banche, faccendieri, imprenditori arraffoni, malviventi nelle istituzioni …. Anche per questo voteremo NO alla CONTRORIFORMA Renzi-Boschi-Verdini, proprio per manifestare la nostra attiva presenza e la nostra volontà di liberarci di questo ceto politico e imprenditoriale, LADRI DI DEMOCRAZIA, LADRI DI FUTURO, IL NOSTRO!

Questo sotto è il testo integrale del post:

Renzi ha detto che se vince il NO si torna indietro di 30 anni. …Splendido!

Nel 1986…

– non esistevano i contratti cococo, progetto, jobact, da dipendente a partita iva, voucher, …

– si andava in pensione ad una età decorosa

– c’era l’articolo 18 e le tutele per il lavoratore

– la benzina costava £1.258 tradotto in €0,65 al litro

– non c’erano suv tra le palle

– c’erano tanti concorsi per i posti pubblici

– la rai mandava in onda film in prima visione e trasmissioni senza interruzioni di pubblicità

– non c’era il ticket nella sanità pubblica

– a 25 anni ci si poteva permettere di metter su famiglia.

– i bambini giocavano per la strada.

– Berlusconi non era in politica e Renzi era il più preso per il culo dai suoi compagni alle elementari.

-non c’era la “buona scuola”, ma la scuola era buona davvero.

Allora che aspettate a votare NO?!?

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