L’invasione dell’esercito turco nei territori siriani da secoli abitati dai Curdi rappresenta un atto gravissimo contro i legittimi diritti di un popolo – ancora senza stato, nonostante rappresenti venti milioni – la cui lotta eroica per costruire una società più giusta e più equa basata sull’emancipazione della donna e sulla cooperazione sociale, è diventata un modello attraverso una forma di democrazia e di uguaglianza dal basso sperimentata nelle aree della Siria del Nordest sottratte allo Stato islamico.
Con la repressione militare si vuole cancellare un’esperienza originale, che vede cooperare come protagonisti soggetti politici prima emarginati come le donne e i gruppi etnici spesso contrapposti tra loro. Per questi ideali Lorenzo Orsetti ha dimostrato di saper dare, in mezzo all’indifferenza di tanti, anche la vita combattendo contro il fanatismo religioso e il fascismo dell’Isis.
L’aggressione turca, dopo il disimpegno militare degli Stati Uniti, incontra la durissima resistenza dei combattenti curdi – tra cui si distinguono per coraggio ancora una volta le donne – ma, attraverso bombardamenti indiscriminati, distrugge intere città e semina morte in mezzo alla popolazione civile, provocando l’esodo di centinaia di migliaia di profughi.
Intanto il sultano Erdogan, finanziato tramite accordi vergognosi dal denaro dell’Unione Europea per bloccare la via balcanica agli emigranti, ora con un ricatto disumano minaccia di riversare milioni di profughi in Europa, se gli sarà impedito il suo disegno di pulizia etnica contro i Curdi.
Grande significato in questa drammatica circostanza assumono le parole della lettera aperta rivolta al governo italiano e alle autorità politiche toscane dalla famiglia Orsetti: Tutto serve per fermare questa aggressione e serve ora. Lorenzo ha combattuto a Afrin nel 2018,
dove sono stati migliaia i morti causati dall’invasione turca: vogliamo continuare a sostenere Erdogan, l’esercito turco e l’Isis in questa guerra ingiusta fornendo armi con le nostre fabbriche e soldi dell’Unione Europea per non aprire il corridoio balcanico ai migranti? Molti hanno pianto per Lorenzo-Orso Tekoser combattente, colpiti dalla sua morte, ma ora potrebbe morire nuovamente e con lui tanti giovani curdi e altri popoli che vivono nel Rojava. Non facciamolo morire nuovamente, facendo morire gli ideali e la causa per la quale si è sacrificato. Lorenzo ci ha mostrato che nessuna causa è così lontana e così estranea alla nostra vita e che spesso è questione di scelte.
Come Assemblea permanente antirazzista antifascista, impegnata nell’accoglienza dei ragazzi africani accolti nelle strutture di Vicofaro e di Ramini, crediamo che resistere contro l’intolleranza e la sopraffazione sia compito sempre di chi crede nell’uguaglianza dell’umanità a qualsiasi latitudine. Chiediamo che:
– l’Italia sospenda immediatamente tutti gli scambi commerciali con la Turchia, e in particolare la vendita di armi sotto qualsiasi forma;
– l’Europa sospenda l’erogazione di fondi alla Turchia, prodotto di uno scellerato accordo che permette a Erdogan di tenere in ostaggio migliaia di profughi siriani.
Perciò aderiamo e parteciperemo alla manifestazione regionale indetta il 19 ottobre a Firenze, partiremo dalla stazione di Pistoia per Firenze alle ore 14.22.
*Assemblea antirazzista antifascista Vicofaro/Pistoia
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Assemblea Antirazzista Antifascista Vicofaro - Pistoia
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