In Francia, dopo 8 anni di indagine, IKEA sarà finalmente processato al tribunale penale per aver costituito un sistema di spionaggio illegale.
Si si, proprio così: dall’inizio degli anni 2000 Ikea France avrebbe organizzato un sistema di spionaggio generalizzato di sindacalisti, salariati, aspiranti impiegati, e clienti lamentosi. Nella maggior parte dei casi erano poliziotti ad essere pagati sotto il banco per fornire informazioni ai negozio o alle società di sicurezza private che facevano da intermediari. A volte in cambio di mobili o buoni spesa.
Stile di vita dei salariati, precedenti penali, congedi per malattia… la curiosità del gruppo era insaziabile. E permetteva di adattare le assunzioni e i licenziamenti sulla base di criteri e modalità perfettamente illegali. Inutile precisare che chi scioperava per ottenere condizioni di salario e di lavoro migliori era sottoposto a particolare sorveglianza.
Un “fatto di cronaca” che ricorda alcune (molte) delle pagine più brutte della nostra storia. Non bisogna aspettare di avere l’estrema destra al governo per preoccuparsi dello stato della nostre “democrazie”. Il fascismo è qua, nella sorveglianza illegale dei lavoratori e delle lavoratrici, nell’individuare e scartare chi contesta, nella complicità tra padroni e polizia, nella corruzione delle autorità pubbliche.
*Aurélie Dianara
Aurélie Dianara
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