Pagare la politica con i soldi dei lavoratori? I lavoratori della Regione Toscana dicono no

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Oltre in 1000 abbiamo partecipato l’ 8 marzo 2023 dalle ore 10 alle 12,30 di fronte alla sede del Consiglio Regionale, via Cavour 2 a Firenze, al presidio di protesta convocato dalla la RSU dei lavoratori del comparto della Regione Toscana.
Il tema che affrontiamo è ben sintetizzato dal volantino di convocazione:

Regione Toscana ha toccato il fondo.

Ha deciso di tagliare due milioni di euro l’anno dal fondo della produttività delle lavoratrici e dei lavoratori, per pagare il personale di supporto agli organi politici, 172 persone a chiamata fiduciaria.

Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una Legge che rende strutturale questo taglio.

Significa che con i soldi dei lavoratori si pagano i costi della politica.

Non lo possiamo accettare!”

Lo scorso 14 febbraio si è tenuto in Prefettura l’incontro di conciliazione e raffreddamento. L’incontro ha avuto esito negativo.

Ricordiamo che la RSU attraverso lo stato di agitazione ha chiesto che: 1. siano eliminate le disposizioni della LR 2/2023, (approvata il 21/12/2022) laddove stabilisce che il trattamento accessorio del personale dello staff politico di giunta e consiglio sia imputato al fondo del salario accessorio del personale del comparto della Regione Toscana a decorrere dal 2022 e che: 2. siano restituiti i fondi sottratti al fondo anno 2021 con un decreto dirigenziale. All’incontro in prefettura abbiamo posto due domande: 1. se l’amministrazione ha intenzione di modificare o cancellare la legge 2 e in quali tempi; 2. come intende riparare al fatto che ha prelevato dal fondo del salario accessorio 2021 (somme non utilizzate che vanno all’anno successivo).
L’incontro in prefettura ha avuto esito negativo perché l’amministrazione non ha presentato disposizioni efficaci e immediate per sanare il taglio strutturale del salario accessorio dei lavoratori del comparto.

Ci troviamo di fronte a una situazione molto spiacevole, che ha fatto indignare i lavoratori di Regioni Toscana e i loro rappresentanti eletti: l’imputazione al fondo del salario accessorio del comparto, delle spese relative al personale di supporto agli organi politici e di governo di giunta e consiglio; detto in altri termini la decurtazione del fondo del salario accessorio dei lavoratori del comparto, per finanziare le indennità accessorie del personale di supporto agli organi politici di giunta e consiglio.

Per questo abbiamo Proclamato lo stato di agitazione e per questo protesteremo di fronte al consiglio regionale.

COSA E’ SUCCESSO

La Corte dei Conti ha rilevato a luglio 2022 che l’inquadramento della retribuzione relativa al trattamento accessorio del personale di staff degli organi politici era difforme rispetto a quello previsto dal contratto nazionale ed che era imputato a carico del bilancio invece che del fondo del salario accessorio.

La Giunta il 7/12/2022 ha dato “Indirizzi agli uffici per la rideterminazione del fondo per il salario accessorio del personale del comparto” imputando al fondi salario accessorio del personale non dirigente per l’anno 2021, “l’ulteriore importo complessivo pari a € 1.937.755,91” che corrisponde al salario accessorio degli staff degli organi politici.

Il 21 dicembre 2022 il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge (legge regionale 2/2023) che prevede che il trattamento giuridico ed economico dello staff politico di giunta e consiglio sia ricondotto nell’ambito del contratto collettivo nazionale di lavoro funzioni locali e il trattamento accessorio sia imputato al fondo del salario accessorio del personale del comparto della regione toscana a decorrere dal 2022.

Lo staff degli organi politici è composto da 172 addetti fra Giunta e Consiglio, di cui solo 40 sono dipendenti di Regione Toscana assunti con regolare concorso pubblico, gli altri 132 sono capi di gabinetto, portavoce, responsabili delle segreterie, assunti a chiamata diretta della politica. Tutti e 172 hanno percepito quello che la Corte dei Conti definisce come salario accessorio difforme dal CCNL perché è un forfait che non corrisponde a specifici istituti, come invece avviene per tutti gli altri lavoratori.

Questa situazione ha alzato il velo su una indicibile verità, essendo noi in una repubblica costituzionale e non in ancien regime: sulla differenza di trattamento, cioè sull’esistenza in Regione Toscana di due classi di lavoratori distinte e differenziate, una che segue tutte le regole del contratto fino all’ultimo respiro; ed un’altra per la quale si dispone altrimenti, un altrimenti che la corte dei conti, descrive come: difformità dalle regole del CCNL.

Le modalità di finanziamento e di erogazione del trattamento accessorio del personale di staff degli organi politici secondo la Corte dei Conti sono difformi rispetto al quadro normativo di riferimento, perché per loro è prevista (parole della Corte) “la corresponsione di emolumenti accessori diversi da quelli previsti dal CCNL per quanto riguarda misura, modalità di finanziamento e presupposti di erogazione”.

Una difformità che secondo la Corte dei Conti, nella decisione di parifica del 15/12/2022 permane anche nella legge 2: afferma infatti che ci sono nella legge 2 “profili residui di difformità rispetto alle previsioni della normativa nazionale, dato che gli artt. 1, 2 e 3 della stessa, anziché prevedere l’applicazione dei singoli istituti del CCNL continuano ad autorizzare, analogamente alla legge regionale n. 1/2009, la corresponsione di un emolumento sostitutivo degli istituti contrattuali”.

La Regione riconosce che con le regole in essere non si pagano in modo congruo i lavoratori, ma invece di spuntare regole più eque per tutti (come il superamento dei limiti al tetto del salario accessorio, l’eliminazione delle quote di lavoratori che possono accedere alle Progressioni Economiche Orizzontali, fondi congrui per permettere l’accesso di tutti gli aventi diritto agli istituti contrattuali), fa rispettare le regole esistenti alla maggior parte (3300) e non le applica a chi è assunto con rapporto fiduciario (170 di cui solo 40 dipendenti del comparto).

Ma se si imputa il trattamento accessorio del personale di staff degli organi politici a carico del fondo del salario accessorio, l’inquadramento degli emolumenti deve essere conforme, e non più difforme, rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale.

Concorsi per l’ingresso, ingresso in posizione iniziale nella categoria, specifiche responsabilità solo per specifiche attività, turno solo se si rispettano circostanziate regole, straordinari solo se programmati in precedenza.

Il problema è che al momento non esiste nessuna azione prevista dalla Regione Toscana per rispondere alle richieste della RSU.

Invece è necessario agire subito: per risolvere la situazione lesiva del nostro fondo. La decurtazione del nostro fondo è stata determinata in modo repentino da atti unilaterali della Regione, ma la soluzione invece non ha ancora ottenuto neppure una proposta e una prospettiva certa, né idee su come metterla in atto.

Ci chiedono di affidarci a una norma legislativa nazionale che non ha alcuna certezza di essere assunta; e che avrebbe comunque effetto dal 2023.

LA RSU CHIEDE CHE:

– siano eliminate le disposizioni della LR 2/2023, (approvata il 21/12/2022) laddove stabilisce che il trattamento accessorio del personale dello staff politico di giunta e consiglio sia imputato al fondo del salario accessorio del personale del comparto della Regione Toscana a decorrere dal 2022 e che:
– siano restituiti i fondi sottratti al fondo anno 2021 con il decreto citato.

Il resto sono chiacchiere!

Le vostre spese non le paghiamo!

Tutti al presidio in sostegno dei lavoratori di Regione Toscana!

Marvi Maggio – (coordinamento RSU Regione Toscana).

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Marvi Maggio

Marvi Maggio, Architetta (laurea in Architettura Politecnico di Torino); abilitazione alla professione di architetto; Dottoressa di Ricerca in pianificazione territoriale ed urbana (Università di Roma La Sapienza); Master post lauream in Scuola di Governo del Territorio (SUM e Università di Firenze); Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di professore di seconda fascia per il settore disciplinare 8/F1 pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale; funzionaria pianificatrice territoriale presso la Direzione Urbanistica e politiche abitative della Regione Toscana; rappresentante eletta dai lavoratori nell'RSU della Regione Toscana per i Cobas; socia fondatrice dell'International Network for Urban Research and Action.

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