Ex-GKN, lettere a Ministero e Regione dopo la manifestazione di sabato scorso: non si possono ignorare i lavoratori senza stipendio da oltre sei mesi e il territorio che continua a sostenerci. La politica intervenga con urgenza.
La prima comunicazione ufficiale è stata indirizzata dalla RSU ex-GKN alla Regione Toscana, che “sta portando avanti un ruolo attivo con lo scouting pubblico”, chiedendo però di attuare subito una verifica dei piani industriali e delle manifestazioni di interesse di eccellenza avanzate, perché “non ci possiamo permettere un altro caso Borgomeo”. Alla Regione si chiede di intervenire con un Consorzio Industriale o con una politica di garanzie bancarie o altre forme di partecipazione al capitale di rischio per permettere di partire subito con i progetti di reindustrializzazione dal basso.
“La decisione è politica – scrive la RSU nella lettera alla Regione Toscana -. Ed è la politica che è chiamata a decidere. Chiediamo alla Giunta di esprimersi a riguardo e al prossimo Consiglio Regionale di discutere tale punto”.
Con l’altra comunicazione, inviata da RSU e FIOM, si chiede un intervento istituzionale per il pagamento degli stipendi, il commissariamento di Qf per accedere ad ammortizzatori sociali positivi, di traghettamento verso la reindustrializzazione, il ritiro della liquidazione, la riapertura del tavolo, interrotto il 9 marzo e mai riconvocato, per una reale discussione sui piani industriali, con il coinvolgimento di Cdp, Invitalia, Cfi.
“Lasciare da sei mesi un’intera comunità di lavoratori e lavoratrici senza reddito, buste paga, contributi, permessi, ferie, malattia” sottolinea l’Rsu ex Gkn, “significa contribuire attivamente a creare un problema di ordine pubblico. E crediamo sia grave non capirlo”.
Intanto l’azienda non torna al tavolo, brucia liquidità, incassa il torto sul piano legale, senza attivare nessuna richiesta di cassa integrazione per il 2023, mentre lo stato di liquidazione ha di fatto invalidato la procedura di cassa integrazione per riorganizzazione. A questo si aggiunge la sentenza di tribunale che ha smentito il tema dell’inagibilità del sito, dimostrando che è accessibile a chiunque.

Redazione

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Non mi pare che ci sia molto da commentare. Mettiamocela tutta per vedere se le cose cambiano.