La Francia e il noir: un abbinamento che ci ha fatto conoscere autori impareggiabili come Izzo, Manchette, Dominique Manotti, Emmanuel Grand, Leo Malet, Pierre Lemaitre, Hervè Le Corre e via di seguito. Ma non ci dobbiamo fermare a questi, e NERO RIZZOLI ci aiuta a ampliare le nostre letture e approfondire le conseguenti conoscenze. Olivier Norek è sicuramente tra queste.
Essere stato un poliziotto probabilmente l’ha aiutato a dare corpo a Victor Coste, un capitano esiliato in un minuscolo arcipelago composto da isolette al largo del Canada ma appartenenti, per retaggi coloniali, alla Francia. Coste sotto copertura è il capo della polizia di frontiera, responsabile del programma per la protezione dei collaboratori di giustizia, con l’onere di deciderne il futuro prossimo, tra nuove possibilità e ritorno in cella tra i propri ex, una prospettiva che incute molti timori in coloro a cui si prospetta.
Coste si è, di fatto, auto esiliato, per le disavventure del mestiere: accusa se stesso di non aver salvato un componente della propria squadra. Non averlo fatto è vissuto da lui come una sconfitta. Coste si ritrova ad avere a che fare, per imposizione gerarchica, con la scomparsa di dieci ragazzine, e di una in particolare: Anna. Scomparsa o fuggita? questo è il dilemma che investe le indagini. In parallelo alla figura di Coste, gentile e conciliante, prende forma l’isola di Saint-Pierre- et-Muquelon. Un’isola con 5000 abitanti, dove uno conosce tutti gli altri e viceversa, e dove Coste valuta e “pesa” le anime di coloro in via di riabilitazione.
Olivier Norek, Il pesatore di anime, Rizzoli, Milano 2023, pp 400, euro 18
Edoardo Todaro
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