Il sottoattraversamento TAV; un problema politico, culturale, sociale, non solo ambientale, un problema di tutta Firenze

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Assemblea cittadina sul Passante TAV 15 giugno 2023, ore 21.00, circolo SMS Rifredi.

Perché una assemblea?

Dopo 15 anni in cui la politica toscana ha imposto alla città di Firenze l’adozione del progetto di Passante Ferroviario, dopo forzature normative, pressioni politiche, ripensamenti abortiti, spese pazze, fallimenti, inchieste che hanno fatto luce sull’oscuro mondo delle grandi opere inutili, dopo il blocco dei lavori per quasi 10 anni, la politica toscana e fiorentina ha preteso la riapertura dei cantieri per portare a termine questa opera gigantesca e allo stesso tempo sostanzialmente inutile.

Si tratta dell’infrastruttura più grande che riguardi Firenze, due tunnel di sette chilometri che sfiorano il centro storico, una stazione interrata scollegata dal sistema dei trasporti, costi miliardari che sono già più che raddoppiati. Più che altro rifulge la solenne inutilità di una infrastruttura così imponente per benefici che si potrebbero ottenere con un semplice potenziamento delle linee di superficie senza problemi e con costi minimi.

Questo fatto e tutti i problemi tecnici irrisolti (che significano rischi e probabili danni), ambientali e trasportistici che il Passante si porta dietro chiama in causa tutta la città di Firenze, le forze politiche esistenti, il mondo della cultura, le organizzazioni sindacali.

Alcuni gruppi di cittadini hanno criticato le proposte di sottoattravesamento fin dagli anni ‘90; dal 2006 questo comitato, con felice collaborazione del Lapei dell’Università di Firenze, ha cercato di capire i problemi di questo progetto e ne è nato uno studio approfondito in cui si sono denunciati tutti i problemi. I testi relativi sono scaricabili qui, a disposizione di tutti, gratuitamente. Sono presenti anche proposte alternative da discutere.

I relativi problemi politici sono tali da andare al di là di un gruppo di volontari che hanno cercato, con forze impari, di fare almeno informazione e denuncia su questo progetto sconosciuto ai più nonostante le sue dimensioni.

Adesso che si profila la possibilità della ripartenza di questo enorme errore urbanistico, il Comitato NO Tunnel TAV e i tecnici che hanno collaborato mettono a disposizione la loro lunga esperienza perché questo diventi un problema di TUTTA la città. È il momento che, chi ha a cuore Firenze e i suoi abitanti, faccia suo questo problema e ne nasca una questione politica e culturale, anche oltre i confini cittadini.

Le dimensioni del problema politico si vedono subito dalle dimensioni economiche che questo progetto ha raggiunto. All’inizio degli anni 2000 le previsioni di spesa erano 1,2 miliardi, presto salite a 1,5 miliardi; dopo la lunga sosta dei lavori e con la decisione attuale di riprenderli, si scopre che i costi previsti sarebbero 2 miliardi e 735 milioni: più che raddoppiati!! La cifra è tale da dover mettere in allerta qualunque persona con la testa sul collo.

Anche chi ha a cuore temi sociali dovrebbe capire che questa opera crea davvero poco lavoro in confronto ai soldi stanziati: nel bando di gara per l’ultimo appalto affidato – valore di 1,15 miliardi – i costi previsti per la mano d’opera sarebbero di 259 milioni, meno del 25% dell’importo. Tutti quelli che si occupano di economia e di lavoro sanno che le grandi lavorazioni meccanizzate, come lo scavo di gallerie, sono tra le attività che creano meno posti di lavoro in rapporto alle risorse investite. I decisori toscani non lo sanno?

Come ci diceva il compianto Ivan Cicconi “le grandi opere inutili sono keynesismo alla rovescia, prendono i soldi dal welfare e lo danno ai ricchi”.

Vedere una città come Firenze umiliata da chi vuol inutilmente traforarla in cerca di profitti miliardari è un’onta e un’ipoteca sul futuro di tutti.

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