È stato presentato presso la sala stampa della Camera l’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole. “L’Osservatorio nasce per monitorare e denunciare l’attività di militarizzazione nelle scuole” hanno chiarito i promotori, tra i quali Rosa Siciliano, direttrice editoriale di “Mosaico di Pace”, Antonio Mazzeo, docente e peace-researcher, Angelo d’Orsi, storico e giornalista, già ordinario Università di Torino, Mario Sanguinetti, Cobas Scuola della Tuscia, Roberta Leoni, docente, Cobas Scuola della Tuscia, e Michele Lucivero, giornalista, docente CESP-COBAS Scuola Bari.
Nessun’altra impresa, sia privata che pubblica, può vantare un’azione così capillare come quella promossa dalle forze armate, che hanno almeno due obiettivi dichiarati: il reclutamento e la promozione della cultura militare. Il programma di alternanza scuola-lavoro ha aperto un ulteriore canale di penetrazione: “non si comprende la presenza militare nelle scuole dell’istruzione primaria di primo e secondo grado se non si adopera la lente della ‘propaganda’ e la necessità di riesumare, rilanciandolo, il fascino sociale della divisa” ha denunciato l’Osservatorio, “in aperto contrasto con la nostra Costituzione, per cui la scuola repubblicana è chiamata ad insegnare il ripudio della guerra”. A sostegno di questa denuncia ci sono le decine di segnalazioni che il sito dell’Osservatorio ha raccolto in un solo mese: a Pisa le scuole sono state direttamente invitate dall’Ufficio Scolastico Provinciale alle celebrazioni del centenario dell’Aeronautica nell’aeroporto militare. Per lo stesso centenario, alcune classi del Liceo Scienze Umane di Osimo si sono recate presso la base militare di Loreto (AN) con pullman messi a disposizione dall’Aeronautica.
A Marsala, 9 classi della scuola dell’infanzia e 26 classi della primaria si sono state ospitate nella sede dell’Aeronautica Militare. A Latina, il 70° Stormo ha invitato tutti gli Istituti Scolastici della Provincia ad assistere, fra altre attività, ai sorvoli dei velivoli SF260B. All’aeroporto militare di Cameri (NO) il triennio degli istituti superiori ha partecipato alla cerimonia di alzabandiera, e, significativo, ad attività di orientamento post diploma.
Segnalazioni analoghe arrivano da Caserta, Trapani, Cagliari, Genova, Roma, Bari, Brindisi. L’Osservatorio ha ribadito che le basi militari non sono luoghi neutri; le forze armate veicolano sempre e comunque un messaggio legato alla guerra, che fa capo ad un preciso sistema di valori: patria, nazionalismo, esaltazione del sacrificio di sangue e dell’obbedienza incondizionata.
È da segnalare anche che a Zerboglio (PI) alcuni genitori di alunni della scuola elementare hanno rifiutato l’invito a partecipare al centenario dell’Aeronautica militare e informato il preside di non mandare i propri figli a scuola in mancanza di attività didattiche alternative. “è un fatto che i progetti di alternanza scuola lavoro siano indirizzati soprattutto ad istituti professionali in zone povere” ha ribadito ancora Rosa Siciliano, “Non si può giocare sulla pelle di un’Italia povera per propagandare l’esercito, la marina o l’aeronautica come prospettiva professionale. Ciò che si produce in una fabbrica di armi serve per uccidere. È nostro dovere come cittadini e insegnanti di aiutarli a volare alto, a costruire un mondo di pace e sicuramente migliore di quello attuale“.
Il sito dell’Osservatorio è raggiungibile all’indirizzo: https://www.facebook.com/OsservatorioNOMS
Articolo di Felice Simeone, in collaborazione con Fuori Binario
Redazione
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