Nardella contro la turistificazione, ma solo a parole

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Ldc Hotels & Resorts, gruppo alberghiero internazionale con sede a Taiwan guidato dal magnate cinese del cemento Koo Nelson Chan, ha messo a segno il terzo colpaccio a Firenze: l’acquisto di Palazzo Vivarelli Colonna: 4.800 metri quadri nel quartiere di Santa Croce con pregevole giardino all’italiana, da trasformare in residenze di super lusso.

Nelson Chan è tra gli uomini più ricchi di Taiwan e parte della famiglia Koo, una delle fondatrici della Repubblica taiwanese. Chan è presidente della Koo’s Taiwan Cement Corporation (Tcc), tra le maggiori aziende mondiali del cemento che, tramite Ldc Hotels & Resorts, reinveste i propri profitti in attività immobiliari e turistiche di lusso in giro per il pianeta. Soltanto in Italia ha investito oltre 200 milioni di euro nell’acquisto di dimore storiche.

La trasformazione dello storico palazzo, fino all’altro ieri di proprietà pubblica, in appartamenti di lusso arriva in mezzo a un carosello di dichiarazioni scoppiettanti del sindaco in piena crociata (ma solo a parole) contro il turismo di massa e la turistificazione di Firenze. Mentre Nardella dichiara lo stop agli affitti brevi, propone auto-osservazioni sul Piano Operativo per bloccare il referendum sugli studentati di lusso e ipotizza un rilancio dell’edilizia popolare, la realtà della vendita a una holding taiwanese di un edificio pubblico di grande pregio rende evidente alla città la realtà dei fatti: la svendita di Firenze continua con il benestare delle istituzioni cittadine.

Palazzo Vivarelli-Colonna, sede fino a pochi anni fa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze e a suo tempo restaurato a regola d’arte con soldi pubblici, faceva parte dei 59 immobili di Florence city of opportunities, la brochure che Nardella, in veste di agente immobiliare, ha portato per anni in giro per il mondo alle fiere della speculazione edilizia.

La vendita è avvenuta tramite Cassa Depositi e Prestiti, una delle più importanti strutture finanziarie italiane, controllata all’83,86 % dal Mef e per la restante parte da 61 fondazioni bancarie. La funzione tradizionale di Cdp è l’amministrazione del risparmio postale, raccolto tramite gli sportelli postali con garanzia statale e utilizzato sotto forma di prestito alla pubblica amministrazione per finanziare investimenti sociali. Dal 2003 le sue funzioni sono cambiate a favore della natura finanziaria speculativa di Cdp, che è diventata una vera e propria istituzione finanziaria, di consulenza immobiliare e di intermediazione nella vendita di complessi pubblici di grande valore. Al fine di far cassa, i Comuni (e altri enti pubblici) si privano di immobili, talvolta di interi settori urbani, indispensabili per una riconfigurazione in mano pubblica dello spazio delle città.

Palazzo Vivarelli-Colonna non è la prima acquisizione del gruppo Ldc Hotels & Resorts a spese del patrimonio pubblico. Palazzo Portinari Salviati, che oggi ospita stanze e appartamenti di lusso, fu acquistato nel 2016 con un passaggio di azioni dalla Beatrice srl, controllata dal Gruppo Sansedoni spa, braccio immobiliare del Monte dei Paschi di Siena, il cui azionista di maggioranza è lo Stato italiano che detiene, complessivamente, il 64.23% del capitale sociale, con la partecipazione diretta del Mef.

La privatizzazione dello spazio fisico della città, che procede di pari passo con l’espulsione di buona parte dei residenti, e che si accompagna a un protagonismo delle grandi holding nella politica cittadina, sta avanzando senza sosta e non saranno piccoli provvedimenti spot e dichiarazioni roboanti ad arrestarla.

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perUnaltracittà

All'opposizione in Consiglio comunale a Firenze dal 2004 al 2014, la lista di cittadinanza perUnaltracittà è poi diventata laboratorio politico per partecipare alle vertenze sul territorio e dare voce alle realtà di movimento anche attraverso la rivista La Città invisibile.

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2 commenti su “Nardella contro la turistificazione, ma solo a parole”

  1. Liliana Grueff

    Ciliegina sulla torta: il magnate in questione è stato nel 2021 insignito dallo Stato italiano di onoreficenza ( “Grande ufficiale dell’ordine della Stella d’Italia”) per la “valorizzazione” del patrimonio storico italiano

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