TAV. Chi mal comincia non sa se finirà l’opera

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C’è da rimanere piuttosto stupiti che già all’inizio dei lavori della galleria del Passante TAV si abbiano problemi come quelli emersi ieri 12 dicembre al Ponte del Pino che è stato chiuso al traffico – per un paio di ore anche ai pedoni – dopo che si è avuta la fuoriuscita di fango dovuto ai lavori della TBM (la fresa). Fino ad ora si sono avute solo mielose rassicurazioni, si è parlato di scavi guidati dall’intelligenza artificiale!

Ponte al Pino
RFI ha parlato di un carotaggio non segnalato che ha fatto uscire il fluido tenuto in pressione dalla macchina; forse dopo 16 anni di cantieri lentissimi ci si è dimenticati anche di quello che è stato fatto e di dove sono stati fatti dei carotaggi?
Se già all’inizio dello scavo della prima galleria si verificano fenomeni del genere c’è da chiedersi se si intende andare avanti così a tentoni; vengono ancora dubbi sul livello del progetto che, lo ricordiamo, deve attraversare la città interessando oltre 300 edifici dichiarati e oltre 4.000 unità immobiliari (a rischio danni come riconosciuto nel progetto).
È un’opera nata male, sarà un danno per la città anche se non si verificassero danni al patrimonio edilizio; sarebbe saggio non perseverare negli errori e potenziare le linee si superficie. Ma si sa, l’odore dei miliardi  può davvero impedire ogni saggio ripensamento.

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