Da La Polveriera Spazio Comune in presidio

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Oggi, 2 aprile, siamo stati sotto al consiglio regionale in presidio dalle 15:30. Si sono alternati al megafono slogan ed interventi a sostegno del progetto e contro la privatizzazione del plesso. Sono intervenutə a parlare SDS, Cravos, Via Del Leone e diversə frequentatorə della Polveriera e partecipanti dell’assemblea.

Durante il presidio abbiamo poi presentato all’Ufficio Relazioni con il Pubblico una proposta di mozione, successivamente tre compagnə sono statə ricevuta da Cristina Giachi (consigliera regionale) che era stata presente durante l’ultimo processo partecipativo.

Non è finita qua, siamo solo all’inizio di un percorso lungo che ci proponiamo si concluda con il vincolo definitivo di Sant’Apollonia al diritto allo studio, quello vero però, non quello che ci racconta Giani.
Essere statə ricevutə rappresenta un primo passo in un dialogo con la regione.

Tutto è stato possibile solo grazie al supporto di tuttə gli studentə, i lavoratorə, i frequentatorə e le persone del quartiere che hanno riconosciuto in Sant’Apollonia e nella Polveriera, che negli ultimi 10 anni l’ ha animata e arricchita, un’alternativa reale e viva e che, oggi come tutti i giorni, si impegnano per rivendicare i nostri diritti contro l’incoerenza, la violenza e il silenzio delle istituzioni.
Tutti i lunedì l’assemblea dello spazio dalle 21 è aperta a tuttə per continuare a costruire assieme il percorso per la nostra libertà, per rivendicare la nostra affermazione e costruire la nostra resistenza.

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La Polveriera

Nel centro di Firenze, all’interno del Chiostro di Sant’Apollonia in via Santa Reparata 12, La Polveriera è rinata il 23 maggio 2014 dopo quindici anni di abbandono. Oggi è uno spazio occupato e autogestito, restituito alla comunità come laboratorio politico e culturale. Lontana da logiche di profitto e speculazione, La Polveriera si oppone al modello capitalistico che permea ogni aspetto del quotidiano. Qui si condividono idee, saperi ed esperienze, costruendo insieme forme alternative di convivenza. L’autogestione è prassi concreta, tra attività quotidiane, iniziative pubbliche e cura degli spazi. Un esperimento di partecipazione radicale che punta a rimettere in circolo una ricchezza comune, sottratta al mercato.

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