Discariche e inquinamento: la minaccia invisibile per la Toscana

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Le problematiche legate alla gestione dei rifiuti sono fonte di preoccupazione per i cittadini, per i comitati e per le associazioni di tutta la regione. Purtroppo, l’uomo ha la memoria corta, perciò è assolutamente necessario mantenere alta l’attenzione su questi temi e non lasciarsi distrarre da costose campagne mediatiche che mirano a confondere la popolazione.

Il 3% della superficie regionale ospita oltre il 50% dei rifiuti di tutta la regione. In un raggio di 15 km da Casciana Terme, troviamo la discarica della Belvedere SpA a Peccioli, la discarica di Ecofor Service SpA a Pontedera e la discarica di Scapigliato a Rosignano Marittimo, inoltre, la discarica di Chianni è stata recentemente riaperta per il conferimento di rifiuti contenenti amianto. Ma come siamo arrivati a questo?

Possiamo iniziare a capirlo leggendo quanto scrive Belvedere SpA sul suo sito: “l’amministrazione comunale ha sposato la filosofia PIMBY – Please In My Back Yard – per favore nel mio giardino” e per questo il giardino va continuamente ingrandito – alla faccia del rispetto del principio di prossimità.

Durante l’ultima conferenza dei servizi per l’ampliamento della discarica di Peccioli la stessa Regione, dopo aver già bocciato la prima richiesta di ampliamento per oltre 7MLN di mc, ha evidenziata la necessità che il proponente riveda nuovamente il progetto giustificando flussi e quantità di rifiuti da smaltire.

Nell’ultima conferenza dei servizi per l’ampliamento della discarica di Pontedera la Direzione tutela dell’Ambiente ed Energia settore autorizzazioni rifiuti discariche e impianti connessi dichiara che: il Piano regionale non evidenzia fabbisogni di ampliamento di discariche nel periodo 2022-2035. Il progetto presentato traguarda un orizzonte temporale (2028-2042) che va oltre gli scenari programmatici, anticipando fabbisogni futuri non presenti nella pianificazione in via di approvazione.

Numerosi studi scientifici indicano come le discariche siano in grado influenzare la salute della popolazione in un raggio di alcuni chilometri*.
Uno di questi è lo studio preliminare pubblicato nel 2005 a cura di ricercatori del CNR di Pisa che ha analizzato la mortalità registrata in sei aree della Toscana con discariche di rifiuti solidi urbani e/o pericolosi nel periodo 1995-2000. Le discariche studiate sono quelle di Gello di Pontedera(PI), il Tiro a Segno – Cascina(PI), la discarica di Scapigliato – Rosignano Marittimo(LI), quella Vigiano di Borgo San Lorenzo (FI), Casa Rota – Terranova Bracciolini(AR), Fossetto – Monsummano Terme (PT).

Lo studio preliminare evidenziava un eccesso di mortalità statisticamente significativo a carico del sistema circolatorio, cerebrovascolare, emolinfopoetico e per cancro del fegato, della vescica e linfoma non-Hodgkin nelle popolazioni residenti entro un raggio di 5 km dalle discariche. Visti i preoccupanti risultati dello studio preliminare, visto che tale indagine rimandava a successivi approfondimenti (mai avvenuti), ci chiediamo se non sia il caso, per i futuri sindaci, di approfondire l’indagine preliminare del 2005 eseguendo una analisi epidemiologica specifica.

La preoccupante situazione nei nostri territori è evidenziata anche dalle varie inchieste aperte dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Firenze, alcune di queste sono:

L’inchiesta Demetra del 2016, che ha rivelato lo spargimento illegale di fanghi di depurazione su circa 800 ettari di terreni nella Valdera e nelle Colline Pisane.

L’inchiesta Dangerous Trash del 2017, che ha portato al sequestro di importanti realtà imprenditoriali nel livornese, dove rifiuti speciali, anche pericolosi, venivano miscelati con altri rifiuti e poi smaltiti come rifiuti non pericolosi o reintrodotti nei processi produttivi come materie prime seconde.

L’inchiesta Blue Mais del 2020, che ha scoperto lo smaltimento illecito di 24.000 tonnellate di rifiuti speciali del distretto conciario, spacciati come concime, e gettati nelle campagne pisane e fiorentine.

L’inchiesta KEU del 2021, che ha rivelato un complesso intreccio tra politica, imprese del settore conciario e organizzazioni criminali, portando allo smaltimento illegale di residui tossici della lavorazione dell’industria conciaria in vari siti delle province di Pisa, Firenze, Arezzo e oltre. Questi scarti, contenenti sostanze altamente inquinanti, venivano trasferiti fin dal 2012 all’impianto di Gello di Pontedera, gestito da Lerose, indagato per essere collegato alla ‘ndrangheta toscana, e miscelati con materiali utilizzati in edilizia.

Per completare il quadro non possiamo ignorare tutte le iniziative “culturali” organizzate da Belvedere SpA e, più recentemente, da Ecofor Service SpA, fatte probabilmente anche per tentare di ottenere consenso sociale e politico. Ecofor Service, inoltre, seguendo l’esempio lasciato da Silvio Berlusconi, è diventata azionista di maggioranza della squadra di calcio dell’US Pontedera e ha nominato presidente della squadra l’ex sindaco Simone Millozzi, attualmente presidente anche di Acque SpA.

Di recente Ecofor Service ha organizzare un convegno dal titolo “il calcio sostenibile”, senza approfondire quali siano stati i motivi che hanno portato loro, ed in precedenza la Navarra Spa, azienda coinvolta nello smaltimento in discarica a Pontedera di rifiuti non trattati del depuratore di Ceccano (FR), ad entrare nel mondo del calcio pontederese.

Poco prima della presentazione della richiesta di ampliamento della discarica di Gello, Ecofor Service ha iniziato ad organizzare tutta una serie di incontri pubblici con figure di spicco come Tiberio Timperi, Gad Lerner, Roberto Saviano, Riccardo Iacona, ed è stato sorprendente non sentirgli fare alcun riferimento alla situazione locale.

Ecofor Service SpA e Belvedere SpA sono società miste a maggioranza privata; come denunciato dall’attuale consigliere di minoranza del comune di Peccioli Magdi Nassar e confermato dai consiglieri di minoranza di Pontedera, è estremamente difficile verificare l’operato di società miste a maggioranza privata in particolar modo se dotate di una fondazione. Questo genera un problema di trasparenza e di vigilanza sull’operato di chi amministra il bene comune.

Ma se tutto questo non bastasse dobbiamo ricordare che la Giunta Regionale il 29 novembre 2021 ha chiesto agli operatori di settore di manifestare l’interesse alla realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti. Alia e Reti Ambiente hanno risposto all’avviso pubblico proponendo quattro gassificatori: uno a Empoli, uno a Massa, uno a Rosignano Marittimo e uno a Pontedera, mentre a Peccioli NOVATOSC vorrebbe realizzare il 1° impianto al mondo di ossicombustione a livello industriale.

Un impianto sperimentale, simile a quello proposto per Peccioli, ma di capacità molto inferiore 5t/g (circa 1.000t/a se funzionasse ininterrottamente) contro 250.000t/a (tra rifiuti solidi e percolato), è stato bloccato più volte dalle autorità a Gioia del Colle per varie problematiche. I gassificatori così come gli ossicombustori sono classificati come inceneritori.

Questo non può essere il nostro modello di sviluppo, per tanto ci diamo appuntamento al 29 giugno per un incontro tra Comunità e Comuni Rifiuti Zero a Palaia(PI) e per organizzare con una grande manifestazione-corteo all’inizio dell’autunno.

* “Revisione sistematica degli studi epidemiologici sugli effetti sulla salute associati alla gestione dei rifiuti solidi” condotta da Daniela Porta e altri nel 2009 ha esaminato gli effetti sulla salute associati alla gestione dei rifiuti solidi in varie parti del mondo (“Systematic Review of epidemiological studies on health effects associated with management of solid waste”, Environmental Health, 8, 60 2009: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2805622).
“Morbilità e mortalità delle persone che vivono vicino alle discariche di rifiuti urbani: uno studio di coorte su più siti nel Lazio” del 2016 condotta da ricercatrici e ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio: Francesca Mataloni, 1 * Chiara Badaloni,1 Martina Nicole Golini, 1 Andrea Bolignano, 2 Simone Bucci, 1 Roberto Sozzi, 2 Francesco Forastiere, 1 Marina Davoli1 and Carla Ancona
“A study on mortality around six municipal solid waste landfills in Tuscany Region” condotta da Fabrizio Minichilli 1, Simone Bartolacci, Eva Buiatti, Valentina Pallante, Danila Scala, Fabrizio Bianchi. Epidemiologia e Prevenzione 2005 Sep-Dec; 29 (5-6 Suppl): 53-6.

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Alberto Castellani Tarabini

Membro di Legambiente Valdera da 2009, impegnato in varie problematiche ambientali, in particolare sulla gestione dei rifiuti. Nel 2010 ha partecipato attivamente al tavolo tecnico costituito dal Comune di Pontedera (PI) per approfondire le problematiche connesse alla realizzazione di un impianto di gassificazione dei rifiuti chiamato “Dissociatore Molecolare”. L’inceneritore non venne realizzato. Nel 2008, la Regione Toscana gli ha assegnato il “Premio Toscana Ecoefficiente” per l’anno 2007-2008.

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2 commenti su “Discariche e inquinamento: la minaccia invisibile per la Toscana”

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