Pubblichiamo una lettera aperta in cui diverse realtà, comitati e associazioni chiedono che sia messo in discussione il Protocollo d’ Intesa tra Alia SpA, Regione Toscana, città metropolitana di Firenze, Ato Toscana Centro, Comuni di Firenze e di Sesto fiorentino; un Protocollo che assegna ad Alia una inaccettabile e anticostituzionale compensazione fondiaria a fronte dell’ annullamento del progetto di inceneritore a Case Passerini sia da parte del Consiglio di Stato che della popolazione che dell’adottato Piano regionale di gestione dei rifiuti e Bonifiche ( piano di economia circolare) e che comporta una insostenibile trasformazione edilizia di suolo a danno del complessivo ecosistema della piana.
Con la seguente chiediamo una revisione delle ipotesi immobiliari di ALIA S.P.A. su Case Passerini e Via Baccio da Montelupo.
Nel Protocollo d’Intesa con Regione Toscana, ATO Toscana Centro, Alia SPA, Città Metropolitana Firenze e Comuni di Sesto Fiorentino e Firenze, Alia scrive che “proporrà alle amministrazioni competenti, quale alternativa alla realizzazione dell’Impianto (= inceneritore), lo spostamento nelle aree di Case Passerini della propria nuova sede logistica oggi in via Baccio da Montelupo, con costruzione di fabbricati per officine, aree lavaggio, mensa, area amministrativa, impianti entro i 30.000 mq. di terreno di proprietà; un parcheggio in 9.000 mq. di terreni da acquisire da terzi.”
1. Il Protocollo d’Intesa sottoscritto da Regione Toscana, ATO Toscana Centro, Alia Servizi Ambientali SpA, Città Metropolitana di Firenze, Comuni di Firenze e di Sesto Fiorentino pone fine alla lunga vicenda politica e giudiziaria legata al progetto di costruzione dell’inceneritore a Case Passerini nel Comune di Sesto Fiorentino.
Una vicenda che in realtà era stata chiusa – di fatto e di diritto – dall’annullamento dell’autorizzazione (AU) con sentenza del Consiglio di Stato dell’aprile del 2018, e dai nuovi programmi della Regione Toscana in sintonia con le direttive UE – cosiddette di economia circolare – che proprio nel 2018 optavano, per ragioni sia ecologiche che economiche, per il riutilizzo di materia e di materie prime seconde, piuttosto che per la loro termodistruzione con l’aggiunta di emissioni di sostanze nocive.
Nuovi programmi che trovano origine in acquisizioni scientifiche, nella conoscenza delle e degli abitanti elaborata in anni di lotte, mobilitazioni e di proposte alternative alla combustione dei residui, sia a scala mondo (Zero Waste International, ad esempio) che in ambito locale (mobilitazioni nella piana, dalle mamme no inceneritori, ai coordinamenti di comitati e di associazioni ambientaliste), fino alla sentenza del Consiglio di Stato del 2018. Una vicenda chiusa dunque, che Q.tHermo srl* e Alia SpA con una ostinazione degna di una causa migliore, hanno cercato di riaprire fino ad oggi per realizzare l’inceneritore, con ricorsi, richieste di riavvio della procedura (novembre 2018) e richiesta di proroga del provvedimento VIA (marzo 2022).
E da ultimo in aperta violazione del precedente Protocollo d’Intesa, luglio 2020, sottoscritto da Alia, Regione Toscana, ATO Toscana Centro, con il quale la Regione si impegnava a modificare gli atti di pianificazione per individuare le alternative industriali e di filiera alla realizzazione dell’inceneritore (di fatto togliendolo di scena) e nel quale Alia chiedeva di mantenere le aree di Case Passerini con la medesima destinazione urbanistica per la gestione dei servizi di igiene urbana.
2. La richiesta di risarcimento danni per la mancata realizzazione dell’inceneritore da parte di Q.tHermo srl e di Alia SpA (ottobre 2021: fusione per incorporazione di Q.tHermo in Alia) è destituita di ogni fondamento.
2.1. Il mutato orientamento della regione e delle istituzioni pubbliche, che ha portato ad abbandonare la scelta di costruire un inceneritore a Case Passerini, è
dovuto a nuove acquisizioni scientifiche ed industriali, alle direttive UE che pongono l’incenerimento come tecnologia residuale, alla indisponibilità delle e degli abitanti che sono la base, giova ricordarlo, dei Comuni e della regione che sono enti esponenziali la cui legittimità origina dalle/dagli abitanti. Non si tratta di violazione di un contratto tra soggetti economici, ma di una scelta politica di enti e popolazione ,stante la crisi ecologica, climatica, di reperimento delle materie in via di esaurimento e rare. D’altro canto Alia Servizi Ambientali SpA è una impresa che deve come ogni impresa avere una funzione sociale (art. 42 della Costituzione), non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recar danno all’ambiente, alla salute e alla dignità umana (art. 41 della Costituzione italiana): questa è l’altra ragione strutturale e fondativa per cui la scelta dell’incenerimento è stata abbandonata.
2.2. Alia è una SpA ed è sottoposta al rischio di impresa anche dovuto a fattori esterni; un rischio che è intrinseco al concetto stesso di impresa ed è legato all’interazione con l’ambiente mutevole in cui l’impresa opera.
3. Come emerge persino nel testo del protocollo oggetto della presente lettera, non vi è alcuna validità per la richiesta di risarcimento danni (gli enti coinvolti hanno contestato integralmente il contenuto della richiesta e respinto ogni addebito). Perché dunque il Protocollo d’Intesa ottobre 2024 prevede e concretizza uno scambio per niente simbolico, promettendo nei fatti ad Alia gli interventi edilizi e immobiliari richiamati nel Protocollo?
Vediamo quali in estrema sintesi. Intendiamoci, Alia ha ogni legittimità per richiedere ampliamenti in insediamenti esistenti (come in via Baccio da Montelupo) o a Case Passerini, sempre che rispettino non solo le norme, ma gli interessi dell’ecosistema complessivo, del quadro di vita delle/degli abitanti in un momento storico in cui appare evidente che non si debba più costruire se non organismi edificabili indispensabili, stanti il dissesto idrogeologico, la crisi climatica, il riscaldamento globale e locale.
Quello che Alia e gli Enti esponenziali NON possono fare, è stabilire un accordo che anticipa e preordina trasformazioni che potrebbero non essere possibili. È inaudito che il non dovuto risarcimento danni sia correlato a scelte urbanistiche e infrastrutturali che gravano sull’ecosistema, prefigurando esiti che devono essere ancora valutati dal punto di vista normativo, ambientale, sociale, produttivo.
La sostanza è che non può, e non deve, essere occupato altro suolo, impoverita altra biodiversità, aggravato lo stato idrogeologico della Piana, e non possono essere ridotte le relazioni ecosistemiche.
4. Alia che si ostina a scrivere (pag. 7 del Protocollo ottobre 2024, punto 3.1; i) “gli interventi che Alia proporrà alle amministrazioni competenti, quale alternativa alla realizzazione dell’Impianto (= inceneritore) sic!! chiede :
4.1. Lo spostamento nelle aree di Case Passerini della propria nuova sede logistica oggi in via Baccio da Montelupo, con costruzione di fabbricati per officine, aree
lavaggio, mensa, area amministrativa, impianti entro i 30.000 mq. di terreno di proprietà; un parcheggio in 9.000 mq. di terreni da acquisire da terzi;
4.2. la riqualificazione urbanistica dell’attuale sede in via Baccio da Montelupo dove verrà realizzata la sede (headquarter) di Multiutility Toscana SpA con aumento di costruito da una superficie edificata di 13.000 mq a una di 25.000 mq.
4.3. Ristrutturazione del polo impiantistico di San Donnino: nuovi edifici per Raee, centri raccolta, opere di sicurezza idraulica.
5. Alia tra le righe, e nemmeno tanto, chiede che vengano assegnati i progetti presentati a seguito dell’Avviso pubblico precedente il Piano regionale di gestione dei rifiuti e Bonifiche (economia circolare). Il Protocollo sancisce che se vi fossero problemi e/o limiti alle proposte/ ai progetti Alia, le parti ” si impegnano a trovare soluzioni alternative che compensino Alia per la mancata realizzazione dell’Impianto (= Inceneritore!).
UNA COMPENSAZIONE CHE È TANTO INACCETTABILE QUANTO UN PRECEDENTE DEVASTANTE PER ENTI PUBBLICI E PER LA COLLETTIVITA’ ANCHE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO A CARICO DELLE TASCHE DELLE/DEGLI ABITANTI.
ALIA ANCHE IMMOBILIARISTA? OLTRE LE RENDITE DA TARIFFE RIFIUTI ANCHE LE RENDITE FONDIARIE?
Alia rinunci a chiedere risarcimento danni.
6. Nel Protocollo d’Intesa ottobre 2024 non si fa cenno alle bonifiche che dovranno, viceversa, essere fatte.
* Q.tHermo srl società di progetto costituita da Quadrifoglio SpA e SAT (Sviluppo Ambiente Toscana Srl) , quest’ultima società ‘veicolo’ di ATI – Hera SpA e Herambiente SpA che si era aggiudicata la gara per la costruzione dell’inceneritore.
Per Informazioni e Contatti * 338388 8733
Prime Adesioni:
Presidio No Inceneritori No Aeroporto; Ortocollettivo Calenzano; Italia Nostra Firenze; Vivere in Valdisieve; AlterPiana Firenze Prato Pistoia – Grasp; VAS Vita, Ambiente e Salute Onlus; Comitato No Tunnel Tav Firenze; Comitato Valdisieve; Comitato sorvolati Brozzi Peretola Quaracchi Le Piagge; Cobas Alia e Confederazione Cobas Firenze; Associazione Rifò – Laboratorio Riparazione e Riuso Londa; Valdisieve in Transizione; Cub Firenze; Muovititoscana!; perUnaltracittà Laboratorio Politico; Bio-Distretto del Montalbano; Fridays For Future Firenze; Medicina Democratica Firenze; Si Parco no Aeroporto Campi Bisenzio.
Redazione
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Grazie per la precisazione. Credo che abbiano elencato solo le prime adesioni, che fortunatamente stanno aumentando!