L’ex Gkn riapre i licenziamenti L’assemblea dei lavoratori: “Qf pensi a pagare gli stipendi e le istituzioni diano il via alla reindustrializzazione”. Il 29 gennaio assemblea dei solidali

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L’ex Gkn, ora Qf, ha riaperto la procedura di licenziamento collettivo. Dal 26 marzo potrebbero arrivare le lettere per i circa 120 dipendenti rimasti, ma i licenziamenti sono un dato di fatto da oltre un anno. Le proprietà che si sono succedute non hanno mai presentato un piano industriale, lasciando le lavoratrici e i lavoratori senza stipendio né alcuna forma di reddito e portando avanti, nei fatti, il licenziamento per fame. Infatti, in tre anni e mezzo di vertenza, all’ex Gkn si sono bruciati 300 posti di lavoro, nonostante il Tribunale per due volte abbia rimandato i licenziamenti al mittente.

Qf, dopo essersi disfatta dello stabilimento, vendendolo all’insaputa di tutti nel marzo scorso, ora vuole disfarsi anche dei propri dipendenti. Lo ha fatto non pagando gli stipendi e costringendoli a licenziarsi, lo fa ora con il licenziamento di chi è rimasto. Il tutto nel più completo silenzio industriale, tanto che, l’unico piano di reindustrializzazione attualmente in campo è quello della riconversione ecologica della cooperativa Gff, costruito dal basso, con competenze operaie e solidali.

Dopo l’annuncio dell’avvio della nuova procedura, l’assemblea dei lavoratori Qf – ex Gkn e della Fiom Cgil di Firenze, Prato e Pistoia, si è riunita il 16 gennaio scorso, votando un documento che chiede: “Il pagamento di tutto il dovuto (quindi stipendi, contributi ecc…); la reindustrializzazione, a partire dall’unico soggetto, la cooperativa dei lavoratori, che ad oggi ha presentato un piano e che, se inserito in uno scenario più ampio di consorzio industriale, potrebbe essere una soluzione anche per il mantenimento dei livelli occupazionali; l’utilizzo di tutti gli strumenti normativi e legislativi (ammortizzatori sociali, legge regionale sui consorzi, formazione, ecc.) a disposizione per il rilancio del sito e dell’attività produttiva”.

I tempi per la costituzione del consorzio industriale e per l’avvio della reindustrializzazione sono gli stessi dei licenziamenti. Entro marzo si dovrà decidere il futuro dello stabilimento di Campi Bisenzio e dei suoi operai, che nel frattempo continuano ad attrarre una solidarietà non scontata, dopo tre anni e mezzo di lotta. Le iniziative organizzate durante le feste hanno visto la partecipazione di centinaia di persone e in queste prime settimane dell’anno continuano a moltiplicarsi eventi di sostegno, organizzati da realtà del territorio e in altre zone d’Italia, mentre si costruisce il terzo festival di letteratura working class, che si terrà a Campi Bisenzio dal 4 al 6 aprile.

Mercoledì 29 gennaio si terrà un’assemblea del gruppo di supporto e della Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo, per capire insieme “dove ci porterà la primavera”. Vogliamo permettere la vittoria di un capitalismo tanto spregiudicato da collezionare sentenze e farsi beffe dei tribunali, delle leggi, dell’immensa legittimità sociale che questa vertenza continua a raccogliere attorno a sé?

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Valentina Baronti

Giornalista per passione, ha iniziato la sua attività nel giornalismo di base. Oggi lavora nella pubblica amministrazione e occupa il suo tempo libero raccontando storie, alla continua ricerca di nuovi punti di vista, di angolature diverse, di prospettive alternative per interpretare il mondo nel quale viviamo.

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