Come nasce un personaggio working class

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Domenica si è concluso il secondo Festival di Letteratura Working Class, organizzato dal Collettivo di Fabbrica Gkn, Edizioni Alegre, Soms Insorgiamo con la collaborazione di Arci Firenze. La riflessione del personaggio di uno dei romanzi presentati: “La fabbrica dei sogni” di Valentina Baronti, Edizioni Alegre.

Sono nata il 7 aprile del 2024. Sono nata su un palco operaio ricavato sul cassone di un camion. In un piazzale di asfalto davanti a una fabbrica. Sono nata in mezzo a migliaia di persone arrivate da tutta Italia e anche dall’Europa: lì, in quella periferia commerciale, e non più industriale, dove il capitalismo morde e ci entra sotto pelle. Lì, dove si compie il miracolo di pannelli fotovoltaici che fanno mille chilometri per illuminare un presidio sindacale, messo in ginocchio da un atto criminale. Sono nata tra gli applausi e le grida di incitamento. Tra le carezze e le attenzioni di chi accoglie le emozioni e se ne prende cura.  Sono nata nel dolore e circondata da amore.

La mia è stata una gestazione lunghissima. Tre anni mi ci sono voluti per uscire dall’utero e respirare. Tre anni nei quali la mia mamma non aveva il coraggio di lasciarmi andare: o respirava lei o respiravo io. E io allora l’ho lasciata respirare e ho aspettato che arrivasse il momento.

La mia ora è scattata nel pomeriggio dell’ultimo giorno del festival di letteratura working class. Alla fine di tre giorni di riflessioni, risate, entusiasmo, cultura, musica, teatro, mobilitazione, cortei, relazioni. Tre giorni in cui ho sentito il battito del cuore della mamma salire e scendere, il respiro farsi corto. L’ho sentita ridere e piangere, parlare e fingersi calma, arrabbiarsi, preoccuparsi, emozionarsi e sognare. Ancora una volta. Ci sono momenti in cui l’ho sentita davvero tanto stanca. Momenti in cui l’ho accompagnata a rifugiarsi nel centro commerciale lì davanti, come se avesse bisogno di un non luogo, per scacciare per un attimo tutte quelle emozioni e calmare il respiro. Io ero sempre con lei, anche se non lo sapeva. Non l’ho lasciata mai sola. Sapevo che tutto quel dolore erano le doglie del parto, che tutta quella paura arrivava dalla consapevolezza inconscia che era giunta l’ora di tagliare il cordone.

Poi a un certo punto l’ho sentita tremare e abbiamo salito insieme le scalette del camion e quando si è seduta ho sentito l’odore acre dell’adrenalina e il cuore farsi improvvisamente calmo. Così mi sono accoccolata nella sua pancia, per godermi gli ultimi istanti di quel silenzio ovattato. Ero pronta. Sono uscita sotto un meraviglioso sole di aprile, proprio mentre lei stava dicendo: “Oggi, su questo palco, le persone in carne e ossa che hanno ispirato i personaggi di Agata e Lorenzo, muoiono. Vivono invece i due personaggi, che ci rappresentano tutte e tutti noi solidali e tutti loro operai. È questa per me l’essenza dell’io che diventa noi”.

Improvvisamente, su quel piazzale, era calato un silenzio surreale, eppure il vagito che mi ha messo al mondo non l’ha sentito nessuno. Ma la mamma sì. Lei l’ha sentito. Ed era felice. Felice per quei tre giorni di festival, per quei tre anni di lotta, per quelle palle lanciate sempre più lontano dal Collettivo di Fabbrica Gkn, per quella speranza che ogni volta rinasce dalla cenere, per quell’affetto, per la cura che ha ricevuto. Era così felice che non mi ha sentito mentre mi allontanavo da lei e mi mescolavo tra la folla.

Io, nata già adulta, mi sono unita a tutte le altre e sono ancora lì, davanti a quei cancelli, pronta a difenderla questa fabbrica dei sogni che mi ha messa al mondo.

Agata

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Valentina Baronti

Giornalista per passione, ha iniziato la sua attività nel giornalismo di base. Oggi lavora nella pubblica amministrazione e occupa il suo tempo libero raccontando storie, alla continua ricerca di nuovi punti di vista, di angolature diverse, di prospettive alternative per interpretare il mondo nel quale viviamo.

1 commento su “Come nasce un personaggio working class”

  1. Grazie di essere qui con noi tutti, solidali e operaiə (SIAMO TUTTI GKN!) Benvenuta!
    E grazie alla tua splendida mamma Valentina. ✊❤️

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