8 novembre in San Gallo: ancora insieme contro l’in-Cubo speculazione

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Il presidio ampiamente partecipato (con oltre venti realtà sociali) dello scorso 29 settembre al “Cubo nero” dell’ex Teatro comunale ha aperto una nuova stagione di lotta alla speculazione e alla svendita di Firenze. Per il grande clamore sollevato il termine “Cubo nero” è diventato sinonimo di intervento speculativo devastante ma non certo isolato.

La città è piena di “cubi neri” e, con le scatole di cartone che li rappresentano, la campagna Salviamo Firenze x viverci ha realizzato nel mese di ottobre diversi appuntamenti: un vero e proprio “tour” contro la speculazione, presidiando luoghi centrali e periferici minacciati, insieme ai comitati attivi nelle diverse zone.

L’8 ottobre al Sodo, al confine tra il capoluogo e Sesto Fiorentino, insieme al Comitato Osservatorio Quartiere 5 contro la presenza di una cabina elettrica primaria di ENEL in via Chiuso dei Pazzi a breve distanza da villa La Quiete. Non è in discussione l’utilità di una cabina primaria, ma tale collocazione è assolutamente non idonea, perché c’è una chiesa, abitazioni a 20 m, una villa storica, una scuola, nell’area di rispetto delle ville medicee patrimonio Unesco.

Il 15 ottobre a San Lorenzo a Greve si è fatto “crollare il muro della speculazione” con residenti e attivisti del Comitato Area Verde del quartiere che si oppongono alla realizzazione di una chiesa e di una variante viaria che ridurrebbe il giardino da 15.000 a 7.000 mq.

Il 25 ottobre in Costa Scarpuccia con il Comitato Canneto Le Coste e il Comitato di San Niccolò, dove stanno sbancando la “collina delle rovinate” (il nome dice tutto), a pochi metri da Villa Bardini e dal Forte Belvedere per fare una villa di lusso, con tanto di realizzazione di una piscina al posto di un’antica pesciera in pietra serena. Chi ha autorizzato lo scempio? Da mesi i cittadini chiedono risposte all’Amministrazione che non ha mai risposto.

Ma è in corso un secondo intervento ancora più impattante di quello all’ex Comunale: si tratta del grande cantiere dell’iperlusso del Luxury Hotel San Gallo (apertura prevista nel 2027), da qualche settimana visibile da via Cavour nell’intero isolato dell’ottocentesco ex Ospedale militare San Gallo, dismesso nel 2005. Qui, al costo minimo di 20.000 € al mq, stanno sorgendo nel cortile due costruzioni molto estese (15.000 mq ca.) ed alte 23 m per permettere la vista sul Duomo, “e con la vista si fanno gli affari” ci dice l’urbanista Ilaria Agostini nel servizio dedicato del TGR, https://www.facebook.com/share/v/1Sgq9DTVyG/

Anche in questo caso emerge il ruolo centrale di Cassa Depositi e Prestiti SpA che nel 2020 ha venduto l’immobile al gruppo di Singapore Pontiac Land, proprietario anche della MoMA Tower in costruzione a New York su progetto di Jean Nouvel.

È esattamente il “modello Milano”, plasticamente rappresentato dalle torri progettate da archistar, sorte nei cortili a bloccare completamente luce e vista alle residenze circostanti. Immagine concreta degli effetti ambientali e sociali devastanti del processo per cui la città diventa un prodotto finanziario e muore definitivamente l’urbanistica.

Come sottolinea Alessandro Volpi nel suo illuminante articolo in “Il Ponte” settembre-ottobre 2025: «Nelle grandi città italiane, infatti una buona parte del finanziamento dell’attività di costruzione e ristrutturazione di immobili avviene con risorse finanziarie provenienti da società di risparmio gestito (SGR). Queste società rastrellano risparmi che indirizzano nell’attività immobiliare detenendo, di fatto, una liquidità tale da battere ogni ipotesi di concorrenza. Possono quindi intervenire in qualsiasi operazione urbanistica, ma hanno però un vincolo strutturale […] operando con capitale altrui devono garantirgli una remunerazione assai competitiva e a breve termine. In altre parole, le SGR immobiliari vendono prodotti finanziari legati appunto al settore immobiliare che, come tutti i prodotti finanziari, devono garantire remunerazioni alte e immediate per mantenere la clientela altrimenti solerte, soprattutto nel caso di fondi aperti, ad abbandonare le stesse SGR, destinate in tal caso a trovarsi in estrema difficoltà. Dunque, le SGR immobiliari devono fare di tutto per raggiungere simili rendimenti».

Ne derivano, in sintesi, tre conseguenze:

1) ridurre all’osso gli oneri di urbanizzazione da pagare ai Comuni, perché costituirebbero un costo in grado di limare i profitti o le aspettative di profitti. A Milano, osserva sempre Volpi, rappresentano ancora solo circa il 6% del valore dell’immobile nelle aree di pregio, così come in generale sono sottostimati in Italia; mentre a Berlino, a Parigi e a Londra tali oneri arrivano al 30% del valore degli immobili realizzati. Quindi costruire nelle grandi città italiane costa meno, in termini di contributo pubblico, rispetto alle città europee;

2) fare in modo che il prezzo a metro quadro delle aree oggetto dei prodotti finanziari venduti sia altissimo, evitando accuratamente la presenza in tale aree di quote di edilizia popolare (e sociale), che abbasserebbero tale prezzo;

3) avere la certezza delle autorizzazioni ai progetti urbanistici necessari, con una costante tensione alla “semplificazione” burocratica, e politica, e quindi accorciare i tempi di costruzione degli immobili, puntando a un’alta “intensità” di lavoro.

L’esito complessivo è, come evidente, l’esplosione del caro-casa (sia affitto che acquisto) con l’emarginazione degli abitanti originari nelle aree più marginali o proprio esterne delle città. Negli ultimi 12 mesi a Firenze abbiamo + 5,3% per l’affitto (21 euro a mq) e + 9% per l’acquisto (4.669 euro a mq). È notizia odierna (fonte AGI) che il governo presenti a breve un provvedimento per snellire le procedure di fine locazione, puntando così ad accelerare le procedure giudiziarie con effetti nella fase dell’esecuzione. Le immagini di Bologna, con lo sfondamento del muro interno in una casa per effettuare uno sfratto, sono l’immagine simbolo della speculazione che ha sfondato il muro dell’umanità, e dei possibili effetti combinati col DL Sicurezza già in atto.

FIRENZE È PIÙ CHE AVVISATA!

Sabato 8 novembre alle 11 saremo davanti al cantiere di San Gallo, in Piazza della Libertà, altezza via Cavour.

https://www.facebook.com/search/top/?q=referendum salvi

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Chiara Giunti

Chiara Giunti – bibliotecaria per 35 anni nella Biblioteca nazionale di Firenze e tuttora attiva nella formazione professionale e nell’Associazione italiana biblioteche (AIB) – iniziata alla politica della sinistra di alternativa nel gruppo del Manifesto-Pdup “da ragazza degli anni 70”, ritornataci dopo una lunga pausa nei primi anni Duemila nel Laboratorio per la democrazia e in “Unaltracittà-Unaltro mondo”, poi nell’Associazione fiorentina per una Sinistra unita e plurale e quindi in ALBA e in “AltraEuropa”. Nel 2018 ho contribuito a fondare “Firenze Città Aperta” (FCA) di cui sono stata eletta presidente nello scorso luglio, contemporaneamente sono socia attiva di Mediterranea Firenze dal 2020. Mi piace scrivere e promuovere la lettura, e provo a farlo con la rubrica “Mercoledì leggendo” sulla pagina FB di Palazzuolo Strada Aperta-Biblioteca Torrigiani e con la rassegna di presentazioni “Libri nella città”, i cui video ritrovate su FB e su Youtube. chiaragiunti28@gmail.com

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