Clamoroso dietrofront: la Danimarca dice NO agli inceneritori

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“Inceneriamo troppi rifiuti e ricicliamo troppo pocoha dichiarato il 18 maggio 2020, il ministro dell’Ambiente danese  Lea Wermelin. Nella stessa presentazione il Ministro del clima, dell’energia e delle forniture, Dan Jørgensen ha ribadito “I rifiuti non dovrebbero essere qualcosa che bruciamo. Devono essere una risorsa ”. “Più riciclaggio, un’economia circolare rafforzata e meno combustione”.

Un’eccezionale cambio di rotta, dopo che per anni l’esempio della Danimarca ci era stato sbandierato dagli inceneritoristi come prova provata della bontà di quella scelta. 

Invece ora l’obiettivo del governo danese è diventato ridurre il numero di inceneritori, aumentare il riciclaggio, differenziare 10 tipi di rifiuti e bloccare l’importazione di rifiuti stranieri.

Ricordiamo che la Danimarca, è primatista europea per la produzione di rifiuti pro capite che è circa 800 kg/ab all’anno, di cui 400 kg/ab vanno ad oggi a incenerimento.

Pensare che fino ad ora ci raccontavano la novella che bruciare i rifiuti negli inceneritori riduce le emissioni di gas serra. Evidentemente non è così dato che persino il governo danese ha deciso di investire nel riciclaggio e diminuire gli impianti di incenerimento, responsabili di circa il 4% delle emissioni di CO2 nazionali, proprio per ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 70% entro il 2030 rispetto al 1990, per potere arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.

Perdono così un punto di riferimento  e di pellegrinaggio, i nostri politici di uno schieramento che va da Zingaretti, a Salvini, passando per Nardella e Renzi, con al seguito ‘illuminati’ imprenditori, scienziati, giornalisti, portaborse etc.

Ma avete letto qualcosa sulla stampa italiana di questa clamorosa svolta della Danimarca? Nessuno ‘incredibilmente’ (si fa per dire) ha riportato questa inversione di tendenza del paese europeo con 26 inceneritori, che incenerisce 370.000 tonnellate di rifiuti di plastica ogni anno.

Nessuno ne ha parlato, dopo che sono state scritte paginate di peana sull’inceneritore danese “a emissioni zero” con annessa pista da sci, punto di riferimento della skyline della capitale danese, al pari della Sirenetta.

E la Gabbanelli questa volta parlerà delle climalteranti emissioni di CO2 degli inceneritori nel dataroom?

*Gian Luca Garetti

(Nella foto il ministro dell’Ambiente Lea Wermelin e il Ministro del clima, dell’energia e dell’approvvigionamento Dan Jørgensen presentano in una conferenza stampa a Copenaghen lunedì 18 maggio 2020 le iniziative del governo per ridurre le emissioni di CO2 dal settore dei rifiuti. (Foto: Niels Christian Vilmann / Ritzau Scanpix) (Foto: Niels Christian Vilmann © Scanpix)

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

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5 commenti su “Clamoroso dietrofront: la Danimarca dice NO agli inceneritori”

  1. Silvio Loreti

    ho letto gli articoli citati e trovo che il titolo ed il contenuto di questo articolo siano palesemente difformi da quanto in essi contenuto e, quindi, faziosi. Un semplice fact-checking facilmente dimostra quanto da me sostenuto.

  2. Carlo Maestri

    26 inceneritori con una potenzialità normale di almeno 4 th significa 2500 t/di, effettivamente è il caso di dire che non riciclavano nulla e quindi potevano permettersi anche di spegnere un impianto o più. Ma questo non c’entra nulla con il paragone su quanto si fa e si pensa in Italia. Fateci sapere anche quando faranno altrettanto in Germania e Austria. Grazie Carlo Maestri

    1. Gian Luca Garetti

      Penso sia solo questione di tempo e poi gli inceneritori verranno spenti in tutti i paesi sono impianti, inutili, pericolosi, climalteranti, cari saluti

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