Basta retorica sulla violenza sulle donne: ecco le scandalose cifre dei fondi antiviolenza in Italia

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Inaccettabile la retorica antiviolenza sulle donne che istituzioni di vario grado ci stanno propinando in questa settimana di novembre nell’occorrenza della “Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne”. Inaccettabile perché, quelle stesse istituzioni sono responsabili della carenza di risorse dei Centri antiviolenza e delle Case Rifugio che accolgono le donne che decidono di fuggire da situazione di violenze e abusi. E non per mancanza di fondi ma per il loro mancato utilizzo.

Il report 2021 di ActionAid “Cronache di un’occasione mancata” (scaricabile qui) registra una fotografia impietosa delle cifre del sistema antiviolenza, monitorando i fondi statali previsti per legge.

Ecco in sintesi i dati più significativi al 15 ottobre 2021. Per l’annualità 2020 solo il 2% dei fondi nazionali antiviolenza sono stati erogati dalle Regioni, e dopo tanto parlare di semplificazioni burocratiche, notiamo che ci sono voluti circa 7 mesi per il trasferimento dal Dipartimento pari Opportunità alle Regioni. La situazione complessiva è disastrosa anche se risaliamo ai fondi stanziati negli anni precedenti, visto che troviamo che ad oggi è stato erogato solo il 56% di quanto stanziato nel 2019, il 67% per il 2018; il 71% per il 2017 e il 74% di quanto stanziato negli anni 2015 e 2016.

Per finire, nessuna risorsa è ancora stata trasferita dal DPO per il 2021.

Sono percentuali scandalose, che non vengono citate quando si tratta di rispolverare ogni anno tutta la narrazione che talk show e media ripropongono in occasione del 25 novembre.

Quanto ai fondi straordinari per rispondere ai bisogni delle donne durante l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da covid, in troppi casi non sono ancora giunti alle beneficiarie, ad un un anno e mezzo di distanza dal loro stanziamento. E solo l’1% delle risorse destinate dal DL Cura Italia alle Case rifugio per far fronte alle spese straordinarie è stato effettivamente liquidato.

Ma non è finita. La prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne sono assenti dalle pianificazioni strategiche adottate a livello nazionale con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e la Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026. Come scrive ActionAid: “Si tratta di una decisione che confina i diritti delle donne, compreso quello di vivere una vita senza violenza, a politiche e azioni non integrate alle strategie e alle programmazioni economiche, sociali e culturali che regolano la vita del Paese”.

Sono dati che vanno conosciuti, e di cui va chiesto conto. Chi fa parte di questa catena tossica è di fatto corresponsabile di ritardi che ricadono direttamente sulla pelle di quelle donne che a parole si vorrebbero aiutare. Per inerzia o disinteresse non arrivano risorse preziosissime ai Centri antiviolenza che si trovano a combattere quotidianamente con un numero sempre più alto di donne che hanno bisogno di luoghi sicuri e protetti.

E che si smetta di lavarsi la coscienza, anzi l’immagine, dipingendo di rosso le panchine nelle piazze.

Ornella De Zordo

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Ornella De Zordo

Ornella De Zordo, già docente di letteratura inglese all'Università di Firenze, e attiva per anni nei movimenti, è stata eletta due volte in Consiglio comunale - dal 2004 al 2014 - per la lista di cittadinanza 'perUnaltracittà', portando dentro il palazzo le istanze delle realtà insorgenti e delle vertenze antiliberiste attive sul territorio. Finito il secondo mandato di consigliera di opposizione ai sindaci Domenici e Renzi, prosegue con l'attività di perUnaltracittà trasformato in Laboratorio politico, della cui rivista on line La Città invisibile è direttrice editoriale.

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