Un primo incontro nazionale dei Comitati di abitanti impegnati nella lotta contro le nocività degli impianti e del traffico aeroportuali si è tenuto a Firenze, alla casa del popolo di Peretola.
Il confronto, sabato 27 ottobre, ha visto la partecipazione per l’area fiorentina del Presidio No inceneritore No aeroporto e del Comitato No aeroporto di Campi Bisenzio; c’erano anche i Comitati di Bergamo, di Ciampino e Napoli in collegamento skype.
Sono stati molti e molto interessanti gli elementi emersi dal confronto.
- Il sistema del trasporto aereo ha un pesante impatto ambientale sia in termini di inquinamento acustico sia in termini, ancora più gravi e sottovalutati, di inquinamento atmosferico. Questo impatto da un lato colpisce gravemente le popolazioni che vivono in prossimità degli aeroporti, dall’altro contribuisce in modo rilevante ai processi in corso di cambiamento climatico e surriscaldamento globale che mettono in pericolo la vita stessa del pianeta.
- La logica che oggi guida lo sviluppo e la pianificazione di questo settore economico è esclusivamente quella della massimizzazione dei profitti per le compagnie aeree e per i gestori degli aeroporti. Anche le istituzioni pubbliche, in Italia come altrove, portano avanti scelte che mirano a favorire solo quei profitti contro gli interessi della collettività. Per esempio regalando decine di milioni di euro di incentivi alle compagnie aeree, tolti alla spesa pubblica; le cosiddette “politiche di co-marketing” con cui vengono finanziate le compagnie low-cost per attrarle verso l’uno o l’altro aeroporto.
- Come abitanti e comitati riteniamo che l’unica strada razionale e accettabile da seguire sia quella di dimensionare gli impianti aeroportuali e il trasporto aereo nel suo complesso in modo che siano compatibili con la tutela della vita e della salute delle popolazioni più direttamente esposte e con la necessità immediata di fermare il surriscaldamento globale.
- E’ stato evidenziato come in particolare in Italia sia le normative sia i soggetti preposti alla tutela degli abitanti siano totalmente inadeguati. Per esempio tra i fattori di compatibilità di un aeroporto con le popolazioni limitrofe è preso in considerazione solo il rumore e non l’inquinamento atmosferico che pure è altrettanto o più pericoloso.
- Inoltre tutte le funzioni di controllo e regolamentazione sono concentrate nelle mani di ENAC che si trova così a svolgere il ruolo di controllore e di controllato, mentre è urgente spostare i poteri di controllo ambientale sugli aeroporti a soggetti terzi e imparziali.
Per tutto questo non possiamo pensare di delegare alle istituzioni la tutela della nostra salute ma è fondamentale che gli abitanti si autorganizzino dal basso per lottare e imporre i propri diritti. E’ stata assunta l’importanza di dare continuità a un lavoro di condivisione e scambio di informazioni e di esperienze tra tutti i comitati in funzione di un rafforzamento reciproco. E’ stata affermata la necessità di lottare sempre in un’ottica di unità e di solidarietà rifiutando assolutamente come inaccettabile e anche miope e inefficace qualunque ipotesi che una comunità possa liberarsi delle nocività che sta subendo, scaricandole su altre comunità più o meno vicine.
Proseguiremo il lavoro di analisi e di confronto nei prossimi mesi e invitiamo tutt@ coloro che vivono, studiano e/o lavorano in zone attualmente sorvolate a partecipare al progetto di Citizen science NOISECAP per monitorare dal basso il rumore dei passaggi aerei.
Redazione
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