Piombino. Verso la prima manifestazione nazionale contro i combustibili fossili

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La piccola città di Piombino, 32.000 abitanti, un promontorio affacciato sull’arcipelago toscano, in pieno santuario dei cetacei, da giugno dello scorso anno è stata conosciuta in tutta Italia e oltre per la strenua resistenza opposta all’imposizione dell’allora governo Draghi e del Presidente commissario Giani di un rigassificatore di 300 metri nel piccolo porto.

Da giugno ad oggi 53 iniziative, tutte molto partecipate, migliaia di persone in piazza a dire NO.

Leggendo, riflettendo, studiando, abbiamo capito che non eravamo i soli in Italia a subire questi soprusi.

Sono tantissime le realtà italiane che si trovano o si troveranno il territorio disastrato in nome di una presunta emergenza nazionale e in virtù di una decretazione d’urgenza tanto frequente quanto incostituzionale.

A luglio nasce così la rete No gas, grazie soprattutto a Luigi e Nadia, che tanto si sono impegnati per mettere insieme realtà diverse e lontane geograficamente, dal Nord alle isole, dal Tirreno al l’Adriatico. Tutte però unite contro una politica energetica indirizzata a una dipendenza dai combustibili fossili per i prossimi decenni.

A novembre dello scorso anno a Piombino si è tenuta la prima assemblea nazionale della Rete.

Tantissime testimonianze, di persona o in collegamento, da tutta Italia. In quella sede si decise di organizzare una manifestazione nazionale della Rete, pensando anche di farla a Roma.

Dopo il governo Draghi e le elezioni ora abbiamo il governo Meloni, che per quanto riguarda le scelte di politica energetica, non ha cambiato di una virgola la linea precedente. Per noi è indifferente chi sia il Presidente del Consiglio, a noi interessano le scelte che fa e la politica che attua, per cui protestiamo contro il governo Meloni come protestavamo contro il governo Draghi.

Nelle ultime settimane, dal dibattito interno è emersa la volontà di svolgere a Piombino la manifestazione nazionale. Perché Piombino è un simbolo, è la dimostrazione di come un movimento unito da un minimo comune denominatore possa essere forte, perché a Piombino il Comune e i cittadini si sono uniti in una lotta con l’obiettivo di non far entrare nel porto quella nave, perché Piombino, pur essendo un caso particolare nel panorama dell’asservimento del territorio nazionale al gas, nasce tuttavia dallo stesso disegno da cui nasce Ravenna o le trivellazioni in Adriatico.

Quindi Piombino. Il 17 gennaio il gruppo Gazebo 8 giugno e i Comitati Liberi Insieme e La Piazza hanno convocato una assemblea per chiedere ai cittadini se fossero d’accordo. E I Piombinesi in modo quasi unanime hanno detto sì. Ecco perché si sta organizzando una manifestazione nazionale, sarà l’11 marzo 2023, proprio a Piombino.

Il prossimo incontro sarà on line il 31 gennaio.

Seguiteci sulla pagina No rigassificatore.

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Maria Cristina Biagini

Maria Cristina Biagini, di Piombino, pensionata del Comune di Piombino, dove per oltre 30 anni è stata la Responsabile Servizio Personale. Attivista del gruppo "Gazebo 8 giugno contro il rigassificatore", gruppo di cittadini piombinesi che si è reso conto per primo del disastro che stava arrivando con la decretazione d'urgenza. Coorganizzatrice l'8 giugno della prima manifestazione contro il rigassificatore.

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