Il rigassificatore è il rigassificatore e voi a Piombino…

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Il 19 marzo la Golar Tundra si trovava in rada davanti al porto di Piombino e la notte è stata ormeggiata con l’ aiuto di quattro rimorchiatori.

Nel frattempo il commissario Giani Eugenio tripudia, tutto giulivo, per avere imposto ai cittadini piombinesi recalcitranti, indisciplinati e riottosi la scelta del Governo Draghi confermata dal governo Meloni.

Quindi è finita così la battaglia di Piombino? Giani sconfigge Piombino? Le cose non stanno proprio così. Intanto quella che arriva al momento è una tigre di carta, una metaniera trasformata in rigassificatore, carente dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA), del documento definitivo sulla sicurezza, del piano di emergenza esterna, perfino non sdoganata e priva del cambio di nazionalità. È arrivata una nave straniera, peraltro scortata dalla Marina italiana, cosa assai strana.

Questa nave occuperà la banchina est interamente, non certo per rigassificare, perché non può, ma invece per spaventare i Piombinesi con la sua presenza ingombrante e per ricordare loro che è già tutto deciso, che i tecnici non faranno obiezioni, che il TAR respingerà i ricorsi, che i cittadini non contano niente.

È la logica arrogante del marchese del Grillo, ma almeno lui era moderno e intelligente, un illuminista che assisteva consapevole alla fine del proprio mondo. Invece i nostri governanti sono dei dinosauri che continuano a perseguire logiche e politiche legate a un mondo già scomparso, nel quale le risorse parevano inestinguibili, mentre stanno esaurendosi. E mentre l’inverno finisce con riserve più che abbondanti, e mentre anche il Governo dice chiaramente che l’Italia deve diventare l’hub del gas per Europa ed oltre, mentre ci leghiamo a Paesi stranieri diversi dalla Russia, ma ancora meno rassicuranti, mentre esportiamo gas come non mai Giani il commissario è restato l’unico a festeggiare il rigassificatore nel nostro porto come risposta ad un’emergenza energetica che non esiste. Non ha neanche il buon gusto, la sensibilità di tenere un profilo basso; no, lui è contento e fa di tutto per renderlo palese e rendersi odioso. Continua anche a garantire che la nave se ne andrà a fare danno altrove, ma mentre dice questo concede a Snam proroghe su proroghe, l’ennesima di ulteriori tre mesi proprio in queste ore.

I Piombinesi non vogliono né il rigassificatore né Giani. E infatti lui si tiene parecchio alla larga dai Piombinesi, scappa addirittura davanti a loro.

Questi sono giorni tristi per Piombino, la città è a lutto, un nastro nero è comparso in molte bacheche di social media, un telo, bianco o colorato, sventola da molte finestre. Noi non festeggiamo, siamo offesi da questa presenza. Ma se non ci hanno spaventato i battaglioni di forze dell’ordine come in Nord Irlanda non ci spaventerà certo questo guscio vuoto.

Noi continueremo a combattere questo progetto, come ogni progetto che vuole avvelenare e distruggere un territorio con la favola dell’emergenza nazionale, ma in realtà perseguendo gli interessi di quei pochi che hanno fatto del gas il loro immenso profitto, in nome del quale si distruggono territori, si scatenano guerre, si avvelena il Pianeta.

La realtà è che Piombino da questa vicenda finora abbia guadagnato molto: ha guadagnato in dignità e in orgoglio, ha dimostrato di saper combattere senza l’aiuto di nessuno, ha capito che il proprio dramma è parte di un dramma molto più ampio, ha acquisito conoscenze e una consapevolezza finora inesistenti.

Da Piombino è partita la lotta dei No gas e non si fermerà, il futuro dei nostri figli ce lo chiede.

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Maria Cristina Biagini

Maria Cristina Biagini, di Piombino, pensionata del Comune di Piombino, dove per oltre 30 anni è stata la Responsabile Servizio Personale. Attivista del gruppo "Gazebo 8 giugno contro il rigassificatore", gruppo di cittadini piombinesi che si è reso conto per primo del disastro che stava arrivando con la decretazione d'urgenza. Coorganizzatrice l'8 giugno della prima manifestazione contro il rigassificatore.

7 commenti su “Il rigassificatore è il rigassificatore e voi a Piombino…”

  1. Le zuppe dei demoni: l’imposizione dei rigassificatori contro la volontà dei cittadini (https://www.youtube.com/watch?v=gXidmk-H2FU )
    Un indimenticabile maestro e amico come Cesare Vasoli raccomandava agli storici di partire dal presente per andare nel passato. Facciamo questo percorso storico -anche come iscritto alla History Science Society- andando a ritroso nel tempo. Prima di tutto una premessa: il GNL (o LNG) è un gas altamente esplosivo e, in caso di fuoriuscita accidentale innesca il “bleve” o nuvola di fuoco che può, sospinta dai venti, colpire il centro abitato. La scienza su questo punto è concorde: “LNG is highly flammable and explosive substance with ignition point of 650, rapid flame propagation, large mass burning rate about 2 times more than gasoline, high flame temperature, so the burning is of strong radiant heat, easy to form large area of fire, with characteristics of recrudescence, re-explosion and difficult to stamp out” (cit. da Fire and Explosion Risk Analysis and Evaluation for LNG Ships, in “Procedia Engineering”, 45 (2012), pp. 70-76, ivi p.71). Lo studio legale Abraham Watkins degli Stati Uniti https://www.abrahamwatkins.com/petrochemical-accidents/major-pipeline-explosions-oil-spills/ ha reso disponibili i dati degli incidenti di cui si è occupato tra il 1970 e il 2010: una lunga serie di incidenti che hanno coinvolto anche impianti di LNG e LPG talora con distruzione di edifici e morti. Già perché non si può trascurare l’incidente di Viareggio del 2009 quando un solo carro cisterna, con LPG, esplose provocando 32 morti e 200 feriti https://www.inmarcia.it/processo-di-viareggio. Ma le altre 13 non sono esplose dirà qualcheduno; basta che ne sia esplosa una per preoccuparsi.
    La Storia ci ha insegnato che vi sono state tragiche illusioni sul mito dello sviluppo che offre minestra e benessere in cambio dello scempio ambientale. Basti vedere il filmato sull’abbattimento degli olivi nati prima di Aristotele e Platone per far posto all’Italsider poi Ilva, documentario intitolato la “Zuppa del demonio” e redatto, nel 1962, da un grande letterato come Dino Buzzati. I cittadini di Taranto attendono ancora -dopo 60 anni- una soluzione al tragico e colpevole errore. Guardate bene: https://www.youtube.com/watch?v=YpD6tLTeRyc. I cittadini di Piombino aspettano ancora l’intervento dello Stato per l’industrializzazione che ha inquinato la città (https://www.toscanachiantiambiente.it/piombino-come-taranto-la-storia-di-un-reiterato-scempio-ambientale/ ).
    Vediamo la successione cronologica degli eventi verosimilmente incompleta:
    2022: giugno, l’impianto di Freeport negli U.S.A. ha una perdita di gas; pertanto si produce una palla di fuoco di un centinaio di metri, l’impianto è distrutto e tuttora è fermo; nonostante la fama della ditta sarebbero stati riscontrati gravi errori di manutenzione in un impianto praticamente nuovo cfr. https://www.reuters.com/business/energy/freeport-lng-provides-no-timeline-texas-export-plant-restart-2022-11-15/ .
    2022: luglio, l’Istituto Superiore di Sanità dichiara che il rigassificatore di Portovesme è dannoso per la salute dei cittadini (documento originale: https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/MetadatoDocumento/669398?fbclid=IwAR1CSRCDd6yzYsikCsr9g0G91Wixioxv1n7OIYM3zcRR9MS2FIDtZRD-mqQ ): “il progetto presentato non è condivisibile ai fini della tutela della popolazione residente nell’area” (p. 6). Questo perché Portovesme è soggetta a molte altre fonti inquinanti. Forse la Storia di Piombino non ci trasmette una lunga sequenza di attività industriali inquinanti?
    2022: agosto il rigassificatore di Piombino è esentato dalla procedura di Valutazione d’Impatto ambientale; eppure l’incidente di Freeport avrebbe dovuto indurre cautela.
    2019: Alyaga, Turchia, esplosione di una nave gasiera con 1 morto e 15 feriti.
    2015: aprile, la Regione FVG ricorre contro il rigassificatore progettato a Trieste perché incompatibile con le attività portuali. Invece a Piombino è compatibile!
    2015: giugno, una nave gasiera perde parte del carico nel porto di Barcelona.
    2014: giugno diverse autorità statunitensi pubblicarono il Final Enviromental Impact Statement (corrispondente alla nostra VIA, ma più severo) relativo all’impianto GNL di Freeport nel sud del Texas; 979 pagine in cui si considerarono ogni tipo di rischio (avifauna, acqua, sismi, alluvioni, uragani); nonostante tanta precisione l’incidente avviene nel 2022 (cfr. https://www.energy.gov/sites/prod/files/2015/01/f19/EIS-0487-FERC-FEIS-2014_0.pdf ).
    2014: gennaio la Capitaneria di Porto di Livorno emise un’ordinanza che prevede attorno alla nave gasiera tre zone di limitazione della navigazione: 1) interdizione totale 2 miglia di raggio; 2) limitazione 4 miglia; 3) preavviso 8 miglia (testo: https://www.oltoffshore.it/wp-content/uploads/2021/05/ordinanza-n-62014-del-29012014-regolamento.pdf ). Pertanto come è stato rilevato: “Se facciamo un paragone con le aree di interdizione previste intorno alla nave gasiera di Livorno – spiegano le consigliere Irene Galletti e Silvia Noferi– sono talmente vaste che se proviamo a proiettarle sulla carta nel porto di Piombino risulta chiaro che dovrebbe essere interdetta un’area che oltre alla città di Piombino comprenderebbe Baratti e l’estremità nord dell’Isola d’Elba, in un tratto di mare dove di solito transitano i traghetti turistici per l’arcipelago toscano” (fonte: https://www.toscanachiantiambiente.it/diventa-un-fiume-in-piena-la-protesta-contro-il-rigassificatore-di-piombino/ ).
    2012: lo studio (LNG ship Fire Explosion Fatalness Risk evaluation) afferma che -in caso di incidente- si muore nel raggio di centinaia di metri (Through the boiling liquid expanding vapour cloud explosion (BLEVE) quantitative evaluation model, it can be drawn that, when exposed to the fireball radiation after 15s and within 1400 m from the LNG ship, more than 50% of the people would die; within 1600m more than 50% would be second degree burn; within 2300m more than 50% would be first degree burn).
    In particolare nel saggio si afferma: “in city planning, the LNG shipping routes should not lay in places or units of high density of person or property; when the LNG ship accident occurs, people and valuable materials should be evacuated to safe areas in time, avoiding great staff and property damage”; (testo: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1877705812031359?ref=pdf_download&fr=RR-2&rr=763612be0bf63751 ).
    Dunque in un contesto urbano un rigassificatore non ci può stare!
    2012: settembre, esplosione all’impianto LNG di Pemex nel Messico con 26 morti e 46 feriti (video: https://www.youtube.com/watch?v=ZW9sW_fJqOo )
    2010: settembre California, Pacific Gas and Electric Co. Natural Gas Transmission Pipeline Rupture and Fire, 8 morti, 38 case distrutte.
    2007: gennaio Mississipi, Rupture of Hazardous Liquid Pipeline with Release and Ignition of Propane, 2 morti 7 feriti.
    2004: Skidda, Algeria, esplosione di LNG con 27 morti e 74 feriti.
    2004: Ghislenghien, Belgio, esplosione di una condotta con 27 morti.
    2000: agosto, New Mexico, Natural Gas Pipeline Rupture and Fire, 12 morti.
    1998: Longford, Australia, esplosione di LNG con 2 morti.
    1984: novembre, an enormous disaster involving an LPG installation occurred in Mexico City and resulted in the deaths of over 500 people.
    1984: San Juan, Messico, fuga di LPG con 12 nuvole incendiarie con almeno 700 morti e 7000 feriti.
    1977: è assolutamente necessaria una valutazione indipendente sulla scelta dei sito LNG: “Because LNG has the potential for large accidents, it is imperative that current risk estimates be verified independently and that disagreements among model calculations be understood”; cfr. The potential risks of liquefied natural gas. Available from: https://www.researchgate.net/publication/320551686_THE_POTENTIAL_RISKS_OF_LIQUEFIED_NATURAL_GAS.
    1973: Texas Eastern’s LNG storage tank, 40 morti.
    1972: Montreal, Canada explosion LNG control room.
    1971: La Spezia, fuga di 2.000 tonnellate di LNG.
    1964: Feyzin, Francia, fuga di LPG con 18 morti, 84 feriti, 1475 edifici distrutti.
    1944: Cleveland, Ohio, esplosione LNG con 128 morti, 300 feriti, 80 case e 10 impianti industriali danneggiati.
    Sono riportati 21 incidenti tra il 1944 e il 2005 (fonte: https://www.laohamutuk.org/Oil/LNG/app4.htm).
    I dati e le date offrono una visione storica inquietante: l’idea di collocare un rigassificatore all’interno del porto di Piombino solleva molte, troppe e fondate, preoccupazioni.
    Prof. PIERO MORPURGO

    1. Ornella De Zordo

      grazie! questo merita uno spazio maggiore di un commento. Lo pubblichiamo volentieri sul nostro sito e su La Città invisibile
      !

  2. grazie per l’impegno e la competenza che dimostri e dimostrate comitati compresi. finalmente posso ammirare la dignità della persona umana, che non si mette prona davanti al potere. e di quelle altre persone ne ho viste tante. mi hanno fatto e mi fanno pena. bisogna continuare a non arrendersi davanti all’arroganza di un ………..sarebbe sempre un complimento definirlo. non ha mai voluto confrontarsi con la cittadinanza piombinese, quando si è presentato al comune per non incontrarla è uscito da una porta laterale o posteriore. E’ ritornato a Piombino ed ha incontrato solo pochi adepti. non ha rispetto delle istituzioni non comunicando il suo arrivo al Sindaco che rappresenta la citta ed i suoi cittadini.,
    E’una persona che cerca consensi raccontando tante falsità. se non si rendesse conto di ciò sarebbe ancora più grave. come ci si può fidare ? e’ sicuro che snam darà ragione ai potenti a meno che non cambi le carte in tavola? E’ grave quello che ha detto. non è un gioco oppure hanno già deciso le regole del loro gioco sulla pelle di tutti gli italiani,? perché non mi stancherò di ripetere che l’acqua del mare non sta ferma ma che va ed inquina ovunque come anche l’aria . il pesce che mangeremo tutti, non solo i piombinesi sarà sterilizzato con la varechina. che bello! lui, quell’essere, i suoi adepti non mangiano pesce,? non mangiano verdure a km zero? i carciofi della val di cornia ? nelle compensazioni ci agginge anche le spese sanitarie e le spese funerarie? in quasi ogni famiglia si vive il dramma dei tumori. il presidente della repubblica e la cristiana e mamma conoscono e tutelano l’art. 9 della costituzione? tutelano l’art. 32 ?………. vorrei che anche la chiesa di papa Francesco si svegli e tuteli almeno il Creato se nonon vogliono tutelare la dignità della persona. C
    i hanno preso per allocchi e lo siamo stati per tanto tempo ma adesso è il momento del riscatto di tutte le persone di buona volontà .

    1. Ornella De Zordo

      Grazie a te, Anna, per seguirci e per prendere a cuore questa vertenza così importante. Noi cechiamo di diffondere dati e controinformazione rispetto a quella dominante, perché la conoscenza delle reali pericolosità è la base per avere una risposta anche dalla cittadinanza.

  3. Roberto Renzoni

    Che Giani scappi davanti ai Piombinesi è interessante: lo fa per paura? Allora i Piombinesi lo vadano a trovare, così sparisce. D’altra parte che deve fare, poverino? Quello che fa è la sola cosa di cui è capace.

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