Rigassificatore a Piombino o a Vado Ligure: trova le differenze

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Ad aprile 2023 la nave rigassificatrice Golar Tundra approda a Piombino tra le congratulazioni del ministro Pichetto Fratin e l’entusiasmo di Eugenio Giani, Presidente della Regione. La produzione di gas piombinese doveva servire a salvare l’Italia dal freddo, lo ricordo per chi lo avesse scordato.

I Piombinesi, nimby, traditori della patria, non la volevano e urlavano a gran voce che è un impianto inutile, perché l’Italia addirittura esporta il gas; e poi è anche dannoso e pericoloso.

Niente da fare: con un procedimento abbreviato, senza valutazione di impatto ambientale, la nave gasiera approda e aspetta le ultime autorizzazioni, che puntualmente arrivano.

7 luglio 2023: arriva la prima e unica metaniera per rifornire di gas la Golar, non a pieno carico, no, circa la metà, ma questo ha poca importanza, ogni settimana sarebbe dovuto arrivare il rifornimento. L’entusiasmo di Giani appare incontenibile. Pare che per merito suo l’Italia sia salva. La Golar comincia subito a rigassificare, fino al giorno 15. Poi si ammutolisce, probabilmente ha finito il rifornimento ricevuto. Ma poi…. più niente!

Oggi sono due mesi esatti che a Piombino non arrivano metaniere, la Golar è lì, ormeggiata, inutile, ingombrante, improduttiva. Grazie al Cielo, io dico, se non lavora non inquina. Ma quello, come altri, è un impianto che non rispettava un’emergenza, è un impianto che non serve al Paese, servirà, forse, se ci sarà mercato, per esportare gas, non per riscaldare gli Italiani o far funzionare le nostre fabbriche.

Esportare gas è la scelta politica di questo Governo come del Governo Draghi, complici quasi tutte le forze politiche. Se anche fosse una scelta giusta – cosa da dimostrare – quanto ci costa in termini di sicurezza e ambiente? Troppo. Scelta miope, che rischia di distruggere un Paese per arricchire pochi soggetti. Le sette sorelle, si diceva un tempo.

Comunque, tornando alla Golar, hanno deciso che nel 2026 salperà da Piombino alla volta di Vado Ligure. Stavolta il commissario straordinario incaricato non è del PD, come Giani, ma Giovanni Toti, di ben altra appartenenza partitica.

Rigassificatore a PiombinoGiustamente i Liguri si mobilitano, non la vogliono, anche se le condizioni logistiche sono diverse da Piombino. Hanno ragione, l’impianto è inutile a Vado come a Piombino, dannoso per il loro mare come per il nostro.
Però avviene una cosa singolare: a Piombino noi abbiamo avuto l’ostilità del PD regionale e dei sindacati confederati; a Vado il PD e la CGIL alzano gli scudi contro la Golar, scendono in piazza, fanno proclami, usando – forse copiando? – le nostre motivazioni.

Contro la Golar? Formalmente si, ma in realtà contro Toti. Ciò che non hanno fatto contro Giani, che non potevano fare contro Giani, lo fanno ora contro Toti. A riprova del loro sincero ambientalismo.

In conclusione, i cittadini lottano per i loro territori, si mobilitano; altri fanno campagna elettorale, a prescindere dal partito cui appartengono; il verbo appartenere mai come ora è giustificato.

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Maria Cristina Biagini

Maria Cristina Biagini, di Piombino, pensionata del Comune di Piombino, dove per oltre 30 anni è stata la Responsabile Servizio Personale. Attivista del gruppo "Gazebo 8 giugno contro il rigassificatore", gruppo di cittadini piombinesi che si è reso conto per primo del disastro che stava arrivando con la decretazione d'urgenza. Coorganizzatrice l'8 giugno della prima manifestazione contro il rigassificatore.

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