San Marco si riempie di tende: l’intifada studentesca arriva anche a Firenze

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Mercoledì 15 maggio Piazza San Marco la protesta studentesca che da settimane attraversa le principali università del mondo è arrivata anche a Firenze.
Decine di tende – simbolo della lotta studentesca in solidarietà con il popolo palestinese – hanno invaso la Piazza sede del rettorato dell’Università degli studi di Firenze.

“Porta una tenda e la tua solidarietà! Diciamo basta agli accordi di Unifi con industrie belliche e università israeliane!”
Questa la frase che recita il manifesto stilato dai collettivi studenteschi.
La giornata di mobilitazione vanta un ampio programma di iniziative: alle ore 13.00 avrà luogo un pranzo collettivo, alle ore 16.00 ci sarà l’iniziativa ” 76 anni dalla Nakba: l’inizio dell’esodo palestinese” a cui farà poi seguito, alle ore 19.00 l’assemblea pubblica dell’acampada.

“Come fa la nostra rettrice a fare accordi con la Leonardo? Siamo in un’economia bellica. Questo vuol dire che mentre la gente muore qualcuno si arricchisce. In questo contesto le università non sono enti neutrali, sono complici di un genocidio. Dinanzi alle nostre rivendicazioni loro rispondono con il silenzio o con la repressione”. Ha affermato in un intervento la componente di Studenti di Sinistra.

Le rivendicazioni avanzate dagli studenti si suddividono in 4 punti principali:

Stop al genocidio, all’occupazione sionista e l’apartheid: gli studenti richiedono una presa di posizione pubblica da parte delle università contro il perpetuarsi dell’invasione israeliana e l’avanzata su Rafah

Boicottare, disinvestire, sanzionare: la mobilitazione richiede la cessazione di ogni accordo con le aziende che armano il genocidio.

Stop allo ‘scolasticidio’ e supporto incondizionato alle scuole e alle università di Gaza, al fine di offrire assistenza alle comunità accademiche palestinesi affinché sia garantita la loro libertà di pensiero ed espressione.

Vi è, infine, l’urgenza di proteggere il diritto di protesta per mettere in luce la differenza che intercorre tra antisemitismo e antisionismo. La tendata ha infatti l’obiettivo di condannare i tentativi di sovrapporre i due termini per delegittimare il supporto al popolo palestinese.

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