Contro l’insediamento del comando NATO nella caserma Predieri a Rovezzano. Diciamo “NO!” alla NATO né a Firenze, né altrove

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SABATO 21 SETTEMBRE 2024, CORTEO ore 16.00 in piazza Gino Bartali in Gavinana.

CONTRO GUERRA, SPESE MILITARI E COMANDO NATO.

1. Gli abitanti dei rioni vicini alla Caserma rischiano di veder stravolta e peggiorata la qualità della vita a causa dell’innalzamento dei livelli di controllo e sicurezza richiesti della NATO.

2. Il parco fluviale che costeggia la caserma rischia la chiusura così com’è stato e continua ad essere per il lungarno nei pressi del consolato USA.

3. Ci hanno detto che l’insediamento del Comando NATO sarà un’opportunità economica: è semplicemente falso. Al contrario tutti i servizi connessi al Comando saranno pagati con fondi pubblici mentre i nostri quartieri continueranno ad esser privati di servizi essenziali.

4. Ci hanno detto che l’insediamento del Comando NATO rappresenterà un’occasione di scambio culturale: l’unico scambio che la NATO è in grado di produrre è legato all’aumento della pressione sulle scuole con il fine dell’arruolamento alla guerra.

Non è un caso che da più parti venga evocato il ripristino della leva obbligatoria: hanno bisogno di soldati e carne da cannone.

Dobbiamo ribadire un concetto semplice: le scuole sono scuole e non caserme.

5. È giusto sapere anche che in caso di ulteriore escalation bellica i centri di Comando sono considerati “obiettivi militari legittimamente eleggibili”.

Ciò vuol dire esporre Firenze a rischi imprevedibili e incalcolabili specialmente in una fase in cui la NATO sta movimentando ordigni nucleari.

6. La catena di comando prevede che la NATO abbia individuato Firenze come luogo di comando per gestire le truppe di tutto il fronte sud-est.

Che il governo e il ministero della Difesa stiano interloquendo con la NATO per rendere operativo e fattivo questo salto di qualità.

Allo stesso tempo l’amministrazione comunale è tenuta ad essere informata su ogni passaggio.

Le carte però rimangono secretate e ad oggi è impossibile reperire documenti ufficiali: stanno trasformando Firenze in una zona di guerra coperti dal segreto militare.

Tutto accade sulle nostre teste. Ognuno scarica le responsabilità sul livello superiore.

7. I comandi NATO sono solitamente difesi da sistemi missilistici. Ad oggi non è dato sapersi quali e quanti missili saranno puntati su Firenze “a difesa” del Comando e soprattutto dove saranno posizionati.

8. È importante lanciare un chiaro segnale dimostrando che gli strateghi della guerra non sono i benvenuti in questa città.

9. Dobbiamo esigere un’inversione di tendenza che aumenti la spesa sociale contro quella militare.

A dircelo sono i costi ormai insostenibili della nostra vita quotidiana: trasporti, carburanti, bollette, carrello della spesa, casa, liste d’attesa nella sanità pubblica, mentre i bilanci delle industrie di armi continuano a lievitare grazie alla spesa pubblica.

Costi sociali che aumentano ulteriormente dal punto di vista ambientale e climatico: la guerra è l’azione umana più inquinante e sta accelerando in modo significativo il surriscaldamento globale con effetti devastanti sul cambiamento climatico.

10. La pace non è il periodo che va dall’ultimo al prossimo bombardamento. La pace non è la fase che divide una guerra dall’altra.

La pace è il frutto di una società nuova che superi le logiche di sfruttamento e diseguaglianza. Che superi la necessità della guerra stessa.

Abbiamo l’obbligo di iniziare a pensarla e costruirla: la storia non ci lascia alternativa.

Il Comitato NO Comando NATO né a Firenze né altrove chiama la cittadinanza tutta a scendere in piazza perché l’opposizione alla guerra e all’insediamento del Comando NATO a Firenze non sono questioni più eludibili o rimandabili.

Ne va del nostro futuro e non vogliamo aspettare con le mani in mano che altri lo scrivano per noi.

Comitato NO Comando NATO né a Firenze né altrove

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